giovedì 6 ottobre 2016

I mille volti della Via Francigena, da Brizzi all'abate Roduit


COLLE SAN BERNARDO - Anche dallo schermo del cinema la via Francigena - come spiega una pellegrina - ti avvolge, ti trascina e ti apre. Perché il camminare invita alla riflessione, al ritorno alla lentezza, alla luce e alla calma interiore e mai si torna come si è partiti. Arriva nelle sale il 13 ottobre, distribuita da Cineama, I volti della via Francigena, docufilm del 27enne filmmaker torinese Fabio Dipinto.

Un'operazione fresca e coraggiosa che si propone di raccontare il cammino che attraversa l'Italia grazie alle persone che ne sono ogni giorno protagoniste "perché - come spiega Don Giovanni, prete ospitaliere tra i volti del film - le montagne non si incontrano ma le persone sì". E così pellegrini, ospitalieri, traghettatori, volontari, storici e religiosi raccontano la loro Francigena, senza fretta e senza filtri, in una sorta di film corale di 55 minuti nato da oltre 40 ore di riprese realizzate in 6 settimane di cammino effettuate dallo stesso regista.

    "Camminare è un'attività profondamente democratica - dice nel film lo scrittore Enrico Brizzi - la fatica è uguale per tutti, non importa che tu sia un notaio oppure una persona alla ricerca di un lavoro. Si condivide tutto da pari a pari, ti invita a fraternizzare con gli sconosciuti e a conoscere meglio chi era già tuo amico. La salita è uguale per tutti, la sete è uguale per tutti, la meraviglia è uguale per tutti. In un certo senso non ci può essere niente di più giusto e onesto".

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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