lunedì 27 giugno 2011

Domenica 03 luglio 2011: IL LAGO MOO

Camminata eco-sportiva per il benessere psicofisico della persona

Itinerario: Canadello - Lago Moo – Canadello
Lunghezza km: 10 andata e ritorno
Dislivello effettivo in salita: circa 400 m

LE IMPRONTE  DEI GHIACCIAI

Il Lago Moo e il Lago Bino -Val Nure (PC)

I laghi Moo e Bino si trovano in val Lardana, valletta nei pressi di Ferriere che prende il nome dall’omonimo torrente, affluente di destra del Nure. Entrambi i bacini sono di origine glaciale e sono ormai ridotti a piccoli acquitrini durante la stagione estiva. Il Lago Moo in particolare presenta tutti gli ambienti caratteristici della successione ecologica di un bacino in fase di interramento, dal lago vero e proprio (profondo circa 2 metri e di estensione molto modesta) a zone paludose e di torbiera fino alla prateria, che ricopre gran parte della conca e nel quale sorgono ormai anche piante ad alto fusto. Come anche i vicini (ed ormai completamente interrati) Pramollo e Prato Grande, il Lago Moo ed il più piccolo Lago Bino, sono enormi “impronte” lasciate da antichi ghiacciai durante il loro lento ritirarsi.
Nell’ampio bacino lacustre di origine glaciale, ormai ridotto ad un acquitrino, giace il Lago Moo (m 1116 s.l.m.) chiamato anche Mone. Esso corrisponde ad un tipico esempio di lago di esarazione e di sbarramento glaciale, ormai giunto ad un avanzato grado di colmamento. La sua conca è la più estesa fra tutte quelle della val Nure. Giace su un pianoro conformato ad anfiteatro dalle alture circostanti che racchiudono una vasta area ellittica, ormai in prevalenza prativa dove si stanno insediando vegetali d’alto fusto specialmente lungo il corso dell’immissario.
Questo pianoro erboso è solcato da numerosi rigagnoli che offrono il giusto ambiente per piante palustri o comunque legate a suoli umidi come: Caltha palustris, Equisetum fluviatile, Eriophorum angustifolium, Gentiana pneumonanthe, Menyanthes trifoliata, Sanguisorba officinalis, Triglochin palustre.  

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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