sabato 13 luglio 2013

La balconata sul Monte Bianco

Fascino ed emozioni salendo lungo uno dei sentieri che hanno scritto pagine importanti di storia
Giorgio Macchiavello
Aosta
Attenzione: per questa gita serve molta memoria. Intesa come spazio disponibile nella scheda della propria macchina fotografica, o del cellulare. Impossibile resistere alle vedute della catena del Monte Bianco e agli altri panorami che si incontreranno. L’escursione parte dal centro di Courmayeur, la piazza della chiesa dove si trova anche la sede della Società della Guide alpine. Si parte subito in salita, lungo la strada per il Villair. Oltrepassato il villaggio finisce l’asfalto, si prosegue attraversando il ponte sul torrente della Val Sapin e si continua a salire per poi imboccare il largo sentiero che porta al rifugio Bertone: una camminata all’ombra del bosco, con colpi d’occhio, man mano che si sale, su Courmayeur e il Mont Chétif. In circa un’ora e mezza si raggiunge il rifugio, tappa sia dell’Alta Via numero 1 della Valle d’Aosta sia del Giro del Monte Bianco.

L’occasione per una sosta per rifocillarsi. Ma la sorpresa è un centinaia di metri più in alto, dove il sentiero supera l’ultima breve salita. Si alza lo sguardo è di fronte si ha una delle più belle viste sul massiccio del Monte Bianco. Da sinistra a destra vette e pareti che hanno fatto la storia dell’alpinismo: l’Aiguille Noire, il Bianco e i suoi spettacolari satelliti, il Dente del Gigante, le Grandes Jorasses, il Mont Dolent. Con l’adeguato contributo dei ghiacciai, primo tra tutti quello della Brenva, con la sua formidabile raccolta di seracchi e crepacci che digrada verso il fondovalle.

La gita potrebbe finire anche qui: ma fare dietrofront proprio adesso sarebbe un peccato.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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