martedì 30 dicembre 2014
Capodanno in Val di Non, tra brindisi e ciaspolate
La Val di Non si prepara alla festa montana più giovane di fine anno: si svolgerà nella vallata incantata del Trentino Alto Adige la mega festa di Capodanno 2015, che coinvolgerà tutta la zona turistica in un unico programma di eventi e animazione. Per il “Capodanno sulla Neve”, la location è quella delle piste della Predaia e del grande chalet a bordo pista: il “Solarium Predaia”. L’EVENTO Giunto alla undicesima edizione, è un evento di capodanno pensato per i giovani: anche quest’anno sono attesi oltre 1.500 ragazzi da tutta Italia. Oltre alla magica notte dell’ultimo dell’anno, vengono inoltre proposti sei notti e sei giorni ricchi di eventi, come dj-set in pub e discoteche, après-ski, aperitivi, sport, escursioni, ciaspolate, mercatini. Una formula unica e molto simpatica, contornata da una cornice incantevole come solo le montagne del Trentino sanno dare, per rendere magico e speciale l’inizio del nuovo anno.
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sabato 27 dicembre 2014
L’impresa dell’uomo “gru” a piedi per duemila chilometri
L’ovadese Roberto Bruzzone in 4 mesi andrà dal Perù alla Bolivia: partenza il 16 gennaio
La vita l’ha sfidato, ma ha vinto lui. Per questo oggi Roberto Bruzzone, 36 anni, di Ovada, non trema ma sorride, preparando lo zaino per la sua più folle impresa: una traversata a piedi di 2.200 km dal Perù alla Bolivia, passando per le vette delle Ande e il Lago Titicaca, in piena stagione delle piogge, che prenderà il via il 16 gennaio e durerà, su per giù, quattro mesi. “Voglio riempire la mia vita di esperienze come questa. Così, se anche dovessi dimenticarmene qualcuna, mi resterà sempre qualcosa da ricordare” dice Roberto. Decollerà per il Perù da Malpensa, biglietto di sola andata, con in spalla il suo equipaggiamento. Sacco a pelo, tenda, pentole, provviste e i ricambi d’emergenza per la protesi al titanio, alluminio e carbonio della Ottobock che dall’ottobre del 2004 sostituisce la sua gamba destra. La sua storia Gliel’hanno amputata sotto il ginocchio, dopo un brutto incidente in moto avvenuto l’8 aprile del 2000. Quattro anni di calvario, per tentare di salvargliela, poi la resa. Lì è cambiato tutto perché Bruzzone, invece di cedere alla disperazione, ha fatto della sofferenza la benzina per ripartire. S’è avvicinato al pugilato, poi al trekking, imparando a camminare con una protesi che oggi è parte di lui. Da allora sono trascorsi 10 anni e 11 imprese da record, comprese quelle realizzate per la trasmissione di Italia 1 “Wild!”, dove per un’intera stagione ha insegnato tecniche di sopravvivenza alla conduttrice Fiammetta Cicogna. L’uomo “gru”, come qualcuno l’ha ribattezzato, ha mostrato i denti alla vita. E negli anni ha conquistato il Gran Paradiso, il Cammino di Santiago, il Kilimangiaro, l’Aconcagua, il deserto della Namibia. Venti km al giorno Alle spalle il suo team di preparatori e amici “Robydamatti” e al suo fianco l’inseparabile cagnolina Nessie. “Stavolta dovrò lasciarla a casa. Però a condividere con me quest’avventura ci sarà un ovadese, Enrico Alpa, che da anni vive in Sud America” spiega Bruzzone, ripercorrendo l’itinerario. Da Lima, in Perù, a Tiwanaku, in Bolivia, attraversando le vette andine (l’altezza massima che toccherà sarà 5.228 metri), con una media – almeno queste sono le intenzioni – di 20 km percorsi al giorno, tra montagne e foreste. Tante le tappe, specie nei siti archeologici, sua grande passione: Macchiu Picchu, Cuzco, Pucara. Luoghi, scorci e paesaggi mozzafiato che rimarranno impressi nel cuore, più che nelle foto, e pure sul diario di viaggio, costante delle sue spedizioni. Come ogni volta gli allenamenti pre partenza, alternati al lavoro nel “walk camp” per la riabilitazione degli amputati che conduce al centro Crc Casalino, a Bologna, Bruzzone li ha fatti tutti nell’Ovadese: al parco Capanne di Marcarolo, sul monte Tobbio, ai Laghi della Lavagnina: “Parto per il mondo ma non dimentico che è da questi posti che è cominciato il mio viaggio”.
Fonte
La vita l’ha sfidato, ma ha vinto lui. Per questo oggi Roberto Bruzzone, 36 anni, di Ovada, non trema ma sorride, preparando lo zaino per la sua più folle impresa: una traversata a piedi di 2.200 km dal Perù alla Bolivia, passando per le vette delle Ande e il Lago Titicaca, in piena stagione delle piogge, che prenderà il via il 16 gennaio e durerà, su per giù, quattro mesi. “Voglio riempire la mia vita di esperienze come questa. Così, se anche dovessi dimenticarmene qualcuna, mi resterà sempre qualcosa da ricordare” dice Roberto. Decollerà per il Perù da Malpensa, biglietto di sola andata, con in spalla il suo equipaggiamento. Sacco a pelo, tenda, pentole, provviste e i ricambi d’emergenza per la protesi al titanio, alluminio e carbonio della Ottobock che dall’ottobre del 2004 sostituisce la sua gamba destra. La sua storia Gliel’hanno amputata sotto il ginocchio, dopo un brutto incidente in moto avvenuto l’8 aprile del 2000. Quattro anni di calvario, per tentare di salvargliela, poi la resa. Lì è cambiato tutto perché Bruzzone, invece di cedere alla disperazione, ha fatto della sofferenza la benzina per ripartire. S’è avvicinato al pugilato, poi al trekking, imparando a camminare con una protesi che oggi è parte di lui. Da allora sono trascorsi 10 anni e 11 imprese da record, comprese quelle realizzate per la trasmissione di Italia 1 “Wild!”, dove per un’intera stagione ha insegnato tecniche di sopravvivenza alla conduttrice Fiammetta Cicogna. L’uomo “gru”, come qualcuno l’ha ribattezzato, ha mostrato i denti alla vita. E negli anni ha conquistato il Gran Paradiso, il Cammino di Santiago, il Kilimangiaro, l’Aconcagua, il deserto della Namibia. Venti km al giorno Alle spalle il suo team di preparatori e amici “Robydamatti” e al suo fianco l’inseparabile cagnolina Nessie. “Stavolta dovrò lasciarla a casa. Però a condividere con me quest’avventura ci sarà un ovadese, Enrico Alpa, che da anni vive in Sud America” spiega Bruzzone, ripercorrendo l’itinerario. Da Lima, in Perù, a Tiwanaku, in Bolivia, attraversando le vette andine (l’altezza massima che toccherà sarà 5.228 metri), con una media – almeno queste sono le intenzioni – di 20 km percorsi al giorno, tra montagne e foreste. Tante le tappe, specie nei siti archeologici, sua grande passione: Macchiu Picchu, Cuzco, Pucara. Luoghi, scorci e paesaggi mozzafiato che rimarranno impressi nel cuore, più che nelle foto, e pure sul diario di viaggio, costante delle sue spedizioni. Come ogni volta gli allenamenti pre partenza, alternati al lavoro nel “walk camp” per la riabilitazione degli amputati che conduce al centro Crc Casalino, a Bologna, Bruzzone li ha fatti tutti nell’Ovadese: al parco Capanne di Marcarolo, sul monte Tobbio, ai Laghi della Lavagnina: “Parto per il mondo ma non dimentico che è da questi posti che è cominciato il mio viaggio”.
Fonte
Dal Perù alla Bolivia |
Le altre foto |
venerdì 26 dicembre 2014
martedì 23 dicembre 2014
Valliriunite, l'ultimo trekking ed il programma 2015
lunedì 22 dicembre 2014
sabato 20 dicembre 2014
Il nuovo sito della Pietra verde e il programma per il 2015
Immaginate un oceano. Un giorno qualunque di un’epoca assai remota. Una
monotona sequenza di onde increspa quella sconfinata distesa; il cielo
non è popolato da uccelli, ma un etereo deserto in cui si muovono rapide
nubi, frenetiche concubine di un sole incredibilmente caldo...
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Il lato oscuro e gustoso dei Pirenei
La Montagna Nera è uno splendido massiccio francese dai paesaggi
selvaggi e dai borghi ricchi di fascino e suggestioni medievali dove il
Natale e le grandi occasioni si ammantano del delicato profumo di limoni
Per conoscere uno dei lati più selvaggi ed incontaminati dei Pirenei, l'appuntamento è sulla Montagna Nera, un magnifico massiccio della Francia meridionale che tra folti boschi, alte cascate e grotte profonde, racchiude antichi castelli e borghi medievali dalla storia lunghissima e dalle tradizioni secolari, come quella della preparazione del Pumpet, il delicato dolce delle grandi occasioni dal sapore avvolgente e delicato.
Leggi anche: SUI PIRENEI LA TORTA SI MANGIA ALLO SPIEDO
IL TERRITORIO Una montagna ricca di fascino che conquista gli escursionisti ed incanta gli appassionati della natura, della storia e della bellezza. E' così che si presenta la Montagna Nera, il maestoso massiccio dei Pirenei che si innalza a ridosso dei dipartimenti dell'Aude e del Tarn. I suoi paesaggi sono ancora oggi sorprendentemente selvaggi ed incontaminati e si fanno apprezzare per la loro varietà e ricchezza di contrasti. Chi esplora questa splendida zona della Francia, a piedi oppure in mountain bike, scopre una suggestiva contrapposizione tra folte foreste di abeti, faggi e querce che si estendono sul versante nord, e vigne, uliveti e macchia mediterranea a sud. Chi si avventura, inoltre, sino al Picco di Nore, il punto più alto del massiccio a 1.211 metri di altitudine, può godere di un magnifico panorama che si estende sino ai Pirenei delle Corbières, al Mar Mediterraneo, alla Pianura di Tolosa e ai Monti Lacaun.Un affascinante mosaico di bellezze naturalistiche che fanno da sfondo ad alcuni piccoli borghi pittoreschi che hanno mantenuto inalterate le proprie atmosfere di un tempo ormai lontano che ha lasciato preziose testimonianze tutte da scoprire. Impossibile non rimanere incantati dinanzi al villaggio di Roquefère e al suo castello, oppure al cospetto del bellissimo castello di Saissac, strategicamente posizionato proprio all'ingresso della Montagna Nera e dal quale si gode di una vista d'eccezione. Non meno affascinanti sono le vestigia dell'abbazia di Villelongue, capolavoro cistersense costruito a Saint-Martin-le-Vieli nel XII secolo e che raggiunse il suo massimo splendore nel secolo successivo, oppure i quattro castelli catari di Lastours. Ogni itinerario regala, dunque, magnifiche sorprese che non smettono di sorprendere anche quando ci si spinge sino a Cabrespin e alle sue grotte maestose, o sino alla cascata di Cubserviès, la Dame Blanche, una delle più alte d'Europa o, ancora, sino ad Hautpoul, un altro pittoresco borgo medievale della Montagna Nera, e a Carcassonne, la splendida cittadina fortificata a pochi chilometri dal massiccio, dichiarata Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
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Il Castello di Saissac veglia sui Pirenei |
Per conoscere uno dei lati più selvaggi ed incontaminati dei Pirenei, l'appuntamento è sulla Montagna Nera, un magnifico massiccio della Francia meridionale che tra folti boschi, alte cascate e grotte profonde, racchiude antichi castelli e borghi medievali dalla storia lunghissima e dalle tradizioni secolari, come quella della preparazione del Pumpet, il delicato dolce delle grandi occasioni dal sapore avvolgente e delicato.
Leggi anche: SUI PIRENEI LA TORTA SI MANGIA ALLO SPIEDO
IL TERRITORIO Una montagna ricca di fascino che conquista gli escursionisti ed incanta gli appassionati della natura, della storia e della bellezza. E' così che si presenta la Montagna Nera, il maestoso massiccio dei Pirenei che si innalza a ridosso dei dipartimenti dell'Aude e del Tarn. I suoi paesaggi sono ancora oggi sorprendentemente selvaggi ed incontaminati e si fanno apprezzare per la loro varietà e ricchezza di contrasti. Chi esplora questa splendida zona della Francia, a piedi oppure in mountain bike, scopre una suggestiva contrapposizione tra folte foreste di abeti, faggi e querce che si estendono sul versante nord, e vigne, uliveti e macchia mediterranea a sud. Chi si avventura, inoltre, sino al Picco di Nore, il punto più alto del massiccio a 1.211 metri di altitudine, può godere di un magnifico panorama che si estende sino ai Pirenei delle Corbières, al Mar Mediterraneo, alla Pianura di Tolosa e ai Monti Lacaun.Un affascinante mosaico di bellezze naturalistiche che fanno da sfondo ad alcuni piccoli borghi pittoreschi che hanno mantenuto inalterate le proprie atmosfere di un tempo ormai lontano che ha lasciato preziose testimonianze tutte da scoprire. Impossibile non rimanere incantati dinanzi al villaggio di Roquefère e al suo castello, oppure al cospetto del bellissimo castello di Saissac, strategicamente posizionato proprio all'ingresso della Montagna Nera e dal quale si gode di una vista d'eccezione. Non meno affascinanti sono le vestigia dell'abbazia di Villelongue, capolavoro cistersense costruito a Saint-Martin-le-Vieli nel XII secolo e che raggiunse il suo massimo splendore nel secolo successivo, oppure i quattro castelli catari di Lastours. Ogni itinerario regala, dunque, magnifiche sorprese che non smettono di sorprendere anche quando ci si spinge sino a Cabrespin e alle sue grotte maestose, o sino alla cascata di Cubserviès, la Dame Blanche, una delle più alte d'Europa o, ancora, sino ad Hautpoul, un altro pittoresco borgo medievale della Montagna Nera, e a Carcassonne, la splendida cittadina fortificata a pochi chilometri dal massiccio, dichiarata Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
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martedì 16 dicembre 2014
I Presepi di Natale lungo la Via Alta
Durante le festività natalizie chi è in viaggio lungo i sentieri della Via Alta potrà ammirare gli allestimenti di Presepi in molte località toccate dal percorso.
Oulx
7-8-13-14-20-21 dicembre e 24 dicembre-6 gennaio Presepe presso il forno della borgata San Marco.
Venaus - Presepi dal mondo
7 dicembre - 6 gennaio Il Comune di Venaus in collaborazione con i commercianti festeggia il Natale e l'Anno Nuovo. Nel municipio (via Roma 4) è allestita la mostra "Presepi dal mondo" (tra cui Russia, Groenlandia, Argentina, Vietnam, Giappone, Filippine, Tanzania...), collezione dell'Ordine Francescano Secolare.
Gravere
8-13-14-20-21 dicembre - 24 dicembre - 6 gennaio Presepe allestito all'interno della certosa della Losa, la più antica d'Italia. Apertura ore 10.30-17.30.
Avigliana - Presepe meccanico
Dall'8 dicembre al 31 gennaio Nella chiesa di San Giovanni (via Umberto I), presepe meccanico. Ingresso libero.
Villar Focchiardo - Luci e presepe
8 dicembre - 5 gennaio Lungo le vie del paese, presepe, e luci di Natale a cura della Pro Loco.
Susa
8 dicembre - 6 gennaio Presepi nella chiesa di S. Evasio e nella chiesa di San Carlo, presepe meccanico di San Giusto in cattedrale e presepe luminoso in località Brunetta.
Fonte: www.vallesusa-tesori.it
La Via Alta
Oulx
7-8-13-14-20-21 dicembre e 24 dicembre-6 gennaio Presepe presso il forno della borgata San Marco.
Venaus - Presepi dal mondo
7 dicembre - 6 gennaio Il Comune di Venaus in collaborazione con i commercianti festeggia il Natale e l'Anno Nuovo. Nel municipio (via Roma 4) è allestita la mostra "Presepi dal mondo" (tra cui Russia, Groenlandia, Argentina, Vietnam, Giappone, Filippine, Tanzania...), collezione dell'Ordine Francescano Secolare.
Gravere
8-13-14-20-21 dicembre - 24 dicembre - 6 gennaio Presepe allestito all'interno della certosa della Losa, la più antica d'Italia. Apertura ore 10.30-17.30.
Avigliana - Presepe meccanico
Dall'8 dicembre al 31 gennaio Nella chiesa di San Giovanni (via Umberto I), presepe meccanico. Ingresso libero.
Villar Focchiardo - Luci e presepe
8 dicembre - 5 gennaio Lungo le vie del paese, presepe, e luci di Natale a cura della Pro Loco.
Susa
8 dicembre - 6 gennaio Presepi nella chiesa di S. Evasio e nella chiesa di San Carlo, presepe meccanico di San Giusto in cattedrale e presepe luminoso in località Brunetta.
Fonte: www.vallesusa-tesori.it
La Via Alta
lunedì 15 dicembre 2014
Presentazione programma 2015 Pietra Verde
Sabato 20 dicembre ore 15,00 presso la sala comunale
di Brignano Frascata in Via Roma 1, l’Associazione Naturalistica Culturale La
Pietra Verde presenterà il nuovo programma escursioni 2015 “Sulle orme della
Natura”. Un’ottima occasione per illustrarVi tutte le uscite del nuovo anno, le
simpatiche novità che ha in serbo l’Associazione e per effettuare il
tesseramento 2015. Seguiranno le magnifiche diapositive in dissolvenza
dell’amico Pierluigi Casanova con immagini di paesaggi ed escursioni degli
ultimi anni trascorsi. Terminata la videoproiezione l’evento si concluderà con
un brindisi e gli auguri di buone e serene feste.
Vi aspettiamo.
Associazione Naturalistica Culturale
domenica 14 dicembre 2014
Valanga sul Gran Sasso, due morti
Le persone travolte a quota 2400 metri sul Corno Piccolo
Due escursionisti, dei quali non si conoscono ancora le generalità, sono stati travolti e uccisi da una slavina mentre si trovavano in cordata sul Corno piccolo del Gran Sasso d’Italia, versante nord del lato teramano del massiccio abruzzese. I soccorsi, immediati, sono stati portati dagli uomini del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, coordinati dal delegato regionale Antonio Crocetta, a recuperare le salme, in località «Canale di Mezzo», a circa 2.400 metri di quota, sono stati due elicotteri, uno del 118 dell’Aquila e l’altro del Corpo Forestale dello Stato di Rieti i cui uomini si erano mobilitati anche con una unità cinofila. Tutto inutile però poiché il medico del 118 ne aveva già accertato i decessi.
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Due escursionisti, dei quali non si conoscono ancora le generalità, sono stati travolti e uccisi da una slavina mentre si trovavano in cordata sul Corno piccolo del Gran Sasso d’Italia, versante nord del lato teramano del massiccio abruzzese. I soccorsi, immediati, sono stati portati dagli uomini del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, coordinati dal delegato regionale Antonio Crocetta, a recuperare le salme, in località «Canale di Mezzo», a circa 2.400 metri di quota, sono stati due elicotteri, uno del 118 dell’Aquila e l’altro del Corpo Forestale dello Stato di Rieti i cui uomini si erano mobilitati anche con una unità cinofila. Tutto inutile però poiché il medico del 118 ne aveva già accertato i decessi.
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Robilante, domani l’addio a Giulia
“Sfido le pareti delle Ande con le stampelle”
Isabel Suppé: come sono sopravvissuta a una caduta di 400 metri
(...) «il piede staccato da me» (...)
venerdì 12 dicembre 2014
martedì 9 dicembre 2014
Si pagherà l’Imu anche su monti e terreni collinari. Sindaci alessandrini in rivolta
La tassa “agricola” estesa a colline e pascoli. I Comuni non ci stanno: parametri assurdi
La fame di soldi dello Stato arriva a far pagare le tasse anche per le pietraie del monte Tobbio e i pascoli del Monte delle Figne. Le due montagne dell'alta Val Lemme sono l’esempio dell'assurdità della legge che sottopone i terreni agricoli, montani e collinari in genere, all’Imu siano essi anche boschi e aree incolte. I Comuni in questi giorni stanno facendo i conti con i pesanti tagli al Fondo di solidarietà decisi a Roma, anche nei confronti di paesi e città che già applicavano, seppure parzialmente, la tassa. Tagli da ripianare applicando l’Imu.
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I sindaci saranno costretti a far pagare le tasse anche per le pietraie del monte Tobbio (foto) e i pascoli del Monte delle Figne
La fame di soldi dello Stato arriva a far pagare le tasse anche per le pietraie del monte Tobbio e i pascoli del Monte delle Figne. Le due montagne dell'alta Val Lemme sono l’esempio dell'assurdità della legge che sottopone i terreni agricoli, montani e collinari in genere, all’Imu siano essi anche boschi e aree incolte. I Comuni in questi giorni stanno facendo i conti con i pesanti tagli al Fondo di solidarietà decisi a Roma, anche nei confronti di paesi e città che già applicavano, seppure parzialmente, la tassa. Tagli da ripianare applicando l’Imu.
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Imu agricola: il decreto pubblicato in Gazzetta
Salvi i Comuni “montani”: le colline della provincia di Alessandria restano nella trappola dell’Imu
lunedì 8 dicembre 2014
Mombracco e dintorni - Valle Po (CN)
Le inattese scoperte di una montagna sorprendente
Il Mombracco è una montagna atipica. Di media altezza, dall’ampia superficie è caratterizzata da paesaggi fra loro estremamente diversi che si succedono a ruota accompagnando lo sguardo e il passo di chi vi si addentra. È la montagna delle mezze stagioni, il luogo alternativo alle alte quote, facilmente accessibile dai vari Comuni che la circondano e ricca di itinerari interni. Una palestra a cielo aperto che si presta naturalmente alle attività sportive qui di seguito illustrate.
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La montagna di Leonardo
Escursioni in Valle Po
Alpi cuneesi
Balma Boves
Balma Boves: visita guidata (video)
Castelli Aperti, tra Borghi, Ville e Castelli del Piemonte
Ostana
Ricettività in Valle Po
Il Mombracco è una montagna atipica. Di media altezza, dall’ampia superficie è caratterizzata da paesaggi fra loro estremamente diversi che si succedono a ruota accompagnando lo sguardo e il passo di chi vi si addentra. È la montagna delle mezze stagioni, il luogo alternativo alle alte quote, facilmente accessibile dai vari Comuni che la circondano e ricca di itinerari interni. Una palestra a cielo aperto che si presta naturalmente alle attività sportive qui di seguito illustrate.
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La montagna di Leonardo
Escursioni in Valle Po
Alpi cuneesi
Balma Boves
Balma Boves: visita guidata (video)
Castelli Aperti, tra Borghi, Ville e Castelli del Piemonte
Ostana
Ricettività in Valle Po
giovedì 4 dicembre 2014
Balma Boves e le rocce del Mombracco. (CN)
Dal parcheggio presso il Po una stradina asfaltata pianeggiante sulla destra porta alla Vecchia Centrale, ora punto di ristoro (stop 1); di qui la strada prende a salire con una curva verso una casa privata (divieto di accesso in auto). Al primo tornante della stradina si trova un bivio a destra sterrato, segnalato da una bacheca, con un sentiero indicato da tracce di vernice che si inerpica decisamente nel bosco. Con ripide svolte si raggiunge il piazzale a lato delle Case Forano (stop 2), alle quali si può accedere anche dal centro di Rocchetta con una stretta rotabile in parte sterrata (sconsigliato nei giorni festivi per difficoltà di accesso e di parcheggio). Si seguono le indicazioni per Balma Boves e si visita l’interessante borgata-museo (stop 3). Quindi si ritorna con breve tratto sui propri passi per salire, subito a monte delle Case Forano, lungo un sentiero inizialmente delimitato da lose infisse nel terreno che percorre una dorsale in mezzo a boschi di castagno.
Arrivati a un primo punto panoramico, caratterizzato da rocce affioranti arrotondate, si trascurano sia una deviazione a sinistra che una a destra. Si lascia sulla sinistra una casa, proseguendo in salita lungo una pista sterrata. Si trascura sulla destra il sentiero che scende a Balma Boves e, poco oltre, in corrispondenza di una curva a sinistra, si lascia la pista sterrata per continuare diritti su un ripido sentierino. Si raggiunge un secondo punto molto panoramico (stop 4), anch'esso caratterizzato da lisci roccioni affioranti, su cui poggia un cippo in pietra a secco. Superata una costruzione abbandonata a monte della radura, ci si immette sul sentiero dell'Anello del Monte Bracco. Lo si segue verso destra, si toccano i ruderi di alcune balme ai piedi di enormi roccioni, e si percorre a mezzacosta un breve tratto in leggera salita. Si arriva rapidamente a una roccia sporgente, che si protende come un balcone naturale sul vallone sottostante. Essa è nota come la "Roca d'la Casna", sede di numerose incisioni preistoriche (stop 5). Si ritorna sui propri passi fino al bivio che scende a Balma Boves. Chi lo desidera può spingersi oltre lungo l’Anello del Monte Bracco ancora per qualche centinaio di metri in leggera salita, superando un breve tratto in un impluvio ricco di vegetazione, per raggiungere una grotta naturale (stop 6). Nuovamente sul percorso seguito all'andata, si ritorna al luogo di partenza.
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martedì 2 dicembre 2014
Lunedì 8 dicembre: Anello di Sori (GE)
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lunedì 1 dicembre 2014
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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.
Immanuel Kant
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