sabato 27 agosto 2016

In jeans tra i crepacci del Monte Bianco

Una delle fotografie postate da Ippolito sulla sua pagina Facebook
Courmayeur (AO)
Lui che dice a lei «io aspetto, passiamo uno per volta» mentre con titubanza si accingono ad attraversare un pericoloso crepaccio indossando jeans e scarponcini da trekking; ma anche il fotoamatore che, non legato, si affaccia su un’altra grande fessura del nevaio: sono le scene immortalate dalla guida alpina Gianluca Ippolito nella zona del ghiacciaio del Gigante, facilmente raggiungibile dai turisti grazie alla funivia Skyway del Monte Bianco e all’ascensore per il rifugio Torino (3.375 metri).

Ippolito venerdì pomeriggio stava rientrando con un cliente da una gita al Col des Flambeaux: «Erano almeno una cinquantina le persone non attrezzate, loro però sono emblematici. Le nozioni tecniche possono mancare, ma - ricorda - i recinti e i cartelli di pericolo posizionati dalla società delle funivie e dalla guardia di finanza ci sono. È un problema culturale degli italiani. Le persone confondono “facile” con “non pericoloso”, ma è come andare di notte a fari spenti».

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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