martedì 25 novembre 2008

Per partecipare ad un trekking...

1 ... bisogna liberarsi dalle ansie della propria quotidianità e lasciarle a casa. Camminare ti aiuta a liberare la mente da stress e problemi, a scaricare l’energia negativa accumulata in mesi di lavoro.

2 Impara a vivere in gruppo.
Accetta le dinamiche del gruppo in cui sei inserito; i singoli componenti possono anche non piacerti tutti, ma ora tu fai parte di quel gruppo, per alcuni giorni impara a conviverci. Metti a disposizione del gruppo le tue conoscenze ed eventualmente le tue cose, e chiedi agli altri ciò che ti manca (conoscenze e cose materiali).

3 Informa il gruppo delle tue sensazioni e dei tuoi stati d’animo: tenerli per te non aiuta il gruppo a capire cosa desideri. Informa la guida dei tuoi problemi: se può, farà di tutto per risolverli.

4 Impara ad accettare gli imprevisti.
Niente è irrimediabile e durante un trekking gli imprevisti sono all’ordine del giorno. Perdere un sentiero, arrivare col buio, non trovare viveri là dove si aspettava, sono imprevisti che spesso hanno qualcosa da insegnarci.

5 Non caricare la guida di troppe aspettative.
La guida è a tua disposizione per risolvere ogni problema, ma non scaricarti su di lei se la tua scelta non era sufficientemente motivata e ponderata. Chiediti piuttosto perché hai partecipato al trekking, quali erano le tue aspettative e dove sono venute meno.

6 Il trekking richiede un buono spirito d’adattamento. Lo spirito d’adattamento ti farà apprezzare esperienze che non avresti mai pensato di avere (dormire una notte all’aperto, sotto la luna piena, - per esempio - è una cosa che pensavi di non fare mai, e invece...).

7 Non correre! Scopri la pace interiore della lentezza consapevole, impara a camminare con passo lento, guardati intorno, c’è sempre un fiore nuovo, un insetto, un colore che ti stupiranno. Il trekking non è una competizione, anzi il ritmo del gruppo si deve adattare al ritmo del più lento.

8 Scopri il silenzio! E' bello il viaggio in gruppo perché si conosce gente nuova, si comunicano esperienze e si approfondiscono gli altri e noi stessi. ...noi stessi. Durante il cammino riscopriamo anche la bellezza del silenzio, dell’ascoltare il proprio passo, il proprio respiro, i suoni della natura. I compagni di cammino ce ne saranno grati!

9 I viaggi a piedi sono utili per imparare a distinguere tra superfluo e necessario. Si scoprirà allora che cosa è necessario mangiare e cosa invece è abitudine, si scoprirà cos’è necessario nell’igiene quotidiana, nelle comodità, ecc. Eliminando il superfluo dagli zaini e dalle menti tutto sarà più leggero.

Fonte

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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