mercoledì 25 febbraio 2015

“L’aria della valle di Chamonix è più inquinata di quella che si respira nel centro di Parigi”

Allarme per lo stato dell’atmosfera sul versante francese del Monte Bianco, che risulta la peggiore dell’intero arco alpino. “Nell’alta Valle d’Aosta la situazione è opposta”

Aosta
Il caso, ai piedi del Monte Bianco, è scoppiato nei giorni scorsi e riguarda l’inquinamento dell’aria. La polemica è montata nel versante francese del massiccio, nella Valle dell’Arve, area di boschi e panorami mozzafiato alle prese con i veleni che ne infestano l’aria. Secondo gli studiosi è una delle zone più inquinate della Francia e la più inquinata dell’arco alpino. Sembra un paradosso ma gli abitanti di Chamonix respirano un’aria peggiore, più inquinata, di quella che si respira in grandi città come Parigi o Lione.
Il versante francese del Bianco dall’inizio del 2015 vive uno «stato di emergenza» e la presenza di polveri fini ha toccato livelli di allarme: i micron di Pm10 per metro cubo hanno sfiorato quota 150. Le cause di questa nuvola grigiastra che incombe sulla vallata sono svariate: l’urbanizzazione, l’industria, il traffico e la geomorfologia. Non solo, Jean-Marc Peillex, il sindaco di Saint-Gervais, se la prende anche con l’inceneritore dei rifiuti: «Bisogna chiuderlo, non si può mantenere un impianto che inquina in una valle dove non si riescono a disperdere gli inquinanti».
Anche il sindaco di Chamonix, Eric Fournier, è allarmato e oggi ha convocato una conferenza stampa sul problema.

Situazione ben diversa sul versante opposto del Monte Bianco. A Courmayeur l’aria, come conferma l’Arpa della Valle d’Aosta, è molto più pulita grazie a correnti diverse, alla popolazione meno numerosa e all’assenza di fabbriche.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

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