lunedì 30 gennaio 2017

Inaugurato il cammino dei Briganti, 100 km a piedi tra paesi medievali e natura

Ripercorrere la via in cui un tempo si nascondevano i briganti, seguendo la linea di confine tra lo Stato Pontificio e quello borbonico, sulle tracce di una delle pagine dell’Unificazione d’Italia.
E’ una storia di 150 anni fa quella che si vive nell’intraprendere l’antico Cammino dei Briganti, uno dei percorsi inediti del nostro Paese che si sviluppa lungo 100 km tra il Lazio e l’Abruzzo.

Il Cammino dei Briganti ha una nuova vita con il cambio di percorso, che ora parte e arriva a Sante Marie, sono 100 km da percorrere a piedi o in mountain bike; è appena stata stampata la guida “Il Cammino dei Briganti” di Luca Gianotti, Alberto Liberati e Fabiana Mapelli (Edizioni dei Cammini). 


Tra i confini del Cicolano e la Marsica, tra Lazio e Abruzzo, il Cammino dei Briganti ripercorre appunto l’antica linea di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie e ci racconta le tante storie di briganti che hanno avuto qui le loro vicende. I briganti non erano malviventi, ma coloro difendevano queste terre dall’invasione dei Sabaudi, i nuovi padroni arrivati dal nord che avevano decuplicato le tasse e imposto la leva obbligatoria a chi non poteva sottrarsi dall’obbligo di custodire la terra.

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Cercasi eremita per vivere in un monastero sulle Alpi

A lanciare l'originale offerta di lavoro è il Sindaco di una cittadina dell'Austria. Ecco come candidarsi

 
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Se siete tipi solitari, questo lavoro fa per voi. In Austria cercano un eremita che vada a vivere, da aprile a novembre, nell’eremo di Saalfelden, nel Salisburghese. L’eremo è arroccato su un dirupo a ridosso di una montagna a 1.400 metri di altitudine, lontano da tutto e da tutti.

A lanciare questa originale offerta di lavoro è il Sindaco della cittadina che conta all’incirca 16mila abitanti, su richiesta della diocesi. Un’offerta non necessariamente rivolta a un sacerdote, ma più in generale a un uomo dalla profonda fede cristiana che abbia a cuore la meditazione e, possibilmente, la ricerca del sacro.

L’eremo di Saalfelden è uno dei pochi dell’Europa centrale. Le sue origini risalgono a 350 anni fa, quando il primo eremita si insediò nella grotta naturale del Castello di Lichtenberg. Nel corso dei secoli, alla grotta è stata aggiunta una cappella.

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venerdì 27 gennaio 2017

Le 11 vie ferrate più belle del mondo




La via ferrata è un percorso fatto da insieme di strutture realizzate artificialmente su una parete rocciosa per facilitarne la salita in sicurezza, in un itinerario alpinistico ma anche escursionistico. Le vie sono percorribili attraverso ponti sospesi, ripide scalette o addirittura catene che consentono, a chi vi si avventura, di raggiungere cime impossibili. Molte vie ferrate sono facili e accessibili ai principianti che iniziano a praticare trekking, ma altre sono estremamente difficoltose e riservate ai soli esperti alpinisti. Il National Geographic ha selezionato le 11 vie ferrate più spettacolari del mondo che valgono un viaggio. E una è proprio qui in Italia

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giovedì 26 gennaio 2017

ABRUZZO, LA MONTAGNA IGNORATA E UNA REGIONE GOVERNATA DALLA SPIAGGIA

di

Una regione di montagne, governata con i piedi piantati sulla spiaggia, tenendo d’occhio soltanto la politica e le città. Amo e frequento l’Abruzzo da una vita, dedico alle sue montagne e alle loro storie una parte importante del mio lavoro e della mia vita.

Scrivo mentre, da una settimana, centinaia di amici abruzzesi (ma anche marchigiani, e di Amatrice e dintorni) vivono senza luce elettrica e scavano per disseppellire le loro case. Qualcuno, che fa il contadino, vede morire il suo bestiame e non è in grado di far nulla, tranne postare delle foto terribili su Facebook.


Scrivo mentre da più di un giorno, dalla neve ghiacciata di Rigopiano, non vengono estratte delle vittime vive. La mia angoscia e le mie preghiere sono uguali a quelli di milioni di altri. Conosco alcuni degli uomini e delle donne del Soccorso che operano lassù dalla prima notte, molti sono stati in prima linea anche ad Amatrice e a Norcia, nei mesi scorsi. Straordinari, fantastici, tutti.

Ci sono delle inchieste in corso, e se qualcuno alla Prefettura di Pescara ha ignorato le voci che chiedevano aiuto attraverso i cellulari o le mail è giusto che venga punito. Se un sindaco ha firmato il permesso di costruire o di ampliare un albergo allo sbocco del canalone del Monte Siella, uno dei più pericolosi del Gran Sasso, è giusto che cambi mestiere. Ma c’è la magistratura, per questo.

Gli errori dei funzionari e dei sindaci, però, fanno parte di un sistema di ignoranza più diffuso, che parte dalla politica e investe il mondo dell’informazione, che è anche il mio. Nei giorni scorsi un caporedattore mi ha chiesto “ma perché, ci sono le valanghe in Abruzzo?”. Pochi minuti fa, a una radio nazionale, ho sentito descrivere Rigopiano come “il tetto del Gran Sasso”. Invece Rigopiano non è il tetto, sta molto più in basso, collega. E sui tetti le valanghe non cadono.

Invece le valanghe in Appennino ci sono, e possono diventare terribili. Negli anni Trenta, sui Sibillini, quelle del Monte Vettore hanno distrutto numerose frazioni, di alcune ci sono ancora le macerie. Quest’anno “per fortuna” il terremoto ha svuotato i paesi, e lì non si dovrebbe rischiare.

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...emozioni in cammino


mercoledì 25 gennaio 2017

Rigopiano, l’ex rifugio trasformato in quattro stelle ad alta quota: com’era prima della tragedia



Ecco l’Hotel Rigopiano com’era prima della ristrutturazione che l’ha trasformato da semplice e spartano rifugio in hotel di lusso, dotato anche di spa e piscina (foto dal sito web L’Aria di Penne)

Le altre foto

Domenica 29 gennaio 2017: Riva Trigoso-Nua Natua-Moneglia (GE)

Andar per costa

Moneglia

Un meraviglioso percorso panoramico a picco sulle scogliere del Levante.
Tra Punta Baffe e il salto nel Blu (la falesia più famosa tra gli arrampicatori più estremi), con sosta a Nua Natua per un “ brunch” di mezzogiorno sulla stupenda terrazza a mare. Il sentiero inizia a fianco del cimitero di Riva Trigoso; salendo un po’ in quota, appare subito il panorama di Riva Trigoso avvolto dal promontorio di Punta Manara e, subito dietro, come in una cartolina, il promontorio di Portofino.
Proseguendo si arriva alla prima tappa, Punta Baffe antica torre saracena datata anno 1000 D.C., e che ci offre un notevole punto panoramico su tutto lo specchio d’acqua sottostante che va da Riva a Sestri Levante e Moneglia. Successivamente si scende al parco del mare Nua Natua. In mezzo al verde con vista mozzafiato sosteremo in agriturismo per goderci un “ brunch” circondati da un giardino ben curato ed un orto da cui si ricavano i prodotti usati nella loro cucina.
Chi sceglierà il percorso medio – alto, invece di fermarsi a Nua Natua proseguirà scendendo verso mare fino ad incrociare il SL (sentiero ligure) per poi risalire tutto d’un fiato ad incrociare il sentiero canonico verso Moneglia, che raggiungerà dopo circa 4h di cammino.

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lunedì 23 gennaio 2017

Vivere la montagna significa rispettarla

Rispettare la montagna è rispettare noi stessi. Vuol dire porci in salvo dai brontolii e dagli sbadigli che hanno la forza di spazzarci via. Se - come ho sentito dagli esperti - i terremoti sono imprevedibili, le valanghe te lo dicono dove scendono, in percorsi infilati da millenni. Ma quando imparerà l’uomo? L’errore che facciamo è credere che possiamo costruire perché lì da cento anni non viene giù niente. E ripetiamo all’infinito quell’errore, come costruire una casetta vicino a una riva d’un fiume o di un torrente perché lì è chissà da quando che non c’è un alluvione, un’esondazione.  

C’è una montagna ripida, una valle che convoglia la neve e allo sbocco tu vai a costruire sperando che non venga giù. Incauta ingenuità. E vale per i corsi d’acqua, per qualsiasi evento della natura. Bisogna rassegnarsi, andarsene, non abitare più in quei luoghi. La valanga non si dice che lì non può più scendere. Diceva il poeta Fernando Pessoa: «La natura non si ricorda, perciò è bella». E il vescovo Berkeley: «La mela da sola non si può gustare». E noi siamo il palato che gusta la montagna. Vive senza di noi. Quando vivere la montagna diventa sfruttamento, anche per lucro, l’uomo la intralcia e qualcosa succede. Non è questione di vendetta, la montagna non la conosce, ma di ostacolo dell’uomo. La natura si sbarazza degli ostacoli senza bisogno di coscienza, se gli togli qualcosa accade una reazione.

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sabato 21 gennaio 2017

Preghiera per l'Appennino


19 Gen 2017
Di Franco Arminio

Quando ieri sera ho scritto il post intitolato Il cuore degli altri poi ho provato a dormire, non ce la facevo più a stare in rete, non sapevo più come smuovere, come far sentire la mia e la vostra impotenza. Non sapevo della valanga e ora non è neppure il caso di dire che lo Stato non c'è. Sono stato tre volte ad Amatrice e lì di Stato ne ho visto anche troppo. Non so bene cosa stanno facendo, ma ci sono.

E sulla neve credo che sull'Appennino non siamo mai stato tanto attrezzati: magari si poteva presidiare meglio quella zona, ma non è il punto cruciale. Quello che manca è proprio una sorta di rispetto antropologico per chi è rimasto sull'Appennino. I servizi di cittadinanza sono stati tagliati senza grandi opposizioni, né al centro, né in periferia. Hanno chiuso l'ospedale del mio paese e poi scopri che a Nola stendono i malati per terra. Sono anni che cerco di costruire un movimento per l'Appennino, abbiamo aperto la casa della paesologia, ma per avere 24 euro per l'iscrizione sembra che devi chiedere l'elemosina.


Passerà la neve, passeranno le scosse e tutto tornerà come prima. Il governo deve cambiare completamente passo. E ci vogliono segnali clamorosi, anche di tipo mediatico. Quest'anno il festival di Sanremo si potrebbe fare a l'Aquila. Per i cantanti non cambierebbe niente, ma sarebbe un segnale di un'Italia che cambia sguardo. E il governo potrebbe fare la prossima riunione del consiglio dei ministri in un paese della calabria, a San Luca, per esempio.
 Si sono raccolti tanti soldi, ma poi si dimentica che il governo e le regioni hanno un progetto che si chiama Strategia Nazionale delle Aree Interne: bisogna dare un impulso immediato a questa strategia di cui non sa niente nessuno. Bisogna coinvolgere le popolazioni dell'Appennino su cosa fare per restare in quei luoghi. Non ci vuole chi gli va a montare le catene, possono farlo benissimo da soli. Ci vuole che l'Italia si ricordi che è un paese di paesi e di montagne. Dove d'inverno può arrivare tanta neve e dove la terra può tremare ogni giorno. In ultimo bisogna ricordare che le valanghe sono molto più veloci delle nostre manfrine burocratiche, fanno in una notte quello che non riusciamo a fare in tanti anni. 

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venerdì 20 gennaio 2017

Dalla Francigena alla Via degli Dei, i 5 cammini più belli d’Italia

Non è presto per iniziare a programmare gli obiettivi di primavera. Per preparare un cammino di una settimana o di un mese ci vuole tempo: bisogna documentarsi, organizzarsi, confrontarsi con chi conosce la zona che ci interessa, lavorare sulla preparazione fisica e, ovviamente, scegliere il percorso adatto. Per facilitarvi la scelta, abbiamo selezionato (a nostro... sindacabile giudizio) i 5 migliori cammini italiani. Eccoli...

 

Via Francigena

Sulle orme di Sigerico, l’arcivescovo di Canterbury che nel 990 partì alla volta di Roma, lasciando per primo traccia scritta di quello che, ancora oggi, è uno dei pellegrinaggi più famosi e amati.
Ottantadue giorni lungo una strada millenaria ricca di fascino: dal verde Kent, il “giardino d’Inghilterra”, fino in Francia, attraverso regioni suggestive come la Champagne-Ardenne con i suoi grandi vigneti (ma non perdetevi la cattedrale di Reims), o i boschi della Franche-Comté e la splendida cittadina medievale di Besançon. Proseguendo raggiungerete Losanna, in Svizzera, e da lì arriverete al piccolo villaggio Bourg St-Pierre, ultimo centro abitato a pochi chilometri dal passo del Gran San Bernardo, per ricongiungervi poi al tratto italiano della Via Francigena.
Da Canterbury a Roma: 82 tappe e circa 2000 km. Il tratto italiano, dal Passo del Gran San Bernardo a Roma, è lungo circa 1000 km da percorrere in 45 giorni.
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Un anno record per i cammini: sono gli italiani i pellegrini più attivi

 

 

giovedì 19 gennaio 2017

Cinque Terre Treno Card: nessun aumento, nuove formule per turismo residenziale

 

Rinnovata la convenzione tra Parco e Trenitalia per la Carta Multiservizi che consente la mobilità e una migliore fruizione dell'Area: nessun aumento e card dedicate alle famiglie.

(Manarola - Sede, 19 Gennaio 2017) - Parco Nazionale e Trenitalia, rinnovano anche per l'anno 2017 la convenzione per la vendita della Cinque Terre Treno Card Multiservizi, strumento adottato dall'Ente a partire dal 2001, al fine di consentire ai visitatori una migliore fruizione dell'Area Protetta e al contempo conservare e valorizzazione i beni naturalistici e ambientali contenendo il flusso veicolare in un'area dalla difficile orografia.

Le Cinque Terre Treno Card, i cui proventi vengono reinvestiti dal Parco in progetti di manutenzione e recupero del paesaggio agricolo, offrono un sistema di trasporto integrato di fruizione territoriale che ha come riferimento fondamentale il servizio ferroviario e la rete sentieristica; presenti in diverse tipologie le Card consento l'accesso all'Area Protetta con tutte le attività ricreative e di informazione dedicate alla scoperta del territorio, nonché l'utilizzo del treno, nella tratta da Levanto alla Spezia e del bus di collegamento interno tra i borghi e le frazioni.

 
L'aggiornamento della convenzione non ha apportato nessun aumento delle tariffe ed ha arricchito la varietà dell'offerta delle Card Strutture Ricettive, acquistabili esclusivamente in alberghi, affittacamere, B&B, case vacanze, agriturismi ed ostelli ricadenti nei Comuni di Riomaggiore, Vernazza e Monterosso e nelle strutture che hanno intrapreso il percorso certificativo o che sono già aderenti al Marchio di Qualità del Parco Cinque Terre.

Le nuove formule Cinque Terre Treno Card Multi Servizi 2 giorni Famiglia e Cinque Terre Treno Card Multi Servizi 3 giorni Famiglia, sono dedicate ai nuclei familiari che intendono soggiornare più giorni usufruendo di tutti quei servizi offerti per un'esperienza turistica autentica a contatto con la natura e la cultura del territorio.

 

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Mappa del Parco

martedì 17 gennaio 2017

Il Cammino delle Colline del Po

Un progetto per valorizzare il paesaggio e la fruizione della Collina Torinese

Con il 2016 esce per la prima volta un programma unico e coordinato delle diverse iniziative che riguardano le proposte di camminate e appuntamenti del camminare nella Collina Torinese, che raccoglie sia le attività delle associazioni, dell’ente Parco del Po e Collina Torinese e dei comuni coinvolti. Questo progetto ruota intorno al nuovo grande Cammino che con il coordinamento del Parco è stato denominato Cammino delle Colline del Po e che parte da Moncalieri e raggiunge Casale Monferrato, lungo l’asse principale della Superga Vezzolano Crea.
Ad inizio anni ’90, trasferendo in collina la cultura dell’escursionismo montano, la sezione del Club Alpino di Casale Monferrato traccia la Superga­Vezzolano­Crea, la sezione di Moncalieri la Grande Traversata della Collina (GTC): entrambi si riveleranno itinerari di grande valenza paesaggistica, naturalistica e culturale.

Nel 2012 l’Ente Parco del Po e della Collina Torinese, nel contesto di avvio del processo di valorizzazione del geomarchio territoriale CollinaPo attraverso la promozione della rete sentieristica, propone un itinerario che corre sulla cresta spartiacque delle Colline del Po al fine di coordinare meglio e gerarchizzare la vasta e capillare rete di sentieri costruitasi negli anni grazie all’attività volontaristica del Coordinamento Sentieri della Collina torinese coordinato da Pro Natura Torino: estendendosi da Moncalieri a Casale Monferrato diventa percorso di riferimento di rilevanza regionale per la Collina Torinese, l’Alto Astigiano ed il Monferrato Casalese e collegamento di tre siti Unesco Patrimonio dell’Umanità (Residenze Sabaude, Sacri Monti, Paesaggi vitivinicoli).


Su questa arteria di attraversamento ovest­est del Piemonte, talvolta percorsa dai moderni pellegrini della Via Francigena, si innestano alcuni itinerari di collegamento con le principali cittadine ai piedi della collina innervando un comprensorio escursionistico decisamente vasto. Il progetto è stato condiviso e sottoscritto da 56 amministrazioni comunali, che con la propria adesione hanno deciso di sostenere una visione territoriale sistemica ed integrata, capace di proporre un nuovo modello di gestione del territorio, condizione che è stata propedeutica nel 2015 alla candidatura dei territori del Po e della Collina Torinese a Riserva della Biosfera MAB Unesco.

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giovedì 12 gennaio 2017

Un nuovo grande cammino, la Via Postumia


Salutiamo il nuovo anno con un progetto che nasce dal basso. Negli ultimi tre anni un gruppo di volontari ha pensato, studiato, infine pazientemente tracciato la Via Postumia, un itinerario di oltre 900 km, esteso da un capo all’altro del Nord Italia, da Aquileia e dal Friuli al mare di Genova. Oggi interamente segnato, il cammino è una direttrice longitudinale che mette in relazione i principali itinerari romei in Italia. Ha come meta ultima Santiago verso ovest e Gerusalemme a est.
Se il progetto ti fa sognare, leggi tutto!


Hai già compilato il questionario sulla via Francigena? Dai anche tu il tuo contributo (cinque minuti del tuo tempo): aiuterà gli addetti ai lavori a migliorare l’offerta e a capire meglio chi e in che modo si mette in cammino.
Qui trovi il link!

Trekking sulla Via Francigena in Lunigiana
 
In tre giorni di cammino, da Pontremoli a Sarzana, si attraversano i boschi della Lunigiana, su uno dei tratti più belli della Via Francigena. Ricco di storia, con le sue pievi, i castelli, i ponti a schiena d’asino, le misteriose statue stele. Ideale per famiglie, con guida, trasporto bagagli e alloggi confortevoli. La cucina locale è un portento: testaroli, panigacci, torte d’erbi e altre delizie da scoprire.
Scopri i dettagli del viaggio!

mercoledì 11 gennaio 2017

Domenica 15 gennaio: Sentiero balcone da Cervo (IM)

LUNGHEZZA DEL PERCORSO:  Km 11
DISLIVELLO:  m 400
DIFFICOLTÀ: T/E

Meraviglioso percorso adatto a chi per la prima vota si approccia all’escursionismo.
Da Cervo si sale lungo le viuzze che portano alla celebre chiesa dei Corallini ed al castello, posto nella parte superiore del paese. Dalla piazza posteriore si segue la strada asfaltata a destra, scendendo poco dopo verso il rio Schenassi. Superato il ponte, la via riprende a salire ed entra nel Parco del Ciapà, raggiungendo la parte superiore dove si trova una fontana. Procedendo a destra lungo un’ampia sterrata si arriva in una bella zona panoramica sopra Capo Cervo. Quando la sterrata diventa pianeggiante, si devia a sinistra lungo un sentiero che più volte taglia la strada segnalata per gli amanti della MTB.

Si continua lungo il percorso ricco di pini e di macchia mediterranea fino al Colle di Cervo, riconoscibile per la presenza di diversi impianti di radiopropagazione. Inizia il sentiero di crinale che corre lungo il confine tra la provincia di Savona e di Imperia, con belle visuali verso Rollo, Andora, ed il golfo danese, seguendolo fino a raggiungere il Passo Chiappa.
Il Passo Chiappa era un importante crocevia di sentieri e da qui transitava la Via Julia Augusta, che sta facendo da filo conduttore a molte nostre escursioni. La strada Romana fu progettata come collegamento con la Gallia dall’Imperatore Augusto tra il 13-12 A.C. Iniziava vicino a Piacenza e toccava Voghera, Tortona, Acqui Terme, Vado Ligure, Albenga, Ventimiglia, fino ad arrivare ad Arles, dove si congiungeva con la Via Domizia verso il Rodano.

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domenica 8 gennaio 2017

Incidenti Montagna, 2 morti su Presolana

(ANSA) - BERGAMO, 8 GEN - Due persone sono morte precipitando al passo della Presolana, in alta valle Seriana. L'incidente è avvenuto - a quanto si apprende - sotto la cima della Presolana, un massiccio montuoso delle Prealpi Bergamasche che raggiunge un'altitudine massima di poco più di 2.500 metri. Si tratta di località che offrono diversi generi di attrattiva e sport, dallo sci (ma le nevicate finora sono state scarse e sopra i 1700 metri) alle scalate. Non è ancora chiaro in che attività fossero impegnate le due persone precipitate.

Fonte

mercoledì 4 gennaio 2017

CADAVERE SU APUANE: IN TASCA BIGLIETTO MA ILLEGGIBILE


Non ha ancora un nome la persona trovata morta in un canalone sul monte Sagro delle Alpi Apuane: il cadavere, in decomposizione, senza testa e senza un braccio, era privo di documenti e la squadra mobile di Massa, che sta indagando sul caso, non ha segnalazioni di persone scomparse e quindi ricercate sul territorio provinciale.

Tra i brandelli dei vestiti la polizia ha però trovato un pezzo di carta con scritte frasi, sia al computer che a mano, ma di cui si riconoscono soltanto poche lettere. Di sicuro si sa che non era un escursionista perché indossa scarpe di tela. Si segue la pista dell’incidente, anche se gli investigatori si interrogano su come sia possibile che nessuno stesse cercando una persona scomparsa da oltre sei mesi.

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martedì 3 gennaio 2017

CERCASI TRE NUOVI GESTORI DI RIFUGI IN APPENNINO

APPENNINO -DAL 1° GENNAIO CHIUSURA TEMPORANEA DI TRE STRUTTURE OSPITALI NEI PARCHI DELL’EMILIA CENTRALE. APERTE LE MANIFESTAZIONI D’INTERESSE PER LA GESTIONE.

Dal 1° gennaio 2017 chiudono temporaneamente alcune strutture destinate all’ospitalità nei Parchi dell’Emilia Centrale. Si tratta, nel dettaglio, dell’ostello dell’Antico Ospitale di San Giacomo a Zocca (Parco dei Sassi di Roccamalatina, nella foto), dell’ostello La Piana a Rotari e del bed and breakfast Ca’ Silvestro, entrambi nel comune di Fiumalbo (Parco del Frignano).

L’ostello di San Giacomo, in particolare, prima di passare alle procedure per l’individuazione della nuova gestione, prevede interventi di manutenzione al tetto da parte del Comune di Zocca, proprietario dell’immobile e quindi si ipotizza una riapertura al pubblico non prima della tarda primavera. Le altre due strutture, invece, non necessitano di lavori, ma soltanto dell’espletamento della procedura pubblica di affidamento della gestione, che dovrebbe avvenire a fine inverno e comunque entro Pasqua 2017.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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