`Il turismo che si fa nei rifugi e quindi anche al rifugio Pian dell’Arma di Caprauna non muove capitali e interessi dei media, è un turismo che viene dalla voglia di fare e dalla passione per questi luoghi sempre più abbandonati, ma bellissimi e unici.”
CAPRAUNA (CN) Sono passati poco più di 10 giorni da quando nella notte del 4 marzo il forte vento ha gravemente danneggiato uno dei rifugi più attivi del nostra territorio. Si tratta del Rifugio Pian dell’Arma, unica attività ricettiva e di ristorazione della località incastonata tra le province di Cuneo, Savona e Imperia.La Redazione di Imperiapost ha voluto incontrare Marina Caramellino della cooperativa che dal primo maggio 2011 gestisce il Rifugio per avere aggiornamenti sulla situazione e poter fornire un aiuto, diffondendo le iniziative che sono state organizzate per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione della struttura che, è si di proprietà comunale, ma il Comune di Caprauna attualmente è commissariato.
La tempesta ha scoperchiato il 70% del tetto. “Lamiere, listelli, perline, il vento si è portato via tutto – così raccontava Marina poche ore dopo il disastro – I pannelli solari sono ridotti in poltiglia e le camere a cielo aperto“. E pensare ha rischiato seriamente di essere lei stesa vittima della bufera di vento. Come sempre, infatti, quel 4 marzo, in vista dell’apertura del fine settimana, Marina sarebbe dovuta salire al rifugio per cominciare a scaldare i locali in vista dell’arrivo dei clienti. Fortunatamente, però, dovette posticipare per un impegno. Impegno che, probabilmente, le ha salvato la vita.
Continua qui
Nessun commento:
Posta un commento