venerdì 26 settembre 2014

La Via degli Abati - Mappe e tracce GPS

Un viaggio, da Pavia a Pontremoli, sulle orme degli Abati di San Colombano, dalla pianura padana, attraversando l’Appennino piacentino e parmense, e arrivare in Lunigiana, per ritrovato se stessi, nel silenzio dei boschi e su antichi tratturi.
La Via degli Abati è un cammino attraverso i monti, utilizzato fin dal VII secolo, soprattutto da chi viaggiava a piedi, quale tragitto più breve da Pavia a Lucca e verso Roma. L’itinerario, utilizzato già dai sovrani longobardi prima della conquista della Cisa, controllata dai bizantini, toccava anche l’abbazia di Bobbio, dove i pellegrini diretti a Roma e provenienti dalla Francia e dalle Isole Britanniche passavano a venerare le spoglie di San Colombano, grande abate irlandese e padre, con San Benedetto, del monachesimo europeo. Per questo, già in età longobarda, lungo il percorso, oltreché a Pavia ed a Lucca, sorgevano “hospitales” di San Colombano.
Il tragitto era parimenti seguito dagli abati di Bobbio per andare a Roma presso il pontefice, da cui l’abbazia direttamente dipendeva. La via parte da Pavia e attraversa Caminata, Pometo, Canevino, sale verso Bobbio, per proseguire verso Bardi, attraversare Borgo Val di Taro e scendere a Pontremoli, dopo aver percorso circa 192 km.

Può essere considerata la Variante Appenninica della Via Francigena.

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martedì 23 settembre 2014

Domenica 28 settembre: escursione guidata da Camogli a San Fruttuoso (GE)



Pur ricca di vocaboli la lingua italiana non ha aggettivi sufficienti per descrivere la bellezza di questo sentiero che unisce due località famose in tutto il mondo inserite nell’indimenticabile scenario del promontorio di Portofino!!!
Un percorso che di volta in volta ci regalerà suggestioni uniche…ecco il Golfo Paradiso e via via tutta la costa occidentale ligure …ma non è finita, proseguendo amplieremo ancora le nostre vedute fino a Capo Mele e all’Isola del Tino nel Golfo di La Spezia.
Ma non sarà necessario guardare troppo lontano per rimanere a bocca aperta…in basso comincerà a delinearsi l’antico Borgo di San Fruttuoso di Capodimonte…che, come per incanto, sorge avvolto da una vegetazione lussureggiante.
Il bosco...altra inimmaginabile sorpresa…ogni curva ci riserverà un regalo…lecci, ornielli, carpini neri, felci contraddistinguono i versanti più umidi, naturali indicatori delle numerose sorgenti e vene, tipiche delle aree a conglomerato.
Le pinete che si affacciano sul mare dai fondali ricchi di posidonia mentre i falchi pellegrini sfrecciano veloci quasi a contendersi lo spazio con i gabbiani reali.
Infine, una volta giunti alla meta un gioiello: l’ Abbazia risalente al X secolo,  che sembra sorgere, per incanto, nell’insenatura del Promontorio di Portofino.
Risorta a nuova vita a seguito dei restauri eseguiti a cura del F.A.I. sembra attendere in religioso silenzio la nostra visita che, facoltativamente, potrebbe divenire la degna conclusione della giornata!!!

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lunedì 22 settembre 2014

Alpi Giulie, dormire al rifugio è gratis: basta arrivarci


Questo rifugio a 2500 metri sul Foronon del Buinz permette di pernottare e godere della stupenda vista panoramica delle Alpi Giulie. Ed è completamnete gratuito. Unica condizione, bisogna arrivarci rigorosamente a piedi. Commissionato dalla famiglia dell'alpinista Luca Vuerich, che morì in una valanga nel 2010, questo insolito rifugio-cabina disegnato dall'architetto Giovanni Pesamosca si trova sul sentiero Ceria-Merlone ed offre un riparo sicuro per tutti gli escursioni a piedi amanti della natura.
Piccolo ma funzionale: il suo design studiato nel dettaglio impedisce infatti alla neve di accumularsi sul tetto e la sua apertura a sud permette al sole di sciogliere la neve che si accumula davanti l'apertura. A causa della alta quota, i materiali da costruzione per la capanna sono stati trasportati in elicottero con oltre 18 viaggi, lì un team di 12 operatori professionali, volontari del soccorso alpino e amici di Luca hanno messo in piedi la "casetta" di 16 mq (e quattro posti letto) in un unico giorno.
(a cura di Nicola Perilli) 


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sabato 20 settembre 2014

Il "racconto" della mia scelta di vita che, dalla città, mi ha portata in montagna


LaGabry
LaGabry
Fin da bambina stavo meglio quando mi portavano nella casa di montagna per il weekend e le vacanze, erano intere estati trascorse tra i monti … attendere tutta la settimana il weekend per “tornare lassù”.
Cresciuta e studentessa universitaria, la casa in montagna era diventata il mio rifugio per prepararmi agli esami, ma il desiderio di rimanere quassù era sempre più forte, finchè nel ’95 ne ho fatto la mia residenza, svolgendo i lavori più svariati, ciò che la stagionalità di una località turistica offriva, fino alla scelta del pendolarismo per il lavoro per cui ho studiato.
Prima la convivenza coronata col matrimonio con l’uomo della mia vita: compagni, amici, complici e …  la nascita di mio figlio mi ha riportata ad essere “stanziale” sfruttando le mie capacità e lavorando da casa in modo da crescere mio figlio e lavorare.

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venerdì 19 settembre 2014

Col de la Seigne a Courmayeur (AO) superati i settemila visitatori

Alla Casermetta gestita dalla Fondazione Montagna Sicura registrato nei mesi estivi un +10% sull’afflusso di escursionisti



Courmayeur 
 
Oltre settemila visitatori estivi alla Casermetta Espace Mont-Blanc al Col de la Seigne in Val Veny, Courmayeur. La struttura è di proprietà della Regione ed è affidata in gestione alla Fondazione Montagna Sicura.
«L’incremento del 10 per cento delle visite è un dato importante da sottolineare - sottolinea in una nota l’assessore all’ambiente Luca Bianchi - che premia il lavoro dell’équipe di professionisti italo francese che nel periodo di apertura ha proposto attività formative gratuite volte alla valorizzazione del ricco patrimonio ambientale e naturalistico che caratterizza questa zona di confine».
Tra i visitatori che hanno potuto apprezzare gli allestimenti interni e le iniziative di sensibilizzazione proposte, la maggioranza è di provenienza europea, principalmente dalla Francia e dalla Gran Bretagna. Molti i passaggi di turisti anche di statunitensi, canadesi, giapponesi e coreani.

Fonte

martedì 16 settembre 2014

Io sono Francesca …

Dico sempre che io sono un atleta dalla nascita. Il problema, forse, è chiarire cosa significa essere un’atleta. Da quanto mi pare di capire ultimamente, per molti “atleta” è un concetto che si concretizza in una giacca tecnica piena di patacche.

Non è così. Per me significa esprimere la propria anima attraverso il corpo.
Questo almeno, è ciò che ho sempre fatto io.

La scorciatoia, la macchina, il farmaco miracoloso sono conseguentemente automaticamente esclusi.

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Trail dei Fieschi, un viaggio nel passato

 


giovedì 11 settembre 2014

Tor des Géants a Courmayeur il trionfo di Collé



La sfilata sul tappeto rosso e l’ovazione del pubblico
Franco Collé ha tagliato il traguardo del 5° Tor des Géants dopo 71 ore e 49’ di gara vincendo con ampio distacco l’edizione 2014 dell’endurance trail più duro del mondo. È la prima vittoria di un valdostano in campo maschile. Nel 2013 l’ingegnere di Gressoney aveva chiuso al 3° posto alle spalle del vincitore Iker Karrera e di Oscar Perez.

Le altre foto

Lecomte regina del Tor. Nella notte a Gressoney il ritiro di Rollandin

Sito ufficiale con la diretta


mercoledì 10 settembre 2014

A un passo dalla vetta

DUE ANNI DI AVVENTURE



....siamo in un angolo di montagna incuneato tra quattro diverse regioni e altrettante diverse province: Piemonte (Alessandria), Liguria (Genova), Emilia (Piacenza) e Lombardia (Pavia).
Qui non sei distante da nulla, a patto che tu metta gli scarponi e imbocchi un sentiero.
Perché forse si fa prima a cambiare regione a piedi che con qualsiasi altro mezzo di trasporto, visto e considerato dove ci troviamo!...

Così scrivevo, il 10 settembre 2012, nel primo post pubblicato sul neonato blog "A un passo dalla vetta", senza pensare che nel giro di poco tempo quel divertimento sarebbe potuto diventare molto di più di uno svago, quasi un secondo lavoro.
Una parte di quella frase, evidenziata in grassetto - "Qui non sei distante da nulla, a patto che tu metta gli scarponi e imbocchi un sentiero" - è uscita così, molto naturale ma allo stesso tempo estremamente vera, tanto da diventare subito una specie di slogan del sito, quasi il suo naturale sottotitolo.
Non l'ho mai detto, ma credevo che quella frase, assieme a tutta l'idea di fondo - raggruppare le escursioni sul mio appennino in modo da creare una sorta di database aperto a tutti - sarebbe potuta finire nel dimenticatoio in breve tempo, considerando tutte le idee che ho sviluppato in quegli anni e poi lasciato a metà.
E invece no, ho portato avanti ostinatamente l'idea, modellandola fino a regalarle un'identità ben precisa. Ho scoperto poco alla volta che seguire e aggiornare il blog mi regalava un'insolita sensazione di benessere, un po' come vedere il crinale delle mie montagne dalla città dove sono costretto alla vita quotidiana.
Oggi "A un passo dalla vetta" ha i suoi lettori, le sue rubriche, i suoi appuntamenti fissi. Il tutto continua ad essere molto "artigianale" in un certo senso, ma tenete presente che dietro a questo sito c'è solo una persona, che per giunta nella vita si occupa di tutt'altro, seppur la montagna sia la sua indiscussa passione.
Oggi, "A un passo dalla vetta" ha un suo spazio ben definito nel variegato panorama delle iniziative poste in essere nel territorio delle quattro province.

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domenica 7 settembre 2014

Via al Tor des Géants: come correre 330 km senza impazzire

Oggi la partenza da Courmayeur, con 700 atleti. Un percorso unico e 24 mila metri di dislivello


Courmayeur(AO)
LIVEBLOG-Segui la gara del nostro inviato

Si parte con un accurato piano A, ben fissato nella mente. Ma occorre prevedere anche un piano B, un piano C ed essere comunque pronti a disfarli, ricomporli e combinarli insieme in qualsiasi momento. Insomma, bisogna saper programmare altrettanto bene che improvvisare.

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Estremo: Tor des Geants, Francesca Canepa squalificata

Escursionista ferito da scarica di pietre sul Monviso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

sabato 6 settembre 2014

Reinhold Messner compie 70 anni, il mio alpinismo è fallito

"Ormai anche le cime più alte sono accessibili ai turisti"

 "Il mio alpinismo è fallito, non esiste più". Lo afferma Reinhold Messner, che il 17 settembre compie 70 anni. "Forse - dice Messner all'ANSA - Bonatti è stato l'ultimo vero alpinista e la mia generazione ha portato il suo stile leggero sulle montagne più alte del mondo. Oggi però questo alpinismo non viene più praticato dai giovani, che preferiscono la scalata veloce sulle vie preparate". Secondo Messner, "l'alpinismo è molto cambiato negli ultimi 30 anni" con il boom dell'arrampicata sportiva nelle palestre e con le cime più alte e più belle del mondo rese accessibili ai turisti con corde e scale. "Abbiamo - aggiunge - una divisione chiara tra sport, turismo e quel po' di alpinismo che è rimasto". Il Re degli ottomila ricorda di essere "nato dopo la guerra in un periodo povero, ma ricco di speranze.

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giovedì 4 settembre 2014

Monte Bianco, recuperati tre alpinisti

Erano rimasti bloccati sulla cresta delle Grandes Jorasses, sono illesi



Un intervento del Soccorso alpino valdostano

Courmayeur
Sono stati recuperati ieri poco prima delle 20 dai soccorritori francesi i tre alpinisti italiani bloccati da ieri pomeriggio sulla cresta delle Grandes Jorasses. Erano illesi, ma stanchi, non riuscivano a scendere. I tre erano a poco più di 4 mila metri, tra Punta Elena Punta Margherita.

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VANDALISMO: Denunciati due alpinisti


MONTAGNA: Sul Bianco, nel maltempo, con i bambini



Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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