venerdì 30 ottobre 2009

La "Rete dei Cammini"

31 ottobre -1 novembre 2009: a Bobbio la presentazione ufficiale della Associazione Rete dei Cammini

Iubilantes e le altre Associazioni promotrici della Rete dei Cammini stanno avviando a soluzione l'importante questione della forma giuridica da dare alla Rete dei Cammini, di cui nel frattempo sono stati registrati nome e marchio insieme a quelli della Giornata Nazionale dei Cammini Francigeni.

Per presentarVi il lavoro svolto e avviare ufficialmente le attività della nuova Associazione Rete dei Cammini Vi invitiamo tutti a Bobbio (PC), uno dei più importanti centri della cultura altomedioevale europea (la "Montecassino del Nord") e punto di avvio della Via degli Abati,

SABATO 31 OTTOBRE - DOMENICA 1 NOVEMBRE p. v.

Qui, grazie alla preziosa collaborazione degli Amici di San Colombano (un particolare ringraziamento al Presidente, prof. Mario Pampanin, e a Giovanni Magistretti), della gentile dr.ssa Sabina Bertozzi, responsabile del locale Ufficio Informazioni Accoglienza, e del Comune, abbiamo preparato per Voi un bellissimo week end di presentazione, di scambio di idee e di ricognizione sulla Via degli Abati.

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mercoledì 28 ottobre 2009

A piedi – Festeggiamo Halloween con il Trekking urbano

Il 31 ottobre si svolgerà in 32 capoluoghi italiani la VI Giornata Nazionale del Trekking Urbano: percorsi a piedi nei centri storici, dedicati ai bambini nel pomeriggio e, di notte, agli adulti. Saranno priprio i più piccoli i protagonisti de questa festa di Halloween all’italiana: ogni città infatti organizza itinerari, animazioni o assaggi gastronomici sul tema “Il gusto del trekking – Dolcetti e scherzetti camminando in città”.

Per maggiori informazioni e per scaricare gli itinerari: www.trekkingurbano.info

domenica 25 ottobre 2009

Sognatori e sognamucche








Numero 26 - Novembre 2009

Gite ed escursioni:

Questo il calendario per il mese di Novembre:

1 Giro delle Barme - Val d'Angrogna

14-15 Alpi Marittime - I camosci

21 Val Varaita di Bellino

28-29 Oncino e la Val Po

Schede, foto ed informazioni su tutti gli itinerari di Novembre Qui

Escursioni con Ormelievi: come partecipare, modalità e condizioni Qui

Scheda per l'iscrizione on line alle gite Qui

Questo il calendario per il mese di Dicembre:

6 Val Chisone

8 Rorà - Val Pellice

12 Uscita di fine anno

Novità:

ORME LIEVI AD ALPI 365

Abbiamo deciso di partecipare con un piccolo stand alla fiera Alpi 365 Montagna expo che si terrà al Lingotto dal 23 al 25 Ottobre. Se siete nei paraggi fate un salto a trovarci

www.alpi365.it

POIANA AL DECOLLO

Visto il gradimento della prima, abbiamo inserito una video-sequenza: si tratta di una Poiana che decolla da un albero. Potete trovarla Qui

NUOVE FUNZIONI DEL SITO

Abbiamo aggiunto alcune pagine per migliorare la comunicazione sugli appuntamenti e per velocizzare le iscrizioni alle gite.

Una pagina riassuntiva di tutte le informazioni Qui ed un modulo per l'iscrizione alle gite Qui. Se avete già deciso di iscrivervi usate il modulo, se avete bisogno di altre informazioni e comunque prima di iscrivervi per la prima volta ad una gita, consultate la pagina delle informazioni ed eventualmente usate i nostri soliti recapiti.

Omaggio al Monviso

Il primo libro fotografico consacrato al Monviso. L'ultimo libro di Guillaume Vallot (leggi tutto)

Il Blog di Orme Lievi (leggi)

Per informazioni più dettagliate sulle nostre proposte visitate il sito oppure contattateci

www.ormelievi.it

venerdì 23 ottobre 2009

Monte Lesima


Il Monte Lesima, 1.724 m, si trova al confine tra le province di Piacenza e Pavia (della quale costituisce il punto più elevato) tra le valli dei torrenti Avagnone e Boreca, entrambi tributari del fiume Trebbia; è una delle vette più alte dell'Appennino Ligure, superato solo dai monti del gruppo della Val d'Aveto.

Distaccato dallo spartiacque principale, i suoi imponenti fianchi erbosi si protendono in direzione nord-est dominando la valle del fiume Trebbia, il monte Lesima si riconosce facilmente causa la presenza di una postazione radar uso aeronautico poco sotto la sommità ove è posta una grande croce.

Ai ripidi pendii orientali e settentrionali, contrasta il morbido pendio occidentale unito alla cresta che collega il monte Lesima con lo spartiacque Staffora-Trebbia.

Il Monte Lesima si può raggiungere dai sentieri che partono dalle località di Zerba in val Boreca, in provincia di Piacenza, o Rovaiolo Vecchio, provincia di Pavia, o più comodamente, ma meno appagante, percorrendo a piedi la strada privata che collega la carrozzabile passo del Giovà-passo del Brallo al radar sopracitato.

Dalla vetta si hanno uno splendido colpo d'occhio sulla sottostante val Trebbia, un panorama sulle vicine vette del gruppo del Monte Antola e dell'Aveto, verso nord nelle giornate limpide sono possibili le visioni dell'Oltrepò Pavese, della Pianura Padana, e sulle Alpi dal Monte Rosa al Bernina. Nonostante sia la vetta più alta del circondario, dalla sommità non è visibile la Riviera Ligure, dal momento che si trova coperta dal Monte Carmo e dal Monte Cavalmurone, dai quali invece si ha una magnifica vista sulla Riviera di Ponente ed in particolare su Savona.

La leggenda fa risalire il toponimo Lesima ai tempi di Annibale: quando il generale cartaginese, accampato con i suoi uomini nella valle della Trebbia, salì la cima del monte, riportò una ferita alla mano da cui lesa manusLesima.

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giovedì 22 ottobre 2009

Monte Alfeo


Il Monte Alfeo (in ligure Monte Arfé) è una delle montagne più belle e imponenti dell'Appennino ligure, in provincia di Piacenza nel territorio del comune di Ottone. Sorge sul lato sinistro della Val Trebbia, tra la val Boreca a nord e la val Dobera a sud. Situato nel cuore delle quattro province fa parte del gruppo del Monte Antola.

Ha l'aspetto di una grande piramide isolata, con i fianchi ripidi, in gran parte boscosi.

Il versante settentrionale, molto ripido e interamente boscoso, ospita piccole frazioni del comune di Ottone: Belnome, Tartago, Pizzonero e Suzzi. Sul versante meridionale, invece, gli alberi coprono i fianchi della montagna fino a 1500 metri di altezza e poi lasciano il posto ai prati fino alla vetta (1651 metri).

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In assenza di nuvole, si può osservare dalla vetta un panorama fantastico.

mercoledì 21 ottobre 2009

Oltrepò Pavese

L'Oltrepò Pavese è un settore della provincia di Pavia (ca 1100 km²), situato a sud del fiume Po, incuneato tra l'Emilia-Romagna (provincia di Piacenza) e il Piemonte (provincia di Alessandria).

Ha forma triangolare; un lato è costituito dal corso del Po, il vertice opposto, verso sud, dal monte Lesima (1724 m), massima elevazione della provincia di Pavia. Il territorio è costituito da una breve fascia pianeggiante lungo il Po, cui segue verso sud un'ampia zona collinare, e infine (nel vertice meridionale), una zona montuosa (Appennino Ligure). Le massime elevazioni, oltre al citato monte Lésima, sono il monte Chiappo (1700 m), la cima Colletta (1494 m), il monte Penice (1460 m).

La sua struttura è condizionata dalla valle principale, la valle Staffora che forma il confine occidentale, dall'alta val Tidone, che scorre principalmente nel piacentino formando il confine orientale, e da un complesso reticolo di piccole vallette e rilievi collinari che si trovano tra le due valli principali. Il suo principale corso d'acqua è la Staffora, gli altri torrenti sono: l'Ardivestra, la Versa e la parte alta del Tidone con una parte del lago di Trebecco.

Centri principali: Voghera, Casteggio, Broni, Stradella, Varzi.

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lunedì 19 ottobre 2009

Domenica 25 ottobre: IL SENTIERO DEI TRE CAMPANILI - TORRAZZA COSTE (PV)

Dislivello max: 300 m

Ore totali cammino: 5

Difficolta': E

Trasferimento : auto propria

Luoghi e orari di partenza:

Voghera (retro caserma Vigili Urbani) : ritrovo 9h00, partenza 9h15

Tortona (P.zza Milano) : ritrovo 8h45, partenza 9h00

Parcheggio del cimitero di Torrazza Coste : ritrovo 9h30, partenza della gita 9h45

Accesso stradale:

Arrivati a Torrazza Coste si raggiunge la piazza del campanile seguendo la segnaletica comunale indicante il centro.

Da qui si segue la strada che sale a sinistra della chiesa, per un centinaio di metri, fino a trovare a destra il parcheggio del cimitero dove si lasciano le auto.

Descrizione della gita:

Questo itinerario si sviluppa sulle prime colline dell’Oltrepo’ e permette di immergersi nella campagna coltivata per godere dei colori che l’Autunno, probabilmente la migliore stagione per scegliere di percorrere questi sentieri.

Il sentiero alterna lunghi tratti tra i filari delle viti e altrettanti in mezzo ai boschi di roverelle, seguendo per un lungo tratto il Rio Brignolo.

I tre campanili che si incontrano lungo il percorso sono rispettivamente quello di Torrazza Coste, quello di Mondondone ed infine quello di Sant’Antonino e permettono di constatare ogni momento la strada percorsa.

Dai punti in quota si puo’ volgere lo sguardo alla pianura sottostante e vedere all’orizzonte, se la giornata è tersa, la catena delle Alpi piemontesi e lombarde.

Facendo brevi deviazioni dal sentiero, si incontrano esempi significativi di architettura devozionale come gli Oratori del Pontasso e di Montue’.

All’interno del primo è conservata una delle più antiche testimonianze di pittura murale dell’Oltrepo’ Pavese, forse antecedenti a quelle della chiesa di Sant’Alberto di Butrio.

Questo percorso riserva alla fine la visione particolare degli Orridi di Sant’Antonino; una frattura naturale del terreno, composto di marne argillose, che si scorge tra il verde del bosco e rompe il dolce e ondulato declivio della collina.

Descrizione del percorso:

Si parte dal cimitero di Torrazza Coste (159 mt) per seguire le ormai vecchie e scarne indicazioni del sentiero nr.1 o dei Tre Campanili.

In saliscendi, tra vigne e strade bianche, si arriva a un bivio stradale dove si abbandona il sentiero nr.1 e si percorre un breve tratto di asfalto che conduce a Pontazzo (190 mt), dove si trova l’omonimo Oratorio.

Si risale poi attraverso il bosco (segno bianco-rosso) sino al bivio che ritrova il sentiero nr.1 e porta sino a Mondondone dove, quasi invertendo il percorso, ci si dirige verso Sant’Antonino.

Prima dell’arrivo in questa località, si affronta una decisa salita alla cui sommità si devia per l’Oratorio di Montue’ (455 mt), massima altezza del percorso e possibile luogo per la sosta pranzo a 3 ore dalla partenza.

Il ritorno avviene parzialmente su una strada asfaltata che passa sopra Sant’Antonino e scende poi alla sommità degli Orridi omonimi.

L’ultimo tratto è una strada attraverso i vigneti che si ricongiunge a quella seguita all’andata.

venerdì 16 ottobre 2009

MONTE PANCHEROT (q. 2614) - Difficoltà: E


NOTIZIE UTILI: Gita escursionistica nella Valtournenche che non presenta difficoltà particolari: solo un tratto un pò esposto poco prima di arrivare in vetta. 780 m di dislivello che offrono panorami e scenari particolari: con il Cervino sempre da protagonista e, in vetta, una vista stupenda sul gruppo del Rosa. Percorso generalmente fattibile nel periodo Giugno - Novembre (ovviamente in funzione della stagione nevosa).

Vista sul Rosa: a sx il Breithorn


Rosa
ACCESSO STRADALE: Dall'autostrada Torino-Aosta, uscire a Chatillon, voltare a sx dopo il casello e seguire le indicazioni per Valtournenche. Superato il paese di Valtournenche, si prosegue per Cervinia sino alla centrale idroelettrica di Perrères (posta sulla dx subito dopo l'uscita di una galleria). Praticamente difronte alla centrale (lato sx della strada), si stacca una stradina che dopo pochi metri forma uno slargo dove è possibile posteggiare.

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giovedì 15 ottobre 2009

RIFUGIO QUINTINO SELLA (q. 3585) - Difficoltà: EE

NOTIZIE UTILI: Tel. Rifugio 0125-366113 - E' formato da due costruzioni (rifugio vecchio e nuovo) al margine del ghiacciaio di Felik. Il rifugio vecchio dispone di 55 posti con disponibilità di locale invernale (con 30 posti e sempre aperto); il rifugio nuovo ha 140 posti in camere e cuccette. Entrambi i rifugi sono aperti e custoditi da metà aprile a metà maggio e da fine giugno a fine settembre.
Gita per escursionisti esperti data la possibile presenza di neve residua a bassa quota anche in stagione inoltrata e, soprattutto, per il percorso in cresta nel tratto finale attrezzato con corde fisse. Molto frequentato soprattutto per l'ascensione al Castore per la via normale, ma anche per le salite ai Lyskamm e loro traverate o ancora per le traversate ai rifugi Gnifetti e Mantova attraverso il Naso del Lyskamm o ai rifugi Guide della Val d'Ayas e Mezzalama.

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mercoledì 14 ottobre 2009

RIFUGI MEZZALAMA (q. 3004) E GUIDE DELLA VAL D'AYAS (q. 3394) - Difficoltà: E / F

NOTIZIE UTILI: Presento insieme i due rifugi data la loro vicinanza (circa 1,30 ore di cammino), e l'identico percorso di avvicinamento. Se per arrivare al Mezzalama l'itinerario si può considerare escursionistico (anche se è possibile trovare neve anche a bassa quota), il breve percorso che lo separa dal rifugio delle Guide richiede il passaggio su ghiacciaio e pietraie con difficoltà leggermente maggiori (alpinistico seppur Facile).

Il rifugio Mezzalama (tel. 0125-307226), sorge a poco più di 3000 m di quota, dove il Piccolo ed il Grande Ghiacciaio di Verra sono separati da uno sperone detritico. Dispone di 38 posti letto (su tavolato) aperto dal gestore da metà giugno a metà settembre e nei sabati e domeniche a partire da Pasqua. E' invece sempre aperto come ricovero invernale con 20 posti letto, gas e viveri di riserva.

Il rifugio delle Guide della Val d'Ayas (tel 0125-308083), posto a 3394 m, ha il vantaggio di essere più vicino allo stupendo anfiteatro di ghiacciai che lo sovrasta. Dispone di 70 posti letto in camerette e di locale invernale sempre aperto con 8 posti. L'apertura del gestore, oltre che nei week-end di aprile-maggio, va da metà giugno a metà settembre.

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martedì 13 ottobre 2009

GITE NELLE ALPI PENNINE

cresta al Castore
Costituisce una sezione delle Alpi Nord Occidentali (secondo la suddivisione orografica SOIUSA), e va dal dal Col de Ferret al passo del Sempione, tra la valle del Rodano a N, la Valle d'Aosta e la Valsesia a S e la val d'Ossola a E.
Comprende i gruppi della Valsesia e del Vallese e culmina a 4634 m nella punta Dufour (massiccio del Monte Rosa).
Tanto per citare qualche cima: il Cervino (4478 m), il Castore (4221 m), e il Grand Combin (4314 m).

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domenica 11 ottobre 2009

GITE NELLE ALPI COZIE

Veduta da una cima
Secondo la suddivisione orografica SOIUSA, fa parte delle Alpi Sud-Occidentali.
Nel versante Italiano si estendono da Sud a partire dal Colle della Maddalena (con la Valle Stura che costituisce il limite Nord delle Alpi Marittime). Da qui si innalzano subito verso il M.te Oronaye e rappresentano il Confine Ovest dell'Italia con la Francia (Aiguille de Chambeyron, Mongioia, M.Aiguillette), sino al Colle del Moncenisio che costituisce l'estremo Nord.
Fanno parte delle Alpi Cozie, tra le atre, le Valli Grana, Maira, Varaita, Pò, Pellice, Chisone e Susa.
Sono dominate dal Monviso (3.841).

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venerdì 9 ottobre 2009

RIFUGIO FEDERICI-MARCHESINI AL PAGARI' (q 2650) - Difficoltà: E

NOTIZIE UTILI: Tel. Rifugio 0171-978398 - Gestore 3807108075 - Il rifugio è aperto in estate (da metà giugno) con 24 posti letto; locale invernale con 8 posti. - A inizio stagione (maggio-giugno) è ancora possibile trovare neve già a 2000 m. Per prenotazioni in questi periodi (per gruppi di persone) telefonare al gestore.Gita escursionistica, accessibile a tutti ma con un buon allenamento. La salita al rifugio è molto lunga e faticosa (oltre 1400 m di dislivello, 4-5 ore di cammino) ma la bellezza dell'ambiente che si attraversa e la suggestiva posizione del rifugio compensano ampiamente la fatica. Inoltre dal rifugio ci sono ampie possibilità di scelta: dall'escursionismo (colle dell'Agnel), alle ascensioni per escursionisti od alpinistiche (Monte Clapier, Cima Maledia), alle traversate (rifugi Ellena-Soria, de Nizza, de Valmasque), sino all'attività scialpinistica (Clapier, traversata dei ghiacciai)

ACCESSO STRADALE: Da Cuneo si raggiunge Borgo S.Dalmazzo con la Statale 20 (oppure dal casello autostradale di Mondovì si segue la strada per Cuneo passando per Pianfei e Peveragno e quindi indicazioni per S.Dalmazzo); si prosegue prendendo a destra la strada che risale la Val di Gesso. Dopo Valdieri, diramazione a sinistra verso Entraque e, poco dopo il bivio, a destra per S. Giacomo di Entraque (q. 1213). Si può lasciare l'auto nello slargo subito a valle di S.Giacomo (cartello turistico), oppure nel piazzale sottostante, oltre passando il ponte.
ITINERARIO: Seguire la strada interdetta al traffico a sinistra del bivio subito a valle di S.Giacomo. Lungo il bosco si giunge in breve alle ex Palazzine Reali. Da qui, con strada sterrata a tornanti, si raggiunge un ampio e lungo pianoro (il Pra del Rasur), che si percorre verso Sud seguendo la larga carrareccia a lato destro orografico del torrente. Si attra-versa poi lo stesso corso d'acqua tramite una passerella (Gias Colombo a q.1444) e si seguono i segnavia rossi a sinistra. Il sentiero sale più ripido e, lasciando a destra il bivio per il Bivacco Moncalieri, si continua per i numerosi tornanti (sentiero molto affascinante lungo il quale è possibile incrociare il passaggio di caprioli) sino al passo Sottano del Muraion (q. 2050). Qui il sentiero prosegue con tornanti ed ampie svolte tra erba e rocce levigate da antichi ghiacciai. Lasciato a sinistra il bivio che porta al colle dell'Agnel, restano ancora 350 m di dislivello, circa, da percorrere per giungere finalmente al rifugio Federici Marchesini posto in un anfiteatro di monti nel quale svetta la cima della Maledia con i suoi 3061 m.

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giovedì 8 ottobre 2009

La Nostra Liguria

VISITE GUIDATE GRATUITE
promosse da Comuni e Associazioni Albergatori della Provincia di Savona.

VISITE GUIDATE GRATUITE NEL FINALESE E NEL SAVONESE
Il Comune di Finale Ligure e l’Associazione Alberghi e Turismo offrono un calendario di visite gratuite gratuite a Finalborgo e Finalmarina. (fino al 21 ottobre e dal 22 dicembre).

FINALBORGO - TUTTI I MERCOLEDI’ ORE 16,00. (in estate alle ore 21)
RITROVO IN PIAZZA S. BIAGIO, DI FRONTE ALLA BASILICA - PULMINO NAVETTA GRATUITO DA FINALPIA (PIAZZA OBERDAN, ore 15,40) e DALLA STAZIONE DI FINALE (ore 15.45)
INIZIATIVA GRATUITA, non occorre prenotare
Presentazione dell'itinerario: Finalborgo è entrato da qualche anno nel novero dei “Borghi più belli d’Italia”. Stretti nell’abbraccio delle mura quattrocentesche, i suoi palazzi e le sue chiese lo rendono uno dei centri storici meglio conservati del savonese. Lo dominano dall’alto Castel San Giovanni e i resti di Castel Gavone, con l’imponente torre dei Diamanti. Tra i gioielli di Finalborgo scopriremo: la tovaglia eucaristica a trompe-l’oeil in marmo conservata in S. Biagio e il Teatro Aycardi (1806), un’autentica “bomboniera” con tre ordini di palchi quasi in miniatura. Di grande interesse il Museo Archeologico ospitato sopra i rinascimentali Chiostri di Santa Caterina.


mercoledì 7 ottobre 2009

RIFUGIO SORIA ELLENA (q 1840) - Difficoltà: E


NOTIZIE UTILI: Tel. Rifugio 0171-978382 - Gestore 340-2240558 - www.rifugiosoriaellena.com - Il rifugio è aperto nei fine settimana da marzo a giugno ed in estate (da metà giugno) con 80 posti letto; inoltre è dotato di locale invernale con 12 posti. Per ulteriori informazioni telefonare al gestore. Gita escursionistica, accessibile a tutti, richiede un discreto allenamento visti i 630 m di dislivello da percorrere (2 ore 2,3 ore di salita).

ITINERARI DAL RIFUGIO. Dal rifugio è possibile seguire itinerari escursionistici: al colle di Finesta (q.2471 - in circa 2 ore - EE); Punta di Fenestrelle a q. 2701 (circa 3 ore - EE); varie ascensioni alpinistiche (con difficoltà da F a PD) al monte Gelàs o ancora traversate ai rifugi Genova, Federici Marchesini, Refuge de Fenestre e al Refuge de Cogourde. Diverse possibilità anche per l'attività scialpinistica.

ACCESSO STRADALE: Da Cuneo si raggiunge Borgo S.Dalmazzo con la Statale 20 (oppure dal casello autostradale di Mondovì si segue la strada per Cuneo passando per Pianfei e Peveragno e quindi indicazioni per S.Dalmazzo); si prosegue prendendo a destra la strada che risale la Val di Gesso. Dopo Valdieri, diramazione a sinistra verso Entraque e, poco dopo il bivio, a destra per S. Giacomo di Entraque (q. 1213). Si può lasciare l'auto nello slargo subito a valle di S.Giacomo (cartello turistico), oppure nel piazzale sottostante, oltrepassando il ponte.

ITINERARIO: Da San Giacomo di Entracque 1213 m. si segue la strada sterrata (chiusa al traffico) che sale nella faggeta; sfiorata la bella cascata del Torrente Gesso della Barra, si prosegue verso Sud con moderata pendenza: la strada si addentra nel vallone del Gesso della Barra passando nelle vicinanze del Gias Cuccetta (m 1328) raggiungendo, poco sopra, il Gias Sterpis sottano. Appena a monte è situato lo slargo del Garb della Siula (m 1450 - 1h circa dalla macchina). Qui inizia il sentiero GTA: il percorso riprende a salire decisamente: lasciata a sinistra la diramazione per il Gias della Siula, superare le acque del Vallone della Cagna pervenendo al Passo di Peirastreccia (strettoia posta a m 1630). Si prosegue in una conca rocciosa, si superano alcuni tornanti sulla destra che portano in alto tra grossi massi (sorgente) e si giunge in un pianoro erboso (Pian del Praiet: quante marmotte !!!). Abbandonata a destra la traccia per il Colle di Fenestrelle, si attraversa il rio su un ponte di legno e con un grande tornante si raggiunge il Rifugio (sentiero GTA, 1h30', totale a piedi 2h30').

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martedì 6 ottobre 2009

GITE NELLE ALPI MARITTIME

Costituiscono il confine tra la Francia ed il basso Piemonte (cuneese), e fanno parte delle Alpi Sud Occidentali.
Sono comprese tra le Alpi Liguri (poste ad Est il cui limite è individuato con il Col di Tenda), e le Alpi Cozie a Nord (separate dallo Stura sino al Colle della Maddalena posto al confine).
Il confine con la Francia è costituito da un'ampio semicerchio di cui fanno parte la Rocca dell'Abisso (il primo monte che troviamo nelle Marittime oltrepassato il Col di Tenda), il Clapier, la Maledia, Cima dei Gelas, Testa della Rovina, Cima di Mercantour, fino ad arrivare al Malinvern passando per le Cime di Pagarì e la Testa di Tablasses (per citarne solo alcuni.), sino ad arrivare appunto al Colle della Maddalena.

Le Marittime comprendono la Valle Stura di Demonte, la Valle Gesso e la Valle Vermenagna.
Le cime che raggiungono le quote maggiori sono tra la Valle Lourousa ed il Gesso dove, tra le tante, cito l'Argentera (3297 m sulla Cima Sud e 3286 m sulla Nord), la Cima di Nasta (3108 m), il Corno Stella (3050 m).

Sull'altro versante della Val Gesso incontriamo il massiccio del Matto (3097 m sulla cima centrale).

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lunedì 5 ottobre 2009

IL PARCO NATURALE DEL MONT AVIC (Ao)

NOTIZIE UTILI: NOTIZIE UTILI: Parco naturale valdostano, è stato istituito nel 1989 al fine di conservare le risorse naturali presenti nell'alta valle del torrente Chalamy nel comune di Champdepraz. Paesaggi estrememente suggestivi, ambienti modificati solo marginalmente dall'uomo, all'interno del parco troviamo percorsi ed itinerari alla portata di tutti: immersi nel verde della più estesa foresta di pino uncinato della regione (ma anche larici e faggi), decine di specchi d'acqua ed una vastissima fauna. Lungo la rete sentieristica sono posti numerosi pannelli e targhette che illustrano, oltre agli itinerari percorribili ed i confini dell'area protetta, tutte le specie di flora e fauna che è possibile trovare nel parco o le attività che l'uomo svolgeva in questo territorio nell'antichità. Inevitabile, infine, una visita nell'area Verde del Centro Visitatori di Covarey dove, tra l'altro, è possibile osservare un plastico 1:5000 che riproduce fedelmente il parco e i suoi dintorni. Come ogni parco anche quello del Mont Avic è soggetto ad un regolamento comportamentale che dovrebbe essere rispettato da tutti in qualsiasi ambiente: non si tratta di norme o leggi, ma di pura e semplice educazione a riguardo della natura e per la tutela degli altri animali !!

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venerdì 2 ottobre 2009

La via Francigena in toscana

Almeno a partire dal­l'VIII secolo esistono tutta una serie di documenti che dimostrano l'esistenza di un percorso preferenziale di collegamento tra il nord Italia e Roma e da lì oltre, verso i porti del sud Italia: un percorso particolarmente utile sia per motivi politici (già il regno longobardo ne sentì l'esigenza al fine di creare un collegamento quanto più possibile “sicuro”, in senso sia geografico che di riparo da incursioni di nemici, tra Roma e l'allora centro politico del reame, gravitante sulla pianura padana) sia per motivi religiosi, per convogliare in maniera adeguata il forte flusso di pellegrini - sempre esistito anche se con fasi alterne - dal Nord Europa verso Roma e la Terrasanta ma anche dall'Italia verso Santiago di Campostela, in Galizia. Tale percorso preferenziale che giaceva quasi tutto in territori longobardi evitando quelli bizantini, prese col tempo il nome di “via dei Franci” (col che si intendevano non tanto gli attuali francesi, quanto in generale tutte le popolazioni all'epoca gravitanti sull'asse del Reno, scandinavi e britanni inclusi perché proprio tramite quest'asse s'incanalavano verso l'Italia) o “Francigena”, e possiamo grosso modo ricostruirla oggi grazie alla menzione fatta dai testi suddetti, di alcuni dei punti caratterizzanti il tracciato della via, anche se nessuna delle fonti itinerarie altomedievali possiede la ricchezza di dettagli della “me­moria” del viaggio compiuto dal chierico Sigeric nel 990 d.C. a Roma per riceverne dal Papa la consacrazione ad arcivescovo di Canterbury, memoria che nell'ambito del presente lavoro abbiamo considerato come fondamentale punto di partenza nella redazione delle mappe proposte.

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Fonte
Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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