mercoledì 24 febbraio 2010

Sabato 27 - Domenica 28 febbraio: CIASPOLE CON LA LUNA PIENA

Che valle, la Val Ferret. Che sia estate o inverno, le emozioni offerte da questa valle sono uniche.
Sarà grazie al balcone sul Monte Bianco, sarà per la calda ospitalità del rifugio Bonatti, sarà perchè qui non ci sono sciatori... sarà perchè è semplicemente bella.

ZAINO IN SPALLA

lunedì 22 febbraio 2010

Domenica 28 febbraio: BONASSOLA - MONTE ROSSOLA - LEVANTO (SP)

Dislivello in salita : 600 m Dislivello in discesa: 600 m Ore di cammino: 5h Difficolta': E Trasferimento : Treno (arrivo a Bonassola ore 10:49)

PRESTARE ATTENZIONE ALL'ORARIO DI PARTENZA DEL TRENO! MUNIRSI PER TEMPO DEL BIGLIETTO, andata per BONASSOLA e ritorno da LEVANTO, VERIFICANDO IN ANTICIPO SE NELLA PROPRIA STAZIONE DI PARTENZA LA BIGLIETTERIA E' APERTA IL GIORNO DELL'ESCURSIONE (a Levanto domenica 31/01/2010 era aperta).

Luoghi e orari di partenza: Voghera: Stazione - PARTENZA DEL TRENO ore 08:12 Tortona: Stazione - PARTENZA DEL TRENO ore 08:24 Arquata: Stazione - PARTENZA DEL TRENO ore 07:46 arrivo a Genova Principe ore 08:22; partenza da Genova Principe ore 09:14 con il treno di coloro che provengono da Voghera e Tortona.

Descrizione del percorso: Usciti dalla stazione di Bonassola ci si sparpagliera' per il paesino alla ricerca di focaccia e altro. La partenza e' fissata per le 11:20 (fatti salvi ritardi del treno). Il ritrovo sara' alla fine della strada che dalla stazione ferroviaria porta al mare.

La prima citazione ufficiale di Bonassola si trova in un documento datato al 29 aprile del 1269 dove viene menzionata la locale chiesa di San Giorgio; un'antecedente citazione risalirebbe pero' al 18 marzo del 1154 dove in un documento pontificio di papa Anastasio IV - denominato dagli storici "Privilegio di Papa Anastasio IV" - vengono confermate al vescovo della diocesi di Luni la dipendenza della pieve di Ceula, l'odierna chiesa di San Siro della frazione di Montale (Levanto), avente tra le sue "proprieta' religiose" anche la chiesa locale di Scernio. Notizie storiche del XIII secolo attestano la forte vocazione marinara del borgo di Bonassola la cui proprieta' feudale passo' dai signori Da Passano direttamente alla Repubblica di Genova che, nella prima meta' del XV secolo, l'assoggetto' alla podesteria di Framura; un rilevamento fiscale del 1531, commissionato da Genova, conferma l'importante attivita' legata alla marineria e la vocazione verso i commerci del vino, dell'olio di oliva e delle castagne. Proprio in questo periodo risale la maggiore espansione del borgo verso la costa e quindi del numero della sua popolazione, fenomeno che si arresto' nella seconda meta' del XVI secolo a causa delle sempre piu' frequenti invasioni dei pirati. Del 1569 e' l'Instrumento della Cumpagnia di Bonassolla, primo documento in Italia che si riferisce ad una previdenza civile, istituita per poter liberare dai corsari Turchi, che allora infestavano il Mar Mediterraneo, i concittadini bonassolesi. Storicamente segui' quindi le sorti della Repubblica di Genova, subendo a sua volta la dominazione francese di Napoleone Bonaparte nel luglio del 1799; oltre all'occupazione d'oltralpe, che causo' inevitabili danni, la popolazione dovette a sue spese rifornire le truppe con viveri. Con l'avvento della neo Repubblica Ligure, inserita nel Primo Impero francese napoleonico, il borgo di Bonassola entro' a far parte nel 1803 del Cantone di Montaretto. Nel 1815 verra' inglobato nel Regno di Sardegna, cosi' come stabilira' il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della Repubblica Ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. La costruzione della linea ferroviaria litoranea e della strada carrozzabile, nel corso del XIX secolo, diede termine al secolare isolamento del borgo: se da un lato pero' si velocizzarono i collegamenti viari e ferrati con gli altri paesi del levante ligure, il nuovo assetto urbano vide in contemporanea l'ascesa della storica economia legata al mare che, nel XVIII secolo, divenne come importanza seconda a Lerici nella riviera di levante. La scoperta di un filone di marmo, avvenuta casualmente nel 1832 durante la costruzione della carrozzabile di Baracca, causo' inoltre nel borgo l'intensivo sfruttamento di tale materiale. Al calare delle attivita' agricole, oramai prodotte solo per usi familiari, si sostitui' l'importante attivita' legata al turismo. Con lo sguardo rivolto al mare si svolta a sinistra e, oltrepassati i locali della Pro Loco, si prosegue paralleli alla passeggiata di Bonassola fino ad imboccare via Maxinara. Qui inizia il sentiero '1 azzurro' che ci condurra alla frazione di Scernio. L'ascesa, senza strappi repentini, non dovrebbe procurare problemi di orientamento; prestare solo attenzione al fatto che, dopo aver costeggiato il muro di cinta di un affittacamere austriaco, ed essere arrivati nei pressi di uno slargo, bisogna prendere la scalinata che sale sulla sinistra. Si arriva in breve a Scernio (182 mlsm; 50' da Bonassola), ad un bivio nei pressi della strada asfaltata ove e' posizionata una grossa tabella con cartina della zona e dei sentieri. Dopo una breve sosta per permettere di ricompattare il gruppo, si svolta a sinistra, carrareccia, seguendo il sentiero '5 azzurro'. La stradina prosegue in piano, seguita da una breve discesa e si trasforma in largo sentiero. Dopo circa 250 m prestare attenzione perche' bisogna abbandonare il sentiero per imboccarne uno piu' stretto, non segnato ed in salita, sulla nostra destra. Ci inoltriamo nel mezzo della macchia e, in breve, si arriva ad incrociare la strada asfaltata che dall'Aurelia porta a Levanto (250 mslm; 1h 20' da Bonassola). Attraversare la strada, facendo attenzione. Sul lato opposto, troviamo dipinto su un guard-rail il segnavia '7 azzurro' e inizia il sentiero che ci portera' in vetta. La salita e' abbastanza diretta e in un primo tempo saremo sovrastati dalla vegetazione. Salendo di quota questa diminuira' di altezza e, con la scusa di ammirare il panorama, ci si potra' fermare per riprendere fiato. Da qui in avanti si procede a vista e si giunge sulla cima del monte Rossola (563 mslm; 2h 30' da Bonassola). Questo monte e' costituito da basalti di origine vulcanica, che a contatto con gli agenti atmosferici hanno assunto nel tempo un colore marrone rugginoso, quasi rossastro, come suggerisce il nome. Dopo una sosta per il pranzo, la cui durata variera' in funzione delle condizioni metereologiche che incontreremo, si inizia il percorso verso Levanto. Il primo tratto e' in direzione nord sul crinale che separa la valle di Bonassola da quella di Levanto. Si aggira la Rocca Gaibana e si giunge al Passo del Colletto dove troviamo un bivio con cartelli indicatori (461 mslm; 30' dal M. Rossola). Giriamo a destra seguendo le indicazioni per 'Cave Crocetta - Levanto). il sentiero alterna tratti pianeggianti e tratti in discesa, giungendo ad un altro bivio, dove teniamo la destra costeggiando la montagna. Arriviamo alla cava di pietra Crocetta (ormai abbandonata) e proseguendo, in breve arriviamo a Crocettola (una casa e un cinquivio; 263 mlsm; 1h 15' dal M. Rossola). Tirare dritto, in piano, su sentiero largo che piu' avanti si restringe. Inizia la discesa, panoramica, verso Levanto fino ad incrociare la strada asfaltata che da Scernio porta a Levanto (80 mslm; 1h 55' dal M. Rossola). Si gira a destra e si percorre per un centinaio di metri la strada asfaltata e, quando la strada fa una curva a sinistra, noi la abbandoniamo girando a destra, imboccando una stradina laterale che ci portera' in breve alla marina di Levanto (ancora in costruzione a dispetto dei tempi previsti di consegna) e qui avra' termine la gita (3 mlsm; 2h 15' dal M. Rossola). [2h30' + 2h15' non fa 5h. I 15' che avanzano servono per recarsi alla stazione ferroviaria che e' un po' all'interno.] In epoca romana esisteva gia' un piccolo borgo denominato Ceula, situato sulle colline, che costituiva un nodo strategico di grande importanza in virtu' dell'ubicazione. All'inizio del IX secolo, l'attuale campanile della Chiesa di San Siro fungeva da torre di avvistamento e di difesa contro i pericoli provenienti dal mare. A partire dal XIII secolo l'importanza dell'abitato inizio' a diminuire a vantaggio di Levanto che stava ampliandosi direttamente sul mare. Levanto divento' prima feudo dei Malaspina poi passo' ai Da Passano e nel 1229 alla Repubblica di Genova. In epoca medievale Levanto divenne un centro di intense attivita' commerciali, alimentato dalle vie di comunicazione terrestri, la piu' importante era la via Francigena, e dalle comunicazioni marittime. Dopo il Medioevo, il borgo ebbe un notevole sviluppo, con l'edificazione del Borgo nuovo o Stagno nella piana del Ghiararo. Tale insediamento mantiene ancora oggi il suo carattere lineare con interessanti palazzi dei XVII e XVIII secolo. Un'ulteriore fase dello sviluppo urbano si pone tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo con l'apertura degli attuali Corso Italia e Corso Roma. A partire dal 1950 il borgo si e' ulteriormente esteso raggiungendo negli anni settanta l'attuale configurazione. ORARI PER IL RIENTRO (informazioni raccolte dal sito internet delle Ferrovie dello Stato in data 17/02/2010 con treni in partenza dalle 16:00 in avanti): Per Arquata: A) Levanto 16:33 diretto con arrivo ad Arquata 18:54. B) Levanto 17:01 (INTERCITY) con arrivo a GE Principe 18:16; coincidenza con partenza alle 18:25 e arrivo ad Arquata 18:54. C) Levanto 17:46 diretto con arrivo ad Arquata 20:14. Per Tortona: A) Levanto 17:01 (INTERCITY) diretto con arrivo a Tortona 18:57. B) Levanto 17:46 diretto con arrivo a Tortona 20:31. Per Voghera: A) Levanto 17:01 (INTERCITY) con arrivo a Tortona 18:57; coincidenza con partenza alle 19:31 e arrivo a Voghera 19:45 [forse e' meglio avere macchine a Tortona]. B) Levanto 17:46 diretto con arrivo a Voghera 20:43.


Per informazioni: 333 2690003

mercoledì 17 febbraio 2010

Domenica 21 febbraio: I Forti di Genova

Dislivello in salita: mt 350
Lunghezza:
- km 9
Difficoltà
: E
Sulle alture che sovrastano il centro di Genova, tra la bassa Val Polcevera e la bassa Val Bisagno, si alzano imponenti fortificazioni. Elemento principale del vasto sistema difensivo, è la cinta delle Mura Nuove, costruite nella prima metà del Seicento lungo i crinali alle spalle della città. Le mura si sviluppano per vari chilometri e hanno la forma di una V rovesciata, aperta verso il mare.
Sulle alture sovrastanti sorgono i forti Sperone, Puin, Fratello Minore e Diamante. Il forte Fratello Maggiore fu demolito durante la Seconda Guerra mondiale per costruirvi una batteria contrarea. Nel passato queste alture assistettero a violenti scontri bellici. Gli ultimi furono quelli inerenti la guerra di Successione d'Austria nel 1747 (episodio di Balilla e cacciata degli Austriaci) e gli scontri del 1800 tra le armate napoleoniche e quelle austriache.
Il percorso che ci permetterà di ammirare i forti Sperone, Puin, Fratello Minore e Diamante, è un piacevole anello con partenza e arrivo a Righi al capolinea della funicolare.
Partenza
da Stazione F.S. di Tortona : ore 8,24 (ritrovo ore 8,00 in stazione per il biglietto)
Ritorno
da Genova Principe: ore 17,45 oppure 17,58
N.B
.: all'edicola della stazione di Genova Principe occorre munirsi di due biglietti a testa per la FUNICOLARE. Info 338.5291405

Fonte: La Pietra Verde

lunedì 15 febbraio 2010

Trekking & outdoor



Cari amici escursionisti,

vi scrivo come editore della rivista TREKKING&Outdoor e come appassionato trekker per annunciarvi la nascita del movimento "Camminare per conoscere", al quale ho dato vita assieme ad altri appassionati cultori dell'arte e della filosofia del camminare.

Il movimento nasce dall'esigenza di far sentire in modo sempre più chiaro e forte la voce del popolo degli escursionisti, che in questi anni è cresciuto nei numeri e nella consapevolezza dei valori di cui la cultura del camminare è portatrice, valori che, ne siamo certi, possono diventare un contributo prezioso per tutta la nostra società, in termini di rispetto e tutela del territorio, di benessere pricofisico della persona, di socializzazione e di uno sviluppo più equo più sostenibile, più lungimirante e più solidale.

Abbiamo messo nero su bianco gli obiettivi e gli ideali del movimento "Camminare per Conoscere" - che sono poi gli stessi che la rivista TREKKING&Outdoor da sempre si impegna a promuovere e divulgare - e li abbiamo inseriti nel manifesto che trovate nel sito www.camminareperconoscere.it
e che vi invito caldamente a leggere e sottoscrivere.

Nella speranza di avervi tutti accanto anche lungo questo nuovo sentiero che abbiamo imboccato, vi invio i miei più cari saluti e vi auguro buon cammino.

TREKKING&Outdoor
L'Editore
Italo Clementi


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venerdì 12 febbraio 2010

Domenica 14 febbraio: Via Francigena. Traversata Aulla - Sarzana

Il Gruppo di lavoro “Terre Alte” ripropone questa traversata sull’antico percorso della Via Francigena inaugurato 12 anni fa, nel 1998, a conclusione di un grosso lavoro di ripulitura e grazie all’individuazione e al supporto dato delle preziose testimonianze degli anziani di Ponzano, Falcinello e Vecchietto.
Questo itinerario costituisce la variante alta della Via Francigena, mentre la parte bassa, ripercorre praticamente il tracciato della via Cisa lungo il corso del Fiume Magra.
Lungo il percorso avremo modo di vedere gli antichi paesi di Bibola, Vecchietto e Ponzano Superiore e gli scavi dell’importante sito archeologico del Castello della Brina.

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mercoledì 10 febbraio 2010

Domenica 14 febbraio: FONDO E CIASPOLE A COGNE

Una giornata sulla neve alla scoperta della meravigliosa valle di Cogne, lungo le piste della Marcia Gran Paradiso. Si offre l’occasione di avvicinarsi allo sci da fondo sui facili tracciati del Prato di S. Orso. In alternativa è possibile percorrere con le racchette gli appositi itinerari invernali. È così possibile ammirare il Parco del Gran Paradiso nella sua veste invernale

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Fonte

lunedì 8 febbraio 2010

Domenica 14 febbraio: anello Retorbido - Codevilla (Pv)

Escursione piuttosto semplice, ma con il pregio di riservare particolarità inaspettate in luoghi così vicini a noi. L’itinerario parte da Piazza Risorgimento (appena dopo la piazza del municipio) di Retorbido (m. 170), antico paese di origini romane, come è stato dimostrato da diversi ritrovamenti archeologici. Alcuni studiosi ipotizzano che sia in realtà l’antica città di “Liturium” citata da Tito Livio in un suo famoso scritto.
Dopo un breve tratto in asfalto si imbocca una strada sterrata che, attraverso una breve salita fra vigneti, raggiunge un vecchio cascinale abbandonato da dove si gode una prima panoramica sulla pianura.
Si prosegue fino ad attraversare la strada comunale che porta alla frazione Garlazzolo (m 270). Si percorre in discesa uno stretto sentiero nel bosco, sbucando nei pressi delle fonti sulfuree recentemente portate al loro originario splendore dopo anni di degrado. Si svolta a sinistra e, percorrendo una sterrata, in breve si raggiunge Codevilla (m 150), antico villaggio romano chiamato anticamente “Lutae”, che si trovava presso l’attuale cascina San Martino, quindi in posizione distaccata rispetto alla Codevilla dei giorni nostri.
Fu costruita a ridosso di una rocchetta fortificata e dotata di mura, la quale fungeva probabilmente da avamposto del castello di Mondondone. “Lutae” e la sua fortezza furono distrutte dallo “Svevo”. I superstiti dell’antico borgo furono i fondatori dell’attuale Codevilla, in dialetto “Co Dla Vila” o “Caput Villae” in latino.
Si attraversa il paese passando davanti alle rinomate cantine “Montelio” e percorrendo la strada per la frazione Piana possiamo ammirare la chiesa parrocchiale.
Appena oltre l’abitato si imbocca una strada di campagna a destra avendo come riferimento, davanti a noi, la frazione di Mondondone. Di seguito si percorre in salita un sentiero immerso in un bosco di castagni, roveri e roverelle. Sbucando in un vigneto abbiamo la possibilità di osservare una doppia panoramica: la pianura padana e le Alpi da un lato, Mondondone e le colline adiacenti dall’altro.
Si raggiunge la strada comunale all’altezza di una cappelletta dedicata alla Madonna della Guardia nei pressi di una piantagione di ulivi, una rarità che ben si adatta al particolare microclima del posto.
Proseguendo sull’asfalto a sinistra, dopo il cimitero, si raggiungono le prime case dell’antica fortezza (Mondondone) e si svolta a destra su di una strada sterrata. Ci attende un saliscendi con vista su Mondondone (già feudo visconteo) che ci accompagna al punto più alto dell’escursione (m 370).
Dopo circa 20 minuti di cammino si sosta per il pranzo vicino alla “grande quercia” altro luogo molto suggestivo. Si riprende il sentiero sempre più stretto lasciando sulla destra gli “orridi” d Sant’Antonino (profondo crepaccio o forra in comune di Torrazza Coste) fino a raggiungere dopo mezz’ora di marcia la frazione Pontazzo: degna di visita è la chiesa situata al centro delle case, dedicata alla Madonna, ma purtroppo quasi sempre chiusa.
Si prosegue lasciando sulla destra la frazione Boffalora e raggiungendo di nuovo Codevilla tra vigneti e prati coltivati fino alla vecchia stazione ferroviaria della Voghera - Varzi.
Infine si percorre la pista ciclabile di recente costruzione fino a chiudere l’anello a Retorbido, punto di partenza ed arrivo della nostra escursione.

Ritrovo: ore 08,15 Via Kennedy in corrispondenza dell’ingresso del parcheggio ex caserma di cavalleria

Partenza: ore 08,30

Accesso: raggiungibile con mezzi propri

Distanza: km 18,00

Tempo di percorrenza : ore 5,30 / 6

Difficoltà: E percorso semplice fattibile con un minimo di allenamento

Dislivello: 300 mt

Pranzo: al sacco

Rientro previsto: ore 17,00 circa

Attrezzatura consigliata: equipaggiamento normale per il tipo di escursione


Fonte: Gruppo micologico vogherese

mercoledì 3 febbraio 2010

Domenica 7 febbraio: RECCO - MONTE CARAVAGGIO - CAMOGLI (GE)

Dislivello in salita : 650 m

Dislivello in discesa: 650 m

Ore di cammino: 5h 15m

Difficolta': E

Trasferimento : Treno (arrivo a Recco ore 09:48)

PRESTARE ATTENZIONE ALL'ORARIO DI PARTENZA DEL TRENO!

MUNIRSI PER TEMPO DEL BIGLIETTO, andata per RECCO e ritorno da CAMOGLI, VERIFICANDO IN ANTICIPO SE NELLA PROPRIA STAZIONE DI PARTENZA LA BIGLIETTERIA E’ APERTA IL GIORNO DELL'ESCURSIONE.

Luoghi e orari di partenza:

Voghera: Stazione - PARTENZA DEL TRENO ore 08:12

Tortona: Stazione - PARTENZA DEL TRENO ore 08:24

Arquata: Stazione - PARTENZA DEL TRENO ore 07:46 arrivo a Genova Principe ore 08:22; partenza da Genova Principe ore 09:14 con il treno di coloro che provengono da Voghera e Tortona.

Descrizione del percorso: L’itinerario inizia presso la stazione ferroviaria. Appena oltrepassata la porta della stazione si svolta a destra e si scende una scalinata che termina praticamente sotto il ponte ferroviario. Liberta' di movimento di circa 25 minuti per l'acquisto di focaccia e generi alimentari vari.

Da sotto il ponte parte, in direzione dei monti, il sentiero che ci condurra' al Monte Caravaggio (segnavia: triangolo rosso vuoto). Si incomincia con una scalinata che incrocia alcune volte la strada asfaltata. Giunti in prossimita' del cancello (non troppo ben tenuto) di Villa Schiaffino si svolta a sinistra su per un'altra scalinata (attenzione al segnavia un poco scolorito). Si prosegue sempre in salita incrociando 2 volte la strada asfaltata fino ad arrivare in localita Pastene con discreto panorama sulla parte camogliese del promontorio di Portofino e sul golfo di Genova (45'dalla partenza). Abbandonate le case, la strada si trasforma in mulattiera e segue il crinale con a sinistra la valle di Recco e l'autostrada e a destra il mare. Ci si inoltra nel bosco e rapidamente si prende quota fino ad arrivare ad un trivio nei pressi di una radura (1h 50' dalla partenza). Si ripassera' da questo punto lungo l'itinerario di ritorno verso Camogli.

Dopo una breve sosta ristoratrice si prosegue in direzione nord (dalla parte opposta del mare). Da questo punto in avanti troveremo anche il segnavia 'due cerchi rossi vuoti'. Aggiriamo il monte Ampola lungo il versante nord-ovest senza dislivelli di rilievo (prestare attenzione perche' in questo tratto il sentiero e' poco soleggiato e quindi, in caso di maltempo, puo' presentare tratti scivolosi). Aggirato il monte si esce dal bosco e si giunge in una sella dalla quale finalmente si scorge il monte Caravaggio con in cima il Santuario (2h 20' dalla partenza), la cui vista fa sembrare molto vicina la meta: sono pero’ necessari ancora 25' e una lunga scalinata per giungere , dopo aver sfiorato l'eliporto, sulla sommita’ del monte (2h 45' dalla partenza).

Il santuario della Madonna di Caravaggio è un santuario mariano del comune ligure di Rapallo. Situato nella frazione di Santa Maria del Campo l'edificio è ubicato a 615 m. s.l.m. sulla vetta del monte Orsena, detto anche Caravaggio. Anticamente già nel 1645 sul luogo dove oggi sorge l'attuale santuario fu posta una croce, meta di un'annuale processione degli abitanti di Santa Maria del Campo; poco dopo si costruì la prima cappella dedicata alla Vergine Maria. All'interno di questa cappella fu posto, verso la fine del XVII secolo, un quadretto della Madonna donato dagli abitanti. La devozione a poco a poco si diffuse tra la popolazione campese tanto che nel 1727 l'edificio fu ingrandito notevolmente anche grazie al contributo degli emigrati. Nello stesso tempo sorsero però ampi contrasti con la popolazione di Rapallo e con le vicine comunità parrocchiali rapallesi di San Pietro di Novella, San Maurizio di Monti, San Martino di Noceto e con le parrocchie di Canevale e Coreglia Ligure per motivi ricercabili, forse, nella più diffusa devozione comprensoriale verso Nostra Signora di Montallegro patrona di Rapallo. I parrocchiani frazionari convinsero la curia rapallese a chiudere il santuario con decreto del 24 maggio 1742. L'edificio cadde così in uno stato di abbandono, con la successiva demolizione nel 1790 da parte dei soldati di Rapallo, Borzoli, Monleone e Cicagna su ordine del doge della Repubblica di Genova Alerame Maria Pallavicini. Nel 1838 la parrocchia di Santa Maria del Campo, divenuta nel frattempo prevostura e non più soggetta alla chiesa matrice rapallese, deliberò la riedificazione di un nuovo edificio religioso presso la vetta del monte Orsena. Sopravvissuta ai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale fu invece devastata dai vandali nel 1956; nuovamente ristrutturata subì altri danni vandalici nel 1967 che portarono ad una nuova ricostruzione nelle forme attuali. (Giovanni Meriana, Guida ai Santuari in Liguria, Genova, Sagep Editrice, 1990. ISBN 88-7058-666-9 Gianni Macchiavello; Luca Peccerillo, Santa Maria del Campo, Rapallo, Officine Grafiche Canessa, 2005.)Dalla spianata davanti la chiesa si osserva uno dei più completi panorami della Liguria di levante, che spazia dalle due Riviere all’entroterra di Genova e di Chiavari e in giornate favorevoli dalle Alpi Apuane a Capo Mele con lo sfondo delle Alpi Marittime.

Dopo una sosta per il pranzo, la cui durata variera' in funzione delle condizioni metereologiche che troveremo, si inizia il percorso verso Camogli.

Il primo tratto e' sullo stesso itinerario dell'andata fino al trivio che si era incontrato al termine della salita da Recco (50' dal Santuario). A questo punto andiamo dritti, ignorando il sentiero a destra che conduce a Recco e anche quello a sinistra che conduce a Rapallo, seguendo il segnavia 'due cerchi vuoti rossi', e inoltrandoci nel bosco in discesa in direzione Ruta di Camogli. Durante la discesa troveremo un solo bivio: proseguire dritti sempre in discesa. Si giunge in breve in localita’ Ruta di Camogli con il sentiero che sbocca sulla Via Aurelia, nei pressi di una chiesa detta "Millenaria" (1h 50' dal Santuario)

La chiesa "Millenaria", originariamente dedicata a San Michele Arcangelo, è un antico edificio di culto risalente al XIII secolo e fino al 1627 fu l'unica chiesa del paese. La costruzione presenta uno stile architettonico in arte romanica, con navata centrale absidata e con pietre a vista, e l'attuale conservazione degli edifici è dovuto all'intervento di restauro effettuato nel 1906. I lavori si resero necessari a causa dell'abbandono dell'edificio dopo l'incendio appiccato dalle truppe francesi di Napoleone Bonaparte, sul finire del XVIII secolo, al comando del generale Andrea Massena.

Aggirata la chiesa inizia un dedalo di scalinate a mezzo delle quali, attraversando diverse volte la Via Aurelia, si giunge alla stazione di Camogli dove la gita ha termine.

E' utile rammentare che la via Aurelia e' una strada molto trafficata ed e' quindi necessario prestare particolare attenzione durante gli attraversamenti della stessa.

NB: In tutte le volte che ho fatto questo itinerario, dalla chiesa Millenaria a Camogli non sono MAI riuscito a fare due volte lo stesso percorso identico. Quindi bisogna andare a naso sapendo che la nostra meta e' il mare.

ORARI PER IL RIENTRO (informazioni raccolte dal sito internet delle Ferrovie dello Stato in data 26/01/2010):

Per Arquata:

A) Camogli 16:28 con arrivo a GE Brignole 17:12; coincidenza con partenza alle 17:22 e arrivo ad Arquata 17:59.

B) Camogli 16:28 con arrivo a GE Principe 17:21; coincidenza con partenza alle 17:45 e arrivo ad Arquata 18:14.

C) Camogli 17:33 diretto con arrivo ad Arquata 18:54.

D) Camogli 18:53 diretto con arrivo ad Arquata 20:14.

Per Tortona e Voghera:

A) Camogli 16:28 con arrivo a GE Principe 17:21; coincidenza con partenza alle 17:45 e arrivo a Tortona 18:31; a Voghera 18:44.

B) Camogli 17:04 con arrivo a GE Brignole 17:42; coincidenza con partenza alle 17:50 e arrivo a Tortona 18:48; a Voghera 19:01.

C) Camogli 18:53 diretto con arrivo a Tortona 20:31; a Voghera 20:43.

lunedì 1 febbraio 2010

Zaino in spalla: calendario delle gite: Febbraio 2010






Data Escursione Descrizione [difficoltà]



mar
2 Feb
2010

Ciaspolata sulla neveCon le ciaspole sulla Punta Leretta

Una bella ciaspolata valdostana nel parco naturale del Monte Mars. Raggiungeremo la panoramica vetta di Punta Leretta, con panorami verso la parte più meridionale della Valèè [E]





sab
6 Feb
2010

Ciaspolata sulla neveCiaspolata nell'Alpe Devero: salita sul Monte Cazzola

Si va a ciaspolare!!!
La meta è il Cazzola, su di un percorso facile e divertentissimo.
Se poi ci aggiungiamo anche i panorami accessibili da lassù, la gita diventa una vera libidine [E]





dom
7 Feb
2010

Ciaspolata sulla neveCiaspolata al rifugio Pastore nella testata della Val Sesia

Panoramica al cubo: ecco la ciaspolata al rifugio Pastore, grazie alle cime del Rosa che ci sovrasteranno per gran parte della camminata... speriamo solo nella visibilità... [T]





gio
11 Feb
2010

Corso di addestramentoCorso sull'uso del GPS in montagna

Sei serate e un’uscita in montagna dedicate a chi desidera affrontare e risolvere i mille problemi leagti all'uso del GPS e della cartografia elettronica in ambiente outdoor [-]





sab
13 Feb
2010

Percorso su sentieri innevatiLa mitica Val Roseg

Un must dell'escursionismo invernale in Engadina: la Val Roseg ti appassionerà [T]





dom
14 Feb
2010

La traversata Moneglia-Sestri Levante

Una lunga traversata per godere al massimo i panorami sul golfo del Tigullio. Due cime, due punte e tanti panorami (tempo permettendo) [E]





mar
16 Feb
2010

Corno Buco: un gioiellino a picco sul lago d'Iseo

Splendida gita ad anello che offre ampi spazi panoramici sul lago d'Iseo e sulle cime circostanti, dalle Orobie all'Adamello [E]





sab
20 Feb
2010

Ciaspolata sulla neveSul Re della Val Trompia: il monte Guglielmo con le ciaspole

Ecco la ciaspolata che ci farà salire sulla cima principale della Val Trompia, e qui andremo alla scoperta dei panorami bresciani [E]





dom
21 Feb
2010

Ciaspolata sulla neveCiaspolata sulle montagne del Sempione: la cima dello Spitzhorli

Una ciaspolata per gli amanti dei grandi, anzi grandissimi panorami: i giganti di oltre 4000m, il ghiacciaio himalayano dell'Aletch, la valle di Briga.
Vedere, anzi venire, per credere [E]





27-28
Feb
2010

Ciaspolata sulla neveAl rifugio Bonatti: un weekend di tranquille e panoramiche ciaspolate al cospetto del Monte Bianco

CIASPOLE CON LA LUNA PIENA
Che valle, la Val Ferret. Che sia estate o inverno, le emozioni offerte da questa valle sono uniche.
Sarà grazie al balcone sul Monte Bianco, sarà per la calda ospitalità del rifugio Bonatti, sarà perchè qui non ci sono sciatori... sarà perchè è semplicemente bella. [T]

Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia.

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