martedì 30 dicembre 2014
Capodanno in Val di Non, tra brindisi e ciaspolate
La Val di Non si prepara alla festa montana più giovane di fine anno: si svolgerà nella vallata incantata del Trentino Alto Adige la mega festa di Capodanno 2015, che coinvolgerà tutta la zona turistica in un unico programma di eventi e animazione. Per il “Capodanno sulla Neve”, la location è quella delle piste della Predaia e del grande chalet a bordo pista: il “Solarium Predaia”. L’EVENTO Giunto alla undicesima edizione, è un evento di capodanno pensato per i giovani: anche quest’anno sono attesi oltre 1.500 ragazzi da tutta Italia. Oltre alla magica notte dell’ultimo dell’anno, vengono inoltre proposti sei notti e sei giorni ricchi di eventi, come dj-set in pub e discoteche, après-ski, aperitivi, sport, escursioni, ciaspolate, mercatini. Una formula unica e molto simpatica, contornata da una cornice incantevole come solo le montagne del Trentino sanno dare, per rendere magico e speciale l’inizio del nuovo anno.
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sabato 27 dicembre 2014
L’impresa dell’uomo “gru” a piedi per duemila chilometri
L’ovadese Roberto Bruzzone in 4 mesi andrà dal Perù alla Bolivia: partenza il 16 gennaio
La vita l’ha sfidato, ma ha vinto lui. Per questo oggi Roberto Bruzzone, 36 anni, di Ovada, non trema ma sorride, preparando lo zaino per la sua più folle impresa: una traversata a piedi di 2.200 km dal Perù alla Bolivia, passando per le vette delle Ande e il Lago Titicaca, in piena stagione delle piogge, che prenderà il via il 16 gennaio e durerà, su per giù, quattro mesi. “Voglio riempire la mia vita di esperienze come questa. Così, se anche dovessi dimenticarmene qualcuna, mi resterà sempre qualcosa da ricordare” dice Roberto. Decollerà per il Perù da Malpensa, biglietto di sola andata, con in spalla il suo equipaggiamento. Sacco a pelo, tenda, pentole, provviste e i ricambi d’emergenza per la protesi al titanio, alluminio e carbonio della Ottobock che dall’ottobre del 2004 sostituisce la sua gamba destra. La sua storia Gliel’hanno amputata sotto il ginocchio, dopo un brutto incidente in moto avvenuto l’8 aprile del 2000. Quattro anni di calvario, per tentare di salvargliela, poi la resa. Lì è cambiato tutto perché Bruzzone, invece di cedere alla disperazione, ha fatto della sofferenza la benzina per ripartire. S’è avvicinato al pugilato, poi al trekking, imparando a camminare con una protesi che oggi è parte di lui. Da allora sono trascorsi 10 anni e 11 imprese da record, comprese quelle realizzate per la trasmissione di Italia 1 “Wild!”, dove per un’intera stagione ha insegnato tecniche di sopravvivenza alla conduttrice Fiammetta Cicogna. L’uomo “gru”, come qualcuno l’ha ribattezzato, ha mostrato i denti alla vita. E negli anni ha conquistato il Gran Paradiso, il Cammino di Santiago, il Kilimangiaro, l’Aconcagua, il deserto della Namibia. Venti km al giorno Alle spalle il suo team di preparatori e amici “Robydamatti” e al suo fianco l’inseparabile cagnolina Nessie. “Stavolta dovrò lasciarla a casa. Però a condividere con me quest’avventura ci sarà un ovadese, Enrico Alpa, che da anni vive in Sud America” spiega Bruzzone, ripercorrendo l’itinerario. Da Lima, in Perù, a Tiwanaku, in Bolivia, attraversando le vette andine (l’altezza massima che toccherà sarà 5.228 metri), con una media – almeno queste sono le intenzioni – di 20 km percorsi al giorno, tra montagne e foreste. Tante le tappe, specie nei siti archeologici, sua grande passione: Macchiu Picchu, Cuzco, Pucara. Luoghi, scorci e paesaggi mozzafiato che rimarranno impressi nel cuore, più che nelle foto, e pure sul diario di viaggio, costante delle sue spedizioni. Come ogni volta gli allenamenti pre partenza, alternati al lavoro nel “walk camp” per la riabilitazione degli amputati che conduce al centro Crc Casalino, a Bologna, Bruzzone li ha fatti tutti nell’Ovadese: al parco Capanne di Marcarolo, sul monte Tobbio, ai Laghi della Lavagnina: “Parto per il mondo ma non dimentico che è da questi posti che è cominciato il mio viaggio”.
Fonte
La vita l’ha sfidato, ma ha vinto lui. Per questo oggi Roberto Bruzzone, 36 anni, di Ovada, non trema ma sorride, preparando lo zaino per la sua più folle impresa: una traversata a piedi di 2.200 km dal Perù alla Bolivia, passando per le vette delle Ande e il Lago Titicaca, in piena stagione delle piogge, che prenderà il via il 16 gennaio e durerà, su per giù, quattro mesi. “Voglio riempire la mia vita di esperienze come questa. Così, se anche dovessi dimenticarmene qualcuna, mi resterà sempre qualcosa da ricordare” dice Roberto. Decollerà per il Perù da Malpensa, biglietto di sola andata, con in spalla il suo equipaggiamento. Sacco a pelo, tenda, pentole, provviste e i ricambi d’emergenza per la protesi al titanio, alluminio e carbonio della Ottobock che dall’ottobre del 2004 sostituisce la sua gamba destra. La sua storia Gliel’hanno amputata sotto il ginocchio, dopo un brutto incidente in moto avvenuto l’8 aprile del 2000. Quattro anni di calvario, per tentare di salvargliela, poi la resa. Lì è cambiato tutto perché Bruzzone, invece di cedere alla disperazione, ha fatto della sofferenza la benzina per ripartire. S’è avvicinato al pugilato, poi al trekking, imparando a camminare con una protesi che oggi è parte di lui. Da allora sono trascorsi 10 anni e 11 imprese da record, comprese quelle realizzate per la trasmissione di Italia 1 “Wild!”, dove per un’intera stagione ha insegnato tecniche di sopravvivenza alla conduttrice Fiammetta Cicogna. L’uomo “gru”, come qualcuno l’ha ribattezzato, ha mostrato i denti alla vita. E negli anni ha conquistato il Gran Paradiso, il Cammino di Santiago, il Kilimangiaro, l’Aconcagua, il deserto della Namibia. Venti km al giorno Alle spalle il suo team di preparatori e amici “Robydamatti” e al suo fianco l’inseparabile cagnolina Nessie. “Stavolta dovrò lasciarla a casa. Però a condividere con me quest’avventura ci sarà un ovadese, Enrico Alpa, che da anni vive in Sud America” spiega Bruzzone, ripercorrendo l’itinerario. Da Lima, in Perù, a Tiwanaku, in Bolivia, attraversando le vette andine (l’altezza massima che toccherà sarà 5.228 metri), con una media – almeno queste sono le intenzioni – di 20 km percorsi al giorno, tra montagne e foreste. Tante le tappe, specie nei siti archeologici, sua grande passione: Macchiu Picchu, Cuzco, Pucara. Luoghi, scorci e paesaggi mozzafiato che rimarranno impressi nel cuore, più che nelle foto, e pure sul diario di viaggio, costante delle sue spedizioni. Come ogni volta gli allenamenti pre partenza, alternati al lavoro nel “walk camp” per la riabilitazione degli amputati che conduce al centro Crc Casalino, a Bologna, Bruzzone li ha fatti tutti nell’Ovadese: al parco Capanne di Marcarolo, sul monte Tobbio, ai Laghi della Lavagnina: “Parto per il mondo ma non dimentico che è da questi posti che è cominciato il mio viaggio”.
Fonte
Dal Perù alla Bolivia |
Le altre foto |
venerdì 26 dicembre 2014
martedì 23 dicembre 2014
Valliriunite, l'ultimo trekking ed il programma 2015
lunedì 22 dicembre 2014
sabato 20 dicembre 2014
Il nuovo sito della Pietra verde e il programma per il 2015
Immaginate un oceano. Un giorno qualunque di un’epoca assai remota. Una
monotona sequenza di onde increspa quella sconfinata distesa; il cielo
non è popolato da uccelli, ma un etereo deserto in cui si muovono rapide
nubi, frenetiche concubine di un sole incredibilmente caldo...
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Il lato oscuro e gustoso dei Pirenei
La Montagna Nera è uno splendido massiccio francese dai paesaggi
selvaggi e dai borghi ricchi di fascino e suggestioni medievali dove il
Natale e le grandi occasioni si ammantano del delicato profumo di limoni
Per conoscere uno dei lati più selvaggi ed incontaminati dei Pirenei, l'appuntamento è sulla Montagna Nera, un magnifico massiccio della Francia meridionale che tra folti boschi, alte cascate e grotte profonde, racchiude antichi castelli e borghi medievali dalla storia lunghissima e dalle tradizioni secolari, come quella della preparazione del Pumpet, il delicato dolce delle grandi occasioni dal sapore avvolgente e delicato.
Leggi anche: SUI PIRENEI LA TORTA SI MANGIA ALLO SPIEDO
IL TERRITORIO Una montagna ricca di fascino che conquista gli escursionisti ed incanta gli appassionati della natura, della storia e della bellezza. E' così che si presenta la Montagna Nera, il maestoso massiccio dei Pirenei che si innalza a ridosso dei dipartimenti dell'Aude e del Tarn. I suoi paesaggi sono ancora oggi sorprendentemente selvaggi ed incontaminati e si fanno apprezzare per la loro varietà e ricchezza di contrasti. Chi esplora questa splendida zona della Francia, a piedi oppure in mountain bike, scopre una suggestiva contrapposizione tra folte foreste di abeti, faggi e querce che si estendono sul versante nord, e vigne, uliveti e macchia mediterranea a sud. Chi si avventura, inoltre, sino al Picco di Nore, il punto più alto del massiccio a 1.211 metri di altitudine, può godere di un magnifico panorama che si estende sino ai Pirenei delle Corbières, al Mar Mediterraneo, alla Pianura di Tolosa e ai Monti Lacaun.Un affascinante mosaico di bellezze naturalistiche che fanno da sfondo ad alcuni piccoli borghi pittoreschi che hanno mantenuto inalterate le proprie atmosfere di un tempo ormai lontano che ha lasciato preziose testimonianze tutte da scoprire. Impossibile non rimanere incantati dinanzi al villaggio di Roquefère e al suo castello, oppure al cospetto del bellissimo castello di Saissac, strategicamente posizionato proprio all'ingresso della Montagna Nera e dal quale si gode di una vista d'eccezione. Non meno affascinanti sono le vestigia dell'abbazia di Villelongue, capolavoro cistersense costruito a Saint-Martin-le-Vieli nel XII secolo e che raggiunse il suo massimo splendore nel secolo successivo, oppure i quattro castelli catari di Lastours. Ogni itinerario regala, dunque, magnifiche sorprese che non smettono di sorprendere anche quando ci si spinge sino a Cabrespin e alle sue grotte maestose, o sino alla cascata di Cubserviès, la Dame Blanche, una delle più alte d'Europa o, ancora, sino ad Hautpoul, un altro pittoresco borgo medievale della Montagna Nera, e a Carcassonne, la splendida cittadina fortificata a pochi chilometri dal massiccio, dichiarata Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
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Il Castello di Saissac veglia sui Pirenei |
Per conoscere uno dei lati più selvaggi ed incontaminati dei Pirenei, l'appuntamento è sulla Montagna Nera, un magnifico massiccio della Francia meridionale che tra folti boschi, alte cascate e grotte profonde, racchiude antichi castelli e borghi medievali dalla storia lunghissima e dalle tradizioni secolari, come quella della preparazione del Pumpet, il delicato dolce delle grandi occasioni dal sapore avvolgente e delicato.
Leggi anche: SUI PIRENEI LA TORTA SI MANGIA ALLO SPIEDO
IL TERRITORIO Una montagna ricca di fascino che conquista gli escursionisti ed incanta gli appassionati della natura, della storia e della bellezza. E' così che si presenta la Montagna Nera, il maestoso massiccio dei Pirenei che si innalza a ridosso dei dipartimenti dell'Aude e del Tarn. I suoi paesaggi sono ancora oggi sorprendentemente selvaggi ed incontaminati e si fanno apprezzare per la loro varietà e ricchezza di contrasti. Chi esplora questa splendida zona della Francia, a piedi oppure in mountain bike, scopre una suggestiva contrapposizione tra folte foreste di abeti, faggi e querce che si estendono sul versante nord, e vigne, uliveti e macchia mediterranea a sud. Chi si avventura, inoltre, sino al Picco di Nore, il punto più alto del massiccio a 1.211 metri di altitudine, può godere di un magnifico panorama che si estende sino ai Pirenei delle Corbières, al Mar Mediterraneo, alla Pianura di Tolosa e ai Monti Lacaun.Un affascinante mosaico di bellezze naturalistiche che fanno da sfondo ad alcuni piccoli borghi pittoreschi che hanno mantenuto inalterate le proprie atmosfere di un tempo ormai lontano che ha lasciato preziose testimonianze tutte da scoprire. Impossibile non rimanere incantati dinanzi al villaggio di Roquefère e al suo castello, oppure al cospetto del bellissimo castello di Saissac, strategicamente posizionato proprio all'ingresso della Montagna Nera e dal quale si gode di una vista d'eccezione. Non meno affascinanti sono le vestigia dell'abbazia di Villelongue, capolavoro cistersense costruito a Saint-Martin-le-Vieli nel XII secolo e che raggiunse il suo massimo splendore nel secolo successivo, oppure i quattro castelli catari di Lastours. Ogni itinerario regala, dunque, magnifiche sorprese che non smettono di sorprendere anche quando ci si spinge sino a Cabrespin e alle sue grotte maestose, o sino alla cascata di Cubserviès, la Dame Blanche, una delle più alte d'Europa o, ancora, sino ad Hautpoul, un altro pittoresco borgo medievale della Montagna Nera, e a Carcassonne, la splendida cittadina fortificata a pochi chilometri dal massiccio, dichiarata Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
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martedì 16 dicembre 2014
I Presepi di Natale lungo la Via Alta
Durante le festività natalizie chi è in viaggio lungo i sentieri della Via Alta potrà ammirare gli allestimenti di Presepi in molte località toccate dal percorso.
Oulx
7-8-13-14-20-21 dicembre e 24 dicembre-6 gennaio Presepe presso il forno della borgata San Marco.
Venaus - Presepi dal mondo
7 dicembre - 6 gennaio Il Comune di Venaus in collaborazione con i commercianti festeggia il Natale e l'Anno Nuovo. Nel municipio (via Roma 4) è allestita la mostra "Presepi dal mondo" (tra cui Russia, Groenlandia, Argentina, Vietnam, Giappone, Filippine, Tanzania...), collezione dell'Ordine Francescano Secolare.
Gravere
8-13-14-20-21 dicembre - 24 dicembre - 6 gennaio Presepe allestito all'interno della certosa della Losa, la più antica d'Italia. Apertura ore 10.30-17.30.
Avigliana - Presepe meccanico
Dall'8 dicembre al 31 gennaio Nella chiesa di San Giovanni (via Umberto I), presepe meccanico. Ingresso libero.
Villar Focchiardo - Luci e presepe
8 dicembre - 5 gennaio Lungo le vie del paese, presepe, e luci di Natale a cura della Pro Loco.
Susa
8 dicembre - 6 gennaio Presepi nella chiesa di S. Evasio e nella chiesa di San Carlo, presepe meccanico di San Giusto in cattedrale e presepe luminoso in località Brunetta.
Fonte: www.vallesusa-tesori.it
La Via Alta
Oulx
7-8-13-14-20-21 dicembre e 24 dicembre-6 gennaio Presepe presso il forno della borgata San Marco.
Venaus - Presepi dal mondo
7 dicembre - 6 gennaio Il Comune di Venaus in collaborazione con i commercianti festeggia il Natale e l'Anno Nuovo. Nel municipio (via Roma 4) è allestita la mostra "Presepi dal mondo" (tra cui Russia, Groenlandia, Argentina, Vietnam, Giappone, Filippine, Tanzania...), collezione dell'Ordine Francescano Secolare.
Gravere
8-13-14-20-21 dicembre - 24 dicembre - 6 gennaio Presepe allestito all'interno della certosa della Losa, la più antica d'Italia. Apertura ore 10.30-17.30.
Avigliana - Presepe meccanico
Dall'8 dicembre al 31 gennaio Nella chiesa di San Giovanni (via Umberto I), presepe meccanico. Ingresso libero.
Villar Focchiardo - Luci e presepe
8 dicembre - 5 gennaio Lungo le vie del paese, presepe, e luci di Natale a cura della Pro Loco.
Susa
8 dicembre - 6 gennaio Presepi nella chiesa di S. Evasio e nella chiesa di San Carlo, presepe meccanico di San Giusto in cattedrale e presepe luminoso in località Brunetta.
Fonte: www.vallesusa-tesori.it
La Via Alta
lunedì 15 dicembre 2014
Presentazione programma 2015 Pietra Verde
Sabato 20 dicembre ore 15,00 presso la sala comunale
di Brignano Frascata in Via Roma 1, l’Associazione Naturalistica Culturale La
Pietra Verde presenterà il nuovo programma escursioni 2015 “Sulle orme della
Natura”. Un’ottima occasione per illustrarVi tutte le uscite del nuovo anno, le
simpatiche novità che ha in serbo l’Associazione e per effettuare il
tesseramento 2015. Seguiranno le magnifiche diapositive in dissolvenza
dell’amico Pierluigi Casanova con immagini di paesaggi ed escursioni degli
ultimi anni trascorsi. Terminata la videoproiezione l’evento si concluderà con
un brindisi e gli auguri di buone e serene feste.
Vi aspettiamo.
Associazione Naturalistica Culturale
domenica 14 dicembre 2014
Valanga sul Gran Sasso, due morti
Le persone travolte a quota 2400 metri sul Corno Piccolo
Due escursionisti, dei quali non si conoscono ancora le generalità, sono stati travolti e uccisi da una slavina mentre si trovavano in cordata sul Corno piccolo del Gran Sasso d’Italia, versante nord del lato teramano del massiccio abruzzese. I soccorsi, immediati, sono stati portati dagli uomini del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, coordinati dal delegato regionale Antonio Crocetta, a recuperare le salme, in località «Canale di Mezzo», a circa 2.400 metri di quota, sono stati due elicotteri, uno del 118 dell’Aquila e l’altro del Corpo Forestale dello Stato di Rieti i cui uomini si erano mobilitati anche con una unità cinofila. Tutto inutile però poiché il medico del 118 ne aveva già accertato i decessi.
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Due escursionisti, dei quali non si conoscono ancora le generalità, sono stati travolti e uccisi da una slavina mentre si trovavano in cordata sul Corno piccolo del Gran Sasso d’Italia, versante nord del lato teramano del massiccio abruzzese. I soccorsi, immediati, sono stati portati dagli uomini del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, coordinati dal delegato regionale Antonio Crocetta, a recuperare le salme, in località «Canale di Mezzo», a circa 2.400 metri di quota, sono stati due elicotteri, uno del 118 dell’Aquila e l’altro del Corpo Forestale dello Stato di Rieti i cui uomini si erano mobilitati anche con una unità cinofila. Tutto inutile però poiché il medico del 118 ne aveva già accertato i decessi.
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Robilante, domani l’addio a Giulia
“Sfido le pareti delle Ande con le stampelle”
Isabel Suppé: come sono sopravvissuta a una caduta di 400 metri
(...) «il piede staccato da me» (...)
venerdì 12 dicembre 2014
martedì 9 dicembre 2014
Si pagherà l’Imu anche su monti e terreni collinari. Sindaci alessandrini in rivolta
La tassa “agricola” estesa a colline e pascoli. I Comuni non ci stanno: parametri assurdi
La fame di soldi dello Stato arriva a far pagare le tasse anche per le pietraie del monte Tobbio e i pascoli del Monte delle Figne. Le due montagne dell'alta Val Lemme sono l’esempio dell'assurdità della legge che sottopone i terreni agricoli, montani e collinari in genere, all’Imu siano essi anche boschi e aree incolte. I Comuni in questi giorni stanno facendo i conti con i pesanti tagli al Fondo di solidarietà decisi a Roma, anche nei confronti di paesi e città che già applicavano, seppure parzialmente, la tassa. Tagli da ripianare applicando l’Imu.
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I sindaci saranno costretti a far pagare le tasse anche per le pietraie del monte Tobbio (foto) e i pascoli del Monte delle Figne
La fame di soldi dello Stato arriva a far pagare le tasse anche per le pietraie del monte Tobbio e i pascoli del Monte delle Figne. Le due montagne dell'alta Val Lemme sono l’esempio dell'assurdità della legge che sottopone i terreni agricoli, montani e collinari in genere, all’Imu siano essi anche boschi e aree incolte. I Comuni in questi giorni stanno facendo i conti con i pesanti tagli al Fondo di solidarietà decisi a Roma, anche nei confronti di paesi e città che già applicavano, seppure parzialmente, la tassa. Tagli da ripianare applicando l’Imu.
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Imu agricola: il decreto pubblicato in Gazzetta
Salvi i Comuni “montani”: le colline della provincia di Alessandria restano nella trappola dell’Imu
lunedì 8 dicembre 2014
Mombracco e dintorni - Valle Po (CN)
Le inattese scoperte di una montagna sorprendente
Il Mombracco è una montagna atipica. Di media altezza, dall’ampia superficie è caratterizzata da paesaggi fra loro estremamente diversi che si succedono a ruota accompagnando lo sguardo e il passo di chi vi si addentra. È la montagna delle mezze stagioni, il luogo alternativo alle alte quote, facilmente accessibile dai vari Comuni che la circondano e ricca di itinerari interni. Una palestra a cielo aperto che si presta naturalmente alle attività sportive qui di seguito illustrate.
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La montagna di Leonardo
Escursioni in Valle Po
Alpi cuneesi
Balma Boves
Balma Boves: visita guidata (video)
Castelli Aperti, tra Borghi, Ville e Castelli del Piemonte
Ostana
Ricettività in Valle Po
Il Mombracco è una montagna atipica. Di media altezza, dall’ampia superficie è caratterizzata da paesaggi fra loro estremamente diversi che si succedono a ruota accompagnando lo sguardo e il passo di chi vi si addentra. È la montagna delle mezze stagioni, il luogo alternativo alle alte quote, facilmente accessibile dai vari Comuni che la circondano e ricca di itinerari interni. Una palestra a cielo aperto che si presta naturalmente alle attività sportive qui di seguito illustrate.
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La montagna di Leonardo
Escursioni in Valle Po
Alpi cuneesi
Balma Boves
Balma Boves: visita guidata (video)
Castelli Aperti, tra Borghi, Ville e Castelli del Piemonte
Ostana
Ricettività in Valle Po
giovedì 4 dicembre 2014
Balma Boves e le rocce del Mombracco. (CN)
Dal parcheggio presso il Po una stradina asfaltata pianeggiante sulla destra porta alla Vecchia Centrale, ora punto di ristoro (stop 1); di qui la strada prende a salire con una curva verso una casa privata (divieto di accesso in auto). Al primo tornante della stradina si trova un bivio a destra sterrato, segnalato da una bacheca, con un sentiero indicato da tracce di vernice che si inerpica decisamente nel bosco. Con ripide svolte si raggiunge il piazzale a lato delle Case Forano (stop 2), alle quali si può accedere anche dal centro di Rocchetta con una stretta rotabile in parte sterrata (sconsigliato nei giorni festivi per difficoltà di accesso e di parcheggio). Si seguono le indicazioni per Balma Boves e si visita l’interessante borgata-museo (stop 3). Quindi si ritorna con breve tratto sui propri passi per salire, subito a monte delle Case Forano, lungo un sentiero inizialmente delimitato da lose infisse nel terreno che percorre una dorsale in mezzo a boschi di castagno.
Arrivati a un primo punto panoramico, caratterizzato da rocce affioranti arrotondate, si trascurano sia una deviazione a sinistra che una a destra. Si lascia sulla sinistra una casa, proseguendo in salita lungo una pista sterrata. Si trascura sulla destra il sentiero che scende a Balma Boves e, poco oltre, in corrispondenza di una curva a sinistra, si lascia la pista sterrata per continuare diritti su un ripido sentierino. Si raggiunge un secondo punto molto panoramico (stop 4), anch'esso caratterizzato da lisci roccioni affioranti, su cui poggia un cippo in pietra a secco. Superata una costruzione abbandonata a monte della radura, ci si immette sul sentiero dell'Anello del Monte Bracco. Lo si segue verso destra, si toccano i ruderi di alcune balme ai piedi di enormi roccioni, e si percorre a mezzacosta un breve tratto in leggera salita. Si arriva rapidamente a una roccia sporgente, che si protende come un balcone naturale sul vallone sottostante. Essa è nota come la "Roca d'la Casna", sede di numerose incisioni preistoriche (stop 5). Si ritorna sui propri passi fino al bivio che scende a Balma Boves. Chi lo desidera può spingersi oltre lungo l’Anello del Monte Bracco ancora per qualche centinaio di metri in leggera salita, superando un breve tratto in un impluvio ricco di vegetazione, per raggiungere una grotta naturale (stop 6). Nuovamente sul percorso seguito all'andata, si ritorna al luogo di partenza.
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martedì 2 dicembre 2014
Lunedì 8 dicembre: Anello di Sori (GE)
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lunedì 1 dicembre 2014
giovedì 27 novembre 2014
lunedì 24 novembre 2014
Domenica 23 novembre: da Quarto a Brignole (GE)
martedì 18 novembre 2014
Domenica 23 novembre: anello sulla strada napoleonica - Finale Ligure (SV)
lunedì 17 novembre 2014
Domenica 23 novembre: Il sentiero delle Batterie (GE)
Splendida escursione nel Parco Naturale di Portofino
Splendida escursione, di impegno medio-alto, immersi in una lussureggiante vegetazione mediterranea, con ampie panoramiche sul Golfo di Genova dalle alte scogliere del promontorio. Si visita il borgo di San Fruttuoso, luogo unico, dove l'opera dell'uomo ha trovato la perfetta fusione con l'opera della natura. Incastonato in una stretta baia, il borgo è dominato da un’abbazia benedettina, covo di pirati, umile abitazione di pescatori e poi per secoli proprietà dei principi Doria e dalla Torre Doria. Questo gioiello sul mare veglia ai piedi del Monte di Portofino da oltre mille anni.
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Associazione Via del Mare
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sabato 15 novembre 2014
Ritrovati morti i due militari dispersi sul Gran Sasso
Si tratta di due giovani di 21 e 26 anni. I due uomini erano scivolati in un dirupo
ROMA - Sono stati trovati morti entrambi i militari scivolati sul ghiaccio e finiti a circa 2100 metri di quota sul Gran Sasso. Si tratta di due giovani in servizio attivo nella caserma Alpini dell'Aquila, originari della Puglia. Si chiamavano Giovanni De Giorgi, 26 anni, di Galatina (Lecce) e Massimiliano Cassa (28) di Corato (Bari). Forse alla base dell'incidente la nebbia in quota che avrebbe disorientato i due alpini, partiti al mattino da Campo Imperatore, in una zona innevata. Per la ricognizione dell'area impiegato un elicottero della Forestale decollato da Rieti. Sul posto personale di Soccorso Alpino, Forestale, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco.
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ROMA - Sono stati trovati morti entrambi i militari scivolati sul ghiaccio e finiti a circa 2100 metri di quota sul Gran Sasso. Si tratta di due giovani in servizio attivo nella caserma Alpini dell'Aquila, originari della Puglia. Si chiamavano Giovanni De Giorgi, 26 anni, di Galatina (Lecce) e Massimiliano Cassa (28) di Corato (Bari). Forse alla base dell'incidente la nebbia in quota che avrebbe disorientato i due alpini, partiti al mattino da Campo Imperatore, in una zona innevata. Per la ricognizione dell'area impiegato un elicottero della Forestale decollato da Rieti. Sul posto personale di Soccorso Alpino, Forestale, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco.
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giovedì 13 novembre 2014
La Via del Mare: da Milano a Portofino
La provincia di Pavia ha un suo grande itinerario escursionistico, pensato e studiato da AVM sul territorio pavese ed esteso alle province di Milano, Alessandria, Piacenza e Genova. La Via dei Mare ha inizio a Milano e, dopo circa 200 km suddivisi in 6 tappe, raggiunge Portofino, sulla Riviera ligure (GE), toccando Pavia, Voghera, Varzi, Torriglia e Uscio.
La Via del Mare è un magnifico itinerario turistico, per escursionisti a piedi, in bicicletta e a cavalllo che permette di scoprire un mondo variegato di natura, cultura, tradizioni locali ed enogastronomia.
I territori attraversati si estendono dalla pianura di Milano, Pavia e Voghera, fino al magnifico promontorio di Portofino, gioiello della Riviera Ligure di Levante, passando per i colli dell'Oltrepò Pavese e i monti e i crinali delle Valli Staffora, Curone, Borbera, Trebbia, Scrivia e Fontanabuona.
Le Tappe
1. Milano - Pavia, 34 km - pianura
2. Pavia - Voghera, 35 km - pianura
3. Voghera - Varzi, 37 km - 480 m dislivello piositivo
4. Varzi - Capanne di Cosola, 20 km - 1480 m dislivello positivo
5. Capanne di Cosola - Rifugio Antola, 16 km - 630 m dislivello positivo
6. Rifugio Antola - Uscio, 29 km - 820 m dislivello poistivo
7. Uscio - Portofino, 23 km - 950 m dislivello poistivo
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mercoledì 12 novembre 2014
La nuova sfida al mistero del Cerro Torre
Partita da Courmayeur la spedizione «Patagonia a 360°»: l’obiettivo è scalare la mitica cima
Un’immensa parete granitica di 900 metri di dislivello in una delle zone più meridionali della Patagonia argentina, un grande fungo di ghiaccio alla sommità che ne complica l’uscita e condizioni climatiche spesso proibitive. Per molti rimane «La montagna delle montagne», un «grido di pietra» a lungo semplicemente inavvicinabile e che ancora oggi – nonostante le diverse ripetizioni – è vista come una delle ascensioni più difficili al mondo.
Fonte
Un’immensa parete granitica di 900 metri di dislivello in una delle zone più meridionali della Patagonia argentina, un grande fungo di ghiaccio alla sommità che ne complica l’uscita e condizioni climatiche spesso proibitive. Per molti rimane «La montagna delle montagne», un «grido di pietra» a lungo semplicemente inavvicinabile e che ancora oggi – nonostante le diverse ripetizioni – è vista come una delle ascensioni più difficili al mondo.
Fonte
sabato 8 novembre 2014
Liguria: visioni celestiali nel Parco dell'Antola
Con le aperture stagionali dell'osservatorio astronomico, uno dei luoghi più affascinanti dell'entroterra ligure svela i misteri dell'universo. Giorno e notte.
Era la meta prediletta dei Genovesi già nel Medioevo ed ancora oggi il Parco Naturale Regionale dell'Antola è considerato uno dei luoghi più suggestivi dell'entroterra ligure. La sua posizione privilegiata tra le montagne e il mare lo rende la metà perfetta per chi desidera una vacanza all'insegna della natura ma anche della storia e della cultura del nostro Paese. Adagiato a ridosso del confine con il Piemonte e l'Emilia Romagna si offre ai suoi visitatori come un sorprendente insieme di paesaggi che spaziano da valli verdeggianti, a borghi pittoreschi, sino a vette imponenti e coste mozzafiato.
FOTO: I PARCHI NAZIONALI D'ITALIA
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venerdì 7 novembre 2014
Vie verdi dell'acqua - Anello azzurro (NO)
Punto di partenza | Omegna | ||||
Punto di arrivo | Omegna | ||||
Caratteristiche | Lunghezza: 39,6 Km Fondo: asfaltato, sterrato Traffico ammesso: promisquo; pedonale nei tratti Borca-Crabbia e Ronco Superiore-Oira | ||||
Informazioni | Atl di Novara - Tel. 0321.394059 |
Omegna
Dal Forum di Omegna si sale per la scalinata che conduce al vicolo
Isonzo. Al termine del vicolo si volta a destra e appena prima del
passaggio a livello a sinistra, in via Pacinotti: si prosegue lungo la
ferrovia lasciando la stazione di Omegna sulla destra.
Proseguendo sempre diritto e passando sotto un viadotto, si raggiunge l'abitato di Borca. Presa via Borca, al bivio si tiene la destra e in breve, superato un voltone, si arriva alla chiesa di San Gottardo.
Dalla chiesa si deve salire, piegando verso sinistra e seguendo il sentiero che parte a sinistra dell'ultima casa (segnavia bianco rosso), presentando subito una salita ripida. Si continua poi nel bosco, con il lago alla destra.
Dopo circa 300 metri s'incontra un bivio, dal quale si prende il sentiero che prosegue diritto a mezza costa (quello a sinistra sale verso Agrano).
Proseguendo sempre diritto e passando sotto un viadotto, si raggiunge l'abitato di Borca. Presa via Borca, al bivio si tiene la destra e in breve, superato un voltone, si arriva alla chiesa di San Gottardo.
Dalla chiesa si deve salire, piegando verso sinistra e seguendo il sentiero che parte a sinistra dell'ultima casa (segnavia bianco rosso), presentando subito una salita ripida. Si continua poi nel bosco, con il lago alla destra.
Dopo circa 300 metri s'incontra un bivio, dal quale si prende il sentiero che prosegue diritto a mezza costa (quello a sinistra sale verso Agrano).
Pettenasco
Il sentiero conduce a Crabbia: dove inizia la strada asfaltata si
volta a sinistra seguendo via ai Monti. Presto la strada diviene
sterrata e inizia a salire nel bosco; al bivio si tiene la destra (a
sinistra si va ad Agrano e al monte Croce, o monte Barro o Crabbia) e si
continua sempre diritto.
Si supera sulla destra un igloo verde e al bivio si tiene la sinistra passando tra i canneti (sulla destra c'è il Centro d'Ompio). Si percorre la discesa, lasciando a sinistra una vasca dell'acquedotto di Pettenasco, fino all'incrocio con la strada che porta al monte Croce.
Qui si gira a destra verso Pratolungo. La discesa ripida, su sterrato, ben presto diviene asfaltata. Su prosegue lungo via Regione Barro: allo stop (a destra c'è il circolo) si volta a sinistra e poi subito a destra, costeggiando l'area attrezzata per i picnic.
Si raggiunge la chiesa della Madonna della Neve e si prende a destra, in discesa, per via Prea Grossa. La strada asfaltata, ripidissima, successivamente diventa sentiero. Si arriva alla base della discesa passando sotto il viadotto della ferrovia Novara - Domodossola, a Pettenasco, per voltare subito a sinistra e raggiungere l'imbocco della valle del Pescone, fino all'area picnic Paganetto.
Il percorso segue per un breve tratto la ferrovia, per poi salire rapidamente nel bosco.
Si supera sulla destra un igloo verde e al bivio si tiene la sinistra passando tra i canneti (sulla destra c'è il Centro d'Ompio). Si percorre la discesa, lasciando a sinistra una vasca dell'acquedotto di Pettenasco, fino all'incrocio con la strada che porta al monte Croce.
Qui si gira a destra verso Pratolungo. La discesa ripida, su sterrato, ben presto diviene asfaltata. Su prosegue lungo via Regione Barro: allo stop (a destra c'è il circolo) si volta a sinistra e poi subito a destra, costeggiando l'area attrezzata per i picnic.
Si raggiunge la chiesa della Madonna della Neve e si prende a destra, in discesa, per via Prea Grossa. La strada asfaltata, ripidissima, successivamente diventa sentiero. Si arriva alla base della discesa passando sotto il viadotto della ferrovia Novara - Domodossola, a Pettenasco, per voltare subito a sinistra e raggiungere l'imbocco della valle del Pescone, fino all'area picnic Paganetto.
Il percorso segue per un breve tratto la ferrovia, per poi salire rapidamente nel bosco.
giovedì 6 novembre 2014
Domenica 9 novembre : Dai monti al mare
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mercoledì 5 novembre 2014
Domenica 9 novembre: da Genova Quarto a Brignole (GE)
martedì 4 novembre 2014
VAL BORBERA (AL) - Da Capanne di Cosola al Legnà. E dal Legnà a Daglio
Partenza: Capanne di Cosola (mt. 1.493)
Arrivo: Daglio (mt. 957)
Lunghezza del percorso (a/r): circa 20 km
Cambiare idea in corsa: ogni tanto ho il vizio di farlo, ma non sempre gli esiti sono dei migliori. E’
il caso di questa volta, quando partito deciso a seguire un itinerario,
l’ho abbandonato a circa metà percorso seguendo un sentiero nuovo, che
mi ha portato…a casa appena prima che facesse buio. E’ andata bene, và.
Metà
agosto, voglia di inaugurare le ferie con una bella escursione in alta
montagna. Ho pensato alle Capanne di Cosola, come partenza: arrivo al
Carmo, una bella traversata che non percorro da qualche tempo. La
mattina è calda, il cielo sereno con qualche piccola velatura, ma
nonostante tutto il tempo sembra essere propizio per una bella
camminata.
Raggiungiamo
con la macchina le Capanne e percorriamo un tratto della strada
asfaltata per Bogli e Artana, parcheggiando in un piccolo slargo poco
distante. Scarponi, zaino e si va: per alcune centinaia di metri
sull’asfalto, poi appena troviamo il sentiero, non segnalato ma
riconoscibile, saliamo con un piccolo strappetto innestandoci sul
sentiero numero 200 proveniente dalle Capanne di Cosola. Davanti a noi,
la prima salita verso il Cavalmurone. Il panorama è una gioia per gli
occhi: sulla nostra destra una splendida vista dell’alta Val Borbera,
mentre sul lato opposto ecco il Lesima, imponente con la sua palla in
cima e, poco più in là, spunta il profilo minaccioso dell’Alfeo.
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sabato 1 novembre 2014
Addio ai progetti di pale eoliche lungo i crinali dell’Appennino tra Val Borbera e Val Curone
Decaduto anche l'ultimo ricorso al Tar riguardante le torri sui monti Ebro e Giarolo
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Sui crinali tra Val Borbera Val Curone e Valle Staffora non saranno costruite le torri con le gigantesche pale per creare energia elettrica grazie al vento
Giampiero Carbone
CABELLA LIGURE
Pietra tombale per i sei maxi impianti eolici previsti sui
crinali tra Val Borbera e Val Curone. Una vera corsa, partita nel 2010,
ad accaparrarsi i profitti sulle energie rinnovabili tra diverse società
concorrenti. La Equipe Giarolo Energia di Bergamo aveva proposto 42
torri tra i monti Ebro e Giarolo, ma aveva ottenuto solo l’assenso del
Comune di Cabella Ligure, con il quale sottoscritto anche una
convenzione. A sua volta, Enel Green Power si era fatta avanti
depositando un progetto da 37 aerogeneratori tra Ebro, Giarolo, Chiappo e
Boglelio, interessando anche il territorio lombardo. Di poco successiva
la proposta della Concilium, 66 torri sulle stesse vette indicate dalla
Enel Green Power. Per questi tre progetti le domande erano state
presentate in Provincia tra ottobre e dicembre 2010. Avviati gli iter,
l’anno successivo ancora Enel Green Power, addirittura con altri due
progetti: 17 torri sempre tra Ebro e Giarolo e altre 11 tra Chiappo e
Boglelio sul versante di Santa Margherita di Staffora, in Lombardia. Continua qui
mercoledì 29 ottobre 2014
Perché camminare in montagna ci rende felici
Avete presente quella sensazione goduriosa di quando arrivate al rifugio, o in vetta ad ammirare il panorama, e vi sentite davvero bene, soddisfatti, in pace con voi stessi e con il mondo e insomma, in una parola, felici? Be’, se pensavate che fosse un vostro privilegio vi sbagliate di grosso: un paio di ricerche scientifiche hanno dimostrato dati alla mano che camminare nella natura abbassa lo stress, stimola la produzione di endorfine, responsabili della sensazione di benessere, e insomma sì, rende felici.
Le ricerche sono state condotte dalla University of Michigan e dalla inglese Edge Hill University prendendo in considerazione circa 2000 delle oltre 70mila persone coinvolte nel Walking for Health Program britannico e hanno appurato che camminare in un ambiente naturale riduce gli influssi negativi dello stress e stimola sensazioni positive di benessere e ottimismo. Gli studi sono stati pubblicati sul numero di settembre della rivista scientifica Ecopsychology.
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lunedì 27 ottobre 2014
Svizzera. Un ponte tra due vette. E' il primo al mondo
Un ponte (pedonale) sospeso che collega le estremità di due vette, il primo al mondo nel suo genere. Il "Peak Walk" (letteralmente, camminata tra i picchi) è stato inaugurato - dall'esploratore Mike Horn - a Glacier 3000, sulle alture dei Diablerets e di Gstaad, al confine tra i cantoni di Vaud e di Berna, Svizzera franco-tedesca appunto. Unisce il punto panoramico sul ghiacciaio alla vetta dello Scex Rouge (2971 metri). E' lungo 107 metri, per 80 cm di larghezza, è capace di ospitare fino a 300 persone, che verranno limitate a 150 per ragioni di sicurezza e comfort. Un modo eclatante per inaugurare la stagione invernale in un punto della Confederazione Elvetica, che, situato com'è nel cuore di un quadrilatero che ha come vertici l'Oberland Bernese, il Bianco, il Cervino e l'Alta Valle del Rodano offre visuali imperdibili sulle Alpi, soprattutto salendo in quota. "I nostri ospiti possono godere di una vista panoramica unica sul Cervino, il Massiccio del Monte Bianco, l'Eiger, il Mönch e la Jungfrau", dichiarano a Glacier 3000. Ma il ponte, che è costato 1,8 milioni di franchi, circa 1,5 milioni di euro, e resterà aperto - e gratuito - per tutto l'anno, non piace proprio a tutti. "Moutain Wilderness" si rammarica che un "Disneyland alpino possa essere costruito qui, fuori dalla zona edificabile". E aggiunge che la gara mondiale a colui che "offrirà l'attrazione più apprezzata sulle nostre vette ha un super perdente: il paesaggio, vero patrimonio del nostro turismo"
Le altre foto
giovedì 23 ottobre 2014
sabato 18 ottobre 2014
Fango sul Brugneto, l’allarme di chi lavora al Parco Antola
Genova - «Un mare di fango e detriti che scendendo dai rivi a monte ha invaso il lago del Brugneto. E danni, gravi danni, sul percorso escursionistico del Parco dell’Antola “Anello del Brugneto” che sconsigliamo dal percorrere ». Le parole di Roberto Costa, presidente del parco Antola, suggeiscono dolore e amarezza.
Con la sua macchina fotografica, Costa ha voluto narrare che cosa sia accaduto alla zona verde così cara agli escursionisti. : «Siamo in attesa - riporta in una lunga lettera Roberto Costa - di una prima messa in sicurezza e di indispensabili lavori di riparazione per i quali servirebbero fondi dei quali non disponiamo».
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venerdì 17 ottobre 2014
giovedì 16 ottobre 2014
Domenica 19 ottobre: Il monte Chiappo (AL)
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mercoledì 15 ottobre 2014
Bufera sull’Himalaya: muoiono 24 escursionisti
Gli incidenti a oltre 5 mila metri di quota nel massiccio
dell’Annapurna. Tra le vittime anche degli stranieri. Cinque persone
sarebbero ancora disperse
Enrico martinet
Delle 24 vittime delle valanghe in Nepal, escursionisti e guide
Sherpa, 16 sono morte nel distretto del Mustang e 8 in quello confinante
di Manang. La polizia, che ha partecipato alle operazioni di soccorso
con l’esercito, ha identificato i dodici stranieri: sono polacchi,
israeliani e vietnamiti.
Secondo quanto riferisce il giornale di Kathmandu The Himalayan Times, la polizia di Pokhara, cittadina da dove partono i trekking dell’Annapurna, nel Mustang sono state diciannove le persone travolte, tre i dispersi. La valanga ha travolto Sherpa e escursionisti a Damcamp, a circa 5000 metri: avevano lasciato da quattro ore il tempio di Muktinath e si stavano dirigendo al Thorang La. Nel Manga otto le vittime e tre dispersi. Bufere e valkanghe hanno sorpreso gli escursionisti al passo di Kang La.
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Enrico martinet
Secondo quanto riferisce il giornale di Kathmandu The Himalayan Times, la polizia di Pokhara, cittadina da dove partono i trekking dell’Annapurna, nel Mustang sono state diciannove le persone travolte, tre i dispersi. La valanga ha travolto Sherpa e escursionisti a Damcamp, a circa 5000 metri: avevano lasciato da quattro ore il tempio di Muktinath e si stavano dirigendo al Thorang La. Nel Manga otto le vittime e tre dispersi. Bufere e valkanghe hanno sorpreso gli escursionisti al passo di Kang La.
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Nepal: tempesta Himalaya, morti sarebbero una cinquantina
martedì 14 ottobre 2014
Sul rifugio più alto d'Europa, con Street View
Oggi vi raccontiamo una missione tutta italiana a meno 5 gradi: la mappatura con il Trekker di Street View della Capanna Regina Margherita, il rifugio alpino più alto d'Europa (4.554 metri): http://goo.gl/TC5482
Per poter raggiungere la vetta e permettervi di percorrere in pochi clic questo incredibile sentiero, sono occorsi 5 giorni di lavoro, un operatore di Street View esperto di escursionismo accompagnato da due guide alpine e la collaborazione del CAI - Club Alpino Italiano, che ringraziamo per averci sostenuto nel progetto e averci dato accesso all’interno del rifugio per la mappatura fotografica.
Da oggi potete rivivere direttamente su Google Maps il tragitto che porta dalla funivia di Alagna Valsesia al Rifugio Gnifetti (3.647 m) http://goo.gl/8bTNoc e alla Capanna Regina Margherita, con la possibilità di osservare l’interno del rifugio che nel 1893 accolse la Regina Margherita in persona.
Buona scalata!
#streetview #googlemaps #capannareginamargherita #CAI #clubalpinoitaliano
Nella foto: l'impresa di Marco Masserini, l'operatore di Street View esperto di escursionismo |
lunedì 13 ottobre 2014
Il Cammino di Santiago, dove non si è mai soli
Abbiamo intervistato Francesco Di Donna, che è partito, da solo, per
fare in bicicletta il Cammino di Santiago. Più di ottocento chilometri
in undici giorni, con una grande certezza: "se si pensa troppo,
un'esperienza così non la si fa. E ognuno dovrebbe provarci, almeno una
volta nella vita"
ALESSANDRIA - "Parti da solo, ma non sei mai solo davvero". Francesco Di Donna ci spiega così, in poche parole, la sua esperienza sul Cammino di Santiago. Ottocentoventisette chilometri, undici giorni, una bicicletta ed il desiderio, incontenibile, di "far qualcosa per sé, mettersi alla prova", all'indomani del proprio venticinquesimo compleanno.
Di solito, a questa età, si ha un altro concetto di 'vacanza'. Come è nata l'idea di intraprendere questa esperienza, da solo?
Parecchi anni fa, almeno quattro o cinque, avevo letto l'inizio del libro di Paulo Coelho, "Il cammino di Santiago". Dopo poche pagine lo avevo abbandonato: non faceva per me, non riuscivo ad andare avanti. Il pallino di questo percorso, però, m'è rimasto. Ha covato per tanto tempo, probabilmente aspettando il momento giusto. E, finalmente, il momento giusto è arrivato: dopo una operazione al menisco, infatti, mi sono deciso. Dovevo far qualcosa per me, dovevo mettermi alla prova. Così ho deciso: ho comprato una mountain bike, mi sono allenato, mi sono informato tramite internet, ho comprato una guida e son partito: con queste cose non bisogna pensar troppo, serve solo partire.
Continua qui
SANTIAGO PER TUTTI - senza barriere fino a Compostela -
ALESSANDRIA - "Parti da solo, ma non sei mai solo davvero". Francesco Di Donna ci spiega così, in poche parole, la sua esperienza sul Cammino di Santiago. Ottocentoventisette chilometri, undici giorni, una bicicletta ed il desiderio, incontenibile, di "far qualcosa per sé, mettersi alla prova", all'indomani del proprio venticinquesimo compleanno.
Di solito, a questa età, si ha un altro concetto di 'vacanza'. Come è nata l'idea di intraprendere questa esperienza, da solo?
Parecchi anni fa, almeno quattro o cinque, avevo letto l'inizio del libro di Paulo Coelho, "Il cammino di Santiago". Dopo poche pagine lo avevo abbandonato: non faceva per me, non riuscivo ad andare avanti. Il pallino di questo percorso, però, m'è rimasto. Ha covato per tanto tempo, probabilmente aspettando il momento giusto. E, finalmente, il momento giusto è arrivato: dopo una operazione al menisco, infatti, mi sono deciso. Dovevo far qualcosa per me, dovevo mettermi alla prova. Così ho deciso: ho comprato una mountain bike, mi sono allenato, mi sono informato tramite internet, ho comprato una guida e son partito: con queste cose non bisogna pensar troppo, serve solo partire.
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SANTIAGO PER TUTTI - senza barriere fino a Compostela -
domenica 12 ottobre 2014
Salvati dopo due notti sul Monte Bianco
Due alpinisti stranieri erano bloccati da giovedì, quando non erano
riusciti a rientrare dalla Cresta dell’Innominata. Sono stremati dal
freddo ma illesi
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Courmayeur
Sono stati recuperati stremati dal freddo ma illesi i due
alpinisti stranieri che erano bloccati da due giorni sul Monte Bianco a
causa delle pessime condizioni meteo che impedivano ai soccorritori di
raggiungerli. A trarli in salvo, dal versante francese, la gendarmeria
d’Oltralpe e un militare del Soccorso alpino della Guardia di finanza di
Entrèves: i due sono stati individuati a oltre 4.000 metri di quota e
trasportati a Chamonix in elicottero poco dopo le 13. Continua qui
mercoledì 8 ottobre 2014
Domenica 12 ottobre: GENOVA - GIORNATA NAZIONALE DEL CAMMINARE 2014
AVVISO IMPORTANTE
A seguito degli eventi meteorologici che si sono abbattuti in questi giorni sulla città, gli organizzatori della Giornata Nazionale del Camminare a Genova hanno deciso di annullare l'evento in programma per domenica 12 ottobre 2014. L'appuntamento è rinviato al prossimo anno con la promessa di dare vita ad una manifestazione ancora più grande e coinvolgente, che possa mostrare a tutti il volto più bello della nostra città.
Cogliamo l'occasione per esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza ai genovesi che in queste ore vivono momenti di disagio e di lutto.
Domenica 12 ottobre 2014 il Comune di Genova, con il patrocinio della Regione Liguria e in collaborazione con FEDERTREK e con la rivista Trekking&Outdoor, partecipa alla terza edizione della Giornata Nazionale del Camminare.
Camminare è un gesto naturale. Non solo regala una migliore conoscenza del territorio, ma rappresenta anche un’opportunità per ...modificare le nostre abitudini quotidiane di cittadini consapevoli, apportando indubbi benefici psico-fisici (basta leggere gli studi dell’OMS) con ricadute molto positive sulla qualità del vivere urbano, vista la conseguente riduzione del traffico privato dovuto proprio alla scelta di muoversi a piedi, in bici o con i mezzi pubblici.
La Giornata Nazionale del Camminare, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e copromossa da importanti città vuole essere l’occasione per amplificare la sensibilizzazione di istituzioni, associazioni e singoli cittadini, che in molte realtà italiane si stanno “incamminando” nella giusta direzione avviando nuovi percorsi e strategie di mobilità sostenibile.
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lunedì 6 ottobre 2014
Domenica 12 ottobre: Seguendo il fiume Ticino (PV)
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domenica 5 ottobre 2014
La tradizione dei sapori
C'è un tempo per
camminare e uno per godersi le delizie della tavola, ma le due cose non sono
certo in antitesi, anzi!
Non c'è miglior aperitivo di una bella escursione e non c'è miglior modo per conoscere il perché e il percome di un territorio e delle sue tradizioni culinarie che mettersi in cammino e incontrare i luoghi e le persone che di quelle tradizioni sono gli artefici e i depositari.
Anche quest'anno il numero autunnale di TREKKING&Outdoor vuole accompagnarvi in un viaggio lento alla scoperta dei sentieri e dei sapori d'Italia, dalle Murge alla Valtellina.
Sfoglia qui la presentazione del numero
Non c'è miglior aperitivo di una bella escursione e non c'è miglior modo per conoscere il perché e il percome di un territorio e delle sue tradizioni culinarie che mettersi in cammino e incontrare i luoghi e le persone che di quelle tradizioni sono gli artefici e i depositari.
Anche quest'anno il numero autunnale di TREKKING&Outdoor vuole accompagnarvi in un viaggio lento alla scoperta dei sentieri e dei sapori d'Italia, dalle Murge alla Valtellina.
Sfoglia qui la presentazione del numero
giovedì 2 ottobre 2014
A Milano, i "Sabati del cammino"
Ciclo di incontri sui grandi pellegrinaggi a piedi della tradizione cristiana
Presso la libreria Terra Santa di Milano, dal 4 ottobre 2014 prende il via un nuovo appuntamento periodico dedicato a tutti gli appassionati di pellegrinaggi e percorsi a piedi. Un'occasione per approfondire la conoscenza di cammini più o meno noti, per prepararsi a partire o anche solo per "viaggiare con la mente". Protagonisti di questi "Sabati del cammino", oltre agli itinerari stessi, le persone che li hanno compiuti, anche più volte: a tutti i partecipanti racconteranno le loro esperienze e daranno consigli pratici sui tempi, gli alloggi, i siti da non perdere, la storia e l'equipaggiamento.
Tutti gli appuntamenti si tengono di sabato, alle 16.00 presso la libreria Terra Santa di Milano e sono a ingresso libero.
Programma:
Il cammino di Santiago
Sabato 4 ottobre 2014, ore 16
Incontro con fra Alessandro Caspoli, “ospitalero” a Santiago de Compostela (Spagna) nell’anno dell'VIII centenario del pellegrinaggio di San Francesco al sepolcro di Giacomo.
Il cammino di Gesù
Sabato 15 novembre 2014, ore 16
Incontro con padre Sergio Rotasperti, promotore del trekking biblico da Nazaret a Cafarnao (Israele), la strada che Gesù era solito percorrere per raggiungere il lago di Tiberiade.
Il cammino di Sant’Agostino
Sabato 13 dicembre 2014, ore 16
Incontro con Renato Ornaghi, dell’associazione del Cammino di Sant’Agostino: percorso che unisce i luoghi della presenza di Agostino da ippona in Lombardia a 50 santuari mariani.
Il cammino di San Paolo
Sabato 17 gennaio 2015, ore 16
Incontro con padre Paolo Bizzeti, promotore del Saint Paul Trail: cammino nell’attuale Anatolia (Turchia) che ripercorre i passi di Paolo e Barnaba nel corso della loro predicazione.
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In riva al Tanaro parlando di legalità e ambiente
L’iniziativa nel weekend, promossa dall’associazione villanovese Camminare lentamente
Continua qui
Elisabetta Fagnola
Asti
Camminate lungo il Tanaro e trekking urbano, dibattiti su pace,
legalità e ambiente, storie di migranti e viaggiatori: l’associazione
villanovese Camminare Lentamente e Libera Asti presenteranno così,
sabato e domenica in anteprima ad Asti, due appuntamenti nazionali in
programma nelle prossime settimane, la Giornata nazionale del camminare
del 12 ottobre e la Marcia della pace Perugia-Assisi che si terrà il 19
ottobre. «Il cambiamento sta nel cammino» è il titolo dato
all’iniziativa: «A marzo insieme a Libera avevamo già organizzato una
camminata della legalità intorno a Cascina Graziella – racconta Paolo
Tessiore, presidente di Camminare Lentamente -, l’iniziativa era andata
bene e abbiamo deciso insieme a Libera Asti di riproporre progetti
comuni». E’ un modo per mettere in contatto due mondi, la lotta contro
le mafie e la tutela dell’ambiente: «In fondo – aggiunge Tessiore –
abbiamo finalità comuni e dimostriamo così che anche per i camminatori è
possibile mettersi in gioco, fare scelte etiche, impegnarsi nel
sociale». Le due giornate serviranno anche per promuovere gli
appuntamenti nazionali di ottobre: si parte sabato con una passeggiata
da Alba ad Asti seguendo il Tanaro, «un modo per sensibilizzare anche
sulla tutela del fiume e delle sponde, un paesaggio meraviglioso che
molti astigiani ignorano» precisa Tessiore, poi incontri e dibattiti tra
piazza Roma e il Centro San Secondo.Continua qui
mercoledì 1 ottobre 2014
domenica 28 settembre 2014
Domenica 12 ottobre: Roccaforte Ligure - Avi - Roccaforte Ligure (AL)
venerdì 26 settembre 2014
La Via degli Abati - Mappe e tracce GPS
Un viaggio, da Pavia a Pontremoli, sulle orme degli Abati di San Colombano,
dalla pianura padana, attraversando l’Appennino piacentino e parmense, e
arrivare in Lunigiana, per ritrovato se stessi, nel silenzio dei boschi
e su antichi tratturi.
La Via degli Abati è un cammino attraverso i monti, utilizzato fin dal VII secolo,
soprattutto da chi viaggiava a piedi, quale tragitto più breve da Pavia
a Lucca e verso Roma. L’itinerario, utilizzato già dai sovrani
longobardi prima della conquista della Cisa, controllata dai bizantini,
toccava anche l’abbazia di Bobbio, dove i pellegrini diretti a Roma e
provenienti dalla Francia e dalle Isole Britanniche passavano a venerare
le spoglie di San Colombano, grande abate irlandese e padre, con San
Benedetto, del monachesimo europeo. Per questo, già in età longobarda,
lungo il percorso, oltreché a Pavia ed a Lucca, sorgevano “hospitales”
di San Colombano.
Il tragitto era parimenti seguito dagli
abati di Bobbio per andare a Roma presso il pontefice, da cui l’abbazia
direttamente dipendeva. La via parte da Pavia e attraversa Caminata,
Pometo, Canevino, sale verso Bobbio, per proseguire verso Bardi,
attraversare Borgo Val di Taro e scendere a Pontremoli, dopo aver
percorso circa 192 km.
Può essere considerata la Variante Appenninica della Via Francigena.
martedì 23 settembre 2014
Domenica 28 settembre: escursione guidata da Camogli a San Fruttuoso (GE)
Pur ricca di vocaboli la lingua italiana non ha aggettivi sufficienti per descrivere la bellezza di questo sentiero che unisce due località famose in tutto il mondo inserite nell’indimenticabile scenario del promontorio di Portofino!!!
Un percorso che di volta in volta ci regalerà suggestioni
uniche…ecco il Golfo Paradiso e via via tutta la costa occidentale
ligure …ma non è finita, proseguendo amplieremo ancora le nostre vedute
fino a Capo Mele e all’Isola del Tino nel Golfo di La Spezia.
Ma non sarà necessario guardare troppo lontano per rimanere a bocca
aperta…in basso comincerà a delinearsi l’antico Borgo di San Fruttuoso
di Capodimonte…che, come per incanto, sorge avvolto da una vegetazione
lussureggiante.
Il bosco...altra inimmaginabile sorpresa…ogni curva ci riserverà un
regalo…lecci, ornielli, carpini neri, felci contraddistinguono i
versanti più umidi, naturali indicatori delle numerose sorgenti e vene,
tipiche delle aree a conglomerato.
Le pinete che si affacciano sul mare dai fondali ricchi di
posidonia mentre i falchi pellegrini sfrecciano veloci quasi a
contendersi lo spazio con i gabbiani reali.
Infine, una volta giunti alla meta un gioiello: l’ Abbazia
risalente al X secolo, che sembra sorgere, per incanto, nell’insenatura
del Promontorio di Portofino.
Risorta a nuova vita a seguito dei restauri eseguiti a cura del
F.A.I. sembra attendere in religioso silenzio la nostra visita che,
facoltativamente, potrebbe divenire la degna conclusione della
giornata!!!
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lunedì 22 settembre 2014
sabato 20 settembre 2014
Il "racconto" della mia scelta di vita che, dalla città, mi ha portata in montagna
Fin da bambina stavo meglio quando mi portavano nella casa di montagna per il weekend e le vacanze, erano intere estati trascorse tra i monti … attendere tutta la settimana il weekend per “tornare lassù”.
Cresciuta e studentessa universitaria, la casa in montagna era diventata il mio rifugio per prepararmi agli esami, ma il desiderio di rimanere quassù era sempre più forte, finchè nel ’95 ne ho fatto la mia residenza, svolgendo i lavori più svariati, ciò che la stagionalità di una località turistica offriva, fino alla scelta del pendolarismo per il lavoro per cui ho studiato.
Prima la convivenza coronata col matrimonio con l’uomo della mia vita: compagni, amici, complici e … la nascita di mio figlio mi ha riportata ad essere “stanziale” sfruttando le mie capacità e lavorando da casa in modo da crescere mio figlio e lavorare.
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venerdì 19 settembre 2014
Col de la Seigne a Courmayeur (AO) superati i settemila visitatori
Alla Casermetta gestita dalla Fondazione Montagna Sicura registrato nei mesi estivi un +10% sull’afflusso di escursionisti
Courmayeur
Oltre settemila visitatori estivi alla Casermetta Espace
Mont-Blanc al Col de la Seigne in Val Veny, Courmayeur. La struttura è
di proprietà della Regione ed è affidata in gestione alla Fondazione
Montagna Sicura.
«L’incremento del 10 per cento delle visite è un dato importante da sottolineare - sottolinea in una nota l’assessore all’ambiente Luca Bianchi - che premia il lavoro dell’équipe di professionisti italo francese che nel periodo di apertura ha proposto attività formative gratuite volte alla valorizzazione del ricco patrimonio ambientale e naturalistico che caratterizza questa zona di confine».
Tra i visitatori che hanno potuto apprezzare gli allestimenti interni e le iniziative di sensibilizzazione proposte, la maggioranza è di provenienza europea, principalmente dalla Francia e dalla Gran Bretagna. Molti i passaggi di turisti anche di statunitensi, canadesi, giapponesi e coreani.
Fonte
«L’incremento del 10 per cento delle visite è un dato importante da sottolineare - sottolinea in una nota l’assessore all’ambiente Luca Bianchi - che premia il lavoro dell’équipe di professionisti italo francese che nel periodo di apertura ha proposto attività formative gratuite volte alla valorizzazione del ricco patrimonio ambientale e naturalistico che caratterizza questa zona di confine».
Tra i visitatori che hanno potuto apprezzare gli allestimenti interni e le iniziative di sensibilizzazione proposte, la maggioranza è di provenienza europea, principalmente dalla Francia e dalla Gran Bretagna. Molti i passaggi di turisti anche di statunitensi, canadesi, giapponesi e coreani.
Fonte
giovedì 18 settembre 2014
martedì 16 settembre 2014
Io sono Francesca …
Dico sempre che io sono un atleta dalla nascita. Il
problema, forse, è chiarire cosa significa essere un’atleta. Da quanto
mi pare di capire ultimamente, per molti “atleta” è un concetto che si
concretizza in una giacca tecnica piena di patacche.
Non è così. Per me significa esprimere la propria anima attraverso il corpo.
Questo almeno, è ciò che ho sempre fatto io.
La scorciatoia, la macchina, il farmaco miracoloso sono conseguentemente automaticamente esclusi.
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Non è così. Per me significa esprimere la propria anima attraverso il corpo.
Questo almeno, è ciò che ho sempre fatto io.
La scorciatoia, la macchina, il farmaco miracoloso sono conseguentemente automaticamente esclusi.
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Trail dei Fieschi, un viaggio nel passato
lunedì 15 settembre 2014
giovedì 11 settembre 2014
Tor des Géants a Courmayeur il trionfo di Collé
La sfilata sul tappeto rosso e l’ovazione del pubblico
Franco
Collé ha tagliato il traguardo del 5° Tor des Géants dopo 71 ore e 49’
di gara vincendo con ampio distacco l’edizione 2014 dell’endurance trail
più duro del mondo. È la prima vittoria di un valdostano in campo
maschile. Nel 2013 l’ingegnere di Gressoney aveva chiuso al 3° posto
alle spalle del vincitore Iker Karrera e di Oscar Perez.
Le altre foto
Le altre foto
Lecomte regina del Tor. Nella notte a Gressoney il ritiro di Rollandin
Sito ufficiale con la diretta
mercoledì 10 settembre 2014
A un passo dalla vetta
DUE ANNI DI AVVENTURE
....siamo
in un angolo di montagna incuneato tra quattro diverse regioni e
altrettante diverse province: Piemonte (Alessandria), Liguria (Genova),
Emilia (Piacenza) e Lombardia (Pavia).
Qui non sei distante da nulla, a patto che tu metta gli scarponi e imbocchi un sentiero.
Perché forse si fa prima a cambiare regione a piedi che con qualsiasi altro mezzo di trasporto, visto e considerato dove ci troviamo!...
Qui non sei distante da nulla, a patto che tu metta gli scarponi e imbocchi un sentiero.
Perché forse si fa prima a cambiare regione a piedi che con qualsiasi altro mezzo di trasporto, visto e considerato dove ci troviamo!...
Così
scrivevo, il 10 settembre 2012, nel primo post pubblicato sul neonato
blog "A un passo dalla vetta", senza pensare che nel giro di poco tempo
quel divertimento sarebbe potuto diventare molto di più di uno svago,
quasi un secondo lavoro.
Una parte di quella frase, evidenziata in grassetto - "Qui non sei distante da nulla, a patto che tu metta gli scarponi e imbocchi un sentiero" -
è uscita così, molto naturale ma allo stesso tempo estremamente vera,
tanto da diventare subito una specie di slogan del sito, quasi il suo
naturale sottotitolo.
Non
l'ho mai detto, ma credevo che quella frase, assieme a tutta l'idea di
fondo - raggruppare le escursioni sul mio appennino in modo da creare
una sorta di database aperto a tutti - sarebbe potuta finire nel
dimenticatoio in breve tempo, considerando tutte le idee che ho
sviluppato in quegli anni e poi lasciato a metà.
E
invece no, ho portato avanti ostinatamente l'idea, modellandola fino a
regalarle un'identità ben precisa. Ho scoperto poco alla volta che
seguire e aggiornare il blog mi regalava un'insolita sensazione di
benessere, un po' come vedere il crinale delle mie montagne dalla città
dove sono costretto alla vita quotidiana.
Oggi
"A un passo dalla vetta" ha i suoi lettori, le sue rubriche, i suoi
appuntamenti fissi. Il tutto continua ad essere molto "artigianale" in
un certo senso, ma tenete presente che dietro a questo sito c'è solo una
persona, che per giunta nella vita si occupa di tutt'altro, seppur la
montagna sia la sua indiscussa passione.
Oggi,
"A un passo dalla vetta" ha un suo spazio ben definito nel variegato
panorama delle iniziative poste in essere nel territorio delle quattro
province.
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martedì 9 settembre 2014
Domenica 7 settembre: monte Barro (LC)
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domenica 7 settembre 2014
Via al Tor des Géants: come correre 330 km senza impazzire
Oggi la partenza da Courmayeur, con 700 atleti. Un percorso unico e 24 mila metri di dislivello
Si parte con un accurato piano A, ben fissato nella mente. Ma occorre prevedere anche un piano B, un piano C ed essere comunque pronti a disfarli, ricomporli e combinarli insieme in qualsiasi momento. Insomma, bisogna saper programmare altrettanto bene che improvvisare.
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Giorgio Macchiavello
Courmayeur(AO)
LIVEBLOG-Segui la gara del nostro inviato
Si parte con un accurato piano A, ben fissato nella mente. Ma occorre prevedere anche un piano B, un piano C ed essere comunque pronti a disfarli, ricomporli e combinarli insieme in qualsiasi momento. Insomma, bisogna saper programmare altrettanto bene che improvvisare.
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Estremo: Tor des Geants, Francesca Canepa squalificata
Escursionista ferito da scarica di pietre sul Monviso
sabato 6 settembre 2014
Reinhold Messner compie 70 anni, il mio alpinismo è fallito
"Ormai anche le cime più alte sono accessibili ai turisti"
"Il mio alpinismo è fallito, non esiste più". Lo afferma Reinhold Messner, che il 17 settembre compie 70 anni. "Forse - dice Messner all'ANSA - Bonatti è stato l'ultimo vero alpinista e la mia generazione ha portato il suo stile leggero sulle montagne più alte del mondo. Oggi però questo alpinismo non viene più praticato dai giovani, che preferiscono la scalata veloce sulle vie preparate". Secondo Messner, "l'alpinismo è molto cambiato negli ultimi 30 anni" con il boom dell'arrampicata sportiva nelle palestre e con le cime più alte e più belle del mondo rese accessibili ai turisti con corde e scale. "Abbiamo - aggiunge - una divisione chiara tra sport, turismo e quel po' di alpinismo che è rimasto". Il Re degli ottomila ricorda di essere "nato dopo la guerra in un periodo povero, ma ricco di speranze.
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"Il mio alpinismo è fallito, non esiste più". Lo afferma Reinhold Messner, che il 17 settembre compie 70 anni. "Forse - dice Messner all'ANSA - Bonatti è stato l'ultimo vero alpinista e la mia generazione ha portato il suo stile leggero sulle montagne più alte del mondo. Oggi però questo alpinismo non viene più praticato dai giovani, che preferiscono la scalata veloce sulle vie preparate". Secondo Messner, "l'alpinismo è molto cambiato negli ultimi 30 anni" con il boom dell'arrampicata sportiva nelle palestre e con le cime più alte e più belle del mondo rese accessibili ai turisti con corde e scale. "Abbiamo - aggiunge - una divisione chiara tra sport, turismo e quel po' di alpinismo che è rimasto". Il Re degli ottomila ricorda di essere "nato dopo la guerra in un periodo povero, ma ricco di speranze.
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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.
Immanuel Kant
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