giovedì 26 maggio 2016

UNA GIORNATA AL PARCO DELLE CAPANNE DI MARCAROLO

Strage della Benedicta


Un’area verde che si estende per più di 9000 ettari (9551,84 per la precisione) tra il Piemonte e la Liguria, è il Parco delle Capanne di Marcarolo, istituito nel 1979 come area naturale protetta, in una zona di inestimabile valore a livello idrografico, geologico e storico.
Compreso, a livello geografico, tra la val Lemme, la val Polcevera e la valle Stura, il parco rappresenta l’area verde più estesa di tutta la superficie metropolitana genovese e si estende fino al retroterra dell’Oltregiogo, già appartenente al territorio piemontese.
Tra i bacini d’acqua artificiali del Lago Gorzente e dei Laghi della Lavagnina, i torrenti Orba e Gorzente, balneabili e cosparsi di spiaggette su cui prendere il sole, le montagne tutt’attorno, come il monte Tobbio, il Parco rappresenta la meta ideale per il trekking fuori dalla città o una gita familiare alla ricerca di relax e scoperta di luoghi di antico valore storico. E per gli amanti dell’avventura esiste la possibilità di percorrere alcuni sentieri anche a cavallo o in mountain bike.
Visitabile tutto l’anno, il periodo migliore è senz’altro quello primaverile ed autunnale, per lasciarsi incantare dalle meravigliose fioriture di primavera e dai colori autunnali dei boschi di faggio e castagno. La vegetazione, infatti, è particolarmente florida all’interno del Parco e, grazie alla vasta area che ricopre, che dalle montagne si estende verso il mare, passa da paesaggi di tipo alpino a una vegetazione tipica delle zone mediterranee. Sono notevoli anche le specie animali presenti: in prevalenza si tratta di rettili e anfibi, tra cui il getrione di Strinati, serpente che vive nelle antiche miniere, in assenza di luce. Ma la varietà delle specie non si limita a questa: dai cinghiali, tassi, volpi, lepri, ghiri, daini che popolano i boschi di montagna, alle trote fario dei torrenti fino al biancone, un rapace a rischio di estinzione e diventato simbolo di questa area protetta.
Il Parco di Marcarolo costituisce davvero una risorsa d’oro per il patrimonio naturalistico di Piemonte e Liguria, non solo a livello simbolico, ma anche dal punto di vista geologico: nella zona del Monte Ovile e delle Ferriere, infatti, nel XIX secolo sono state attive delle miniere d’oro (di cui sono ancora visibili alcune gallerie), tanto che nel 1852 fu costruito uno stabilimento metallurgico.
Dal punto di vista storico, invece, il Parco ospita al suo interno il Sacrario della Benedicta, dedicato alla strage della Benedicta che vide la trucidazione di centinaia di partigiani italiani, rifugiatisi in questa zona per sfuggire ai plotoni tedeschi durante il regime nazista.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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